Targhe alterne sempre? Per ora è un coro di no di Raffaello Masci
Targhe alterne sempre? Per ora è un coro di no LA PROPOSTA DI LUNARDI CONTRO IL CARO BENZINA Targhe alterne sempre? Per ora è un coro di no lervolino: «A Napoli una soluzione del genere non è applicabile» De Corate: «Va bene per Milano». Gli utenti: dimezzate l'Rc auto Raffaello Masci ROMA Il ministro deUe Infrastrutture Pietro Lunardi è uomo dalle decisione rapide e drastiche. Dovendo ridurre i consumi energetici, dunque, ha pensato bene di proporre la circolazione a targhe alterne, tutti i santi giorni. Sul ministro è caduta una alluvione di dichiarazioni: da parte dei sindaci che, salvo casi isolati, l'hanno presa come una utopistica alternativa all'insoluto problema dell'efficienza del trasporto pubblico. Da parte delle associazioni dei consumatori che, sia pur con posizioni articolate, hanno chiesto di avere qualcosa in cambio a fronte dell'oneroso «tutti a piedi», come per esempio - una riduzione come minimo del bollo e della Re auto. Ma veniamo alle parole del ministro: «Spingerò sui sindaci ha detto al maggiore quotidiano romano - per imporre la circolazione a targhe alterne. Tutti i giorni». Lungi da sé l'intenzione di fare provocazioni o boutade, il ministro è consapevole dell'impatto di una simile misura sui cittadini, ma lo è altrettanto del fatto che «la gente si metterà d'accordo, viaggerà insieme, dimezzeremo i consumi energetici e combatteremo il carovita». Quindi ha fatto un appropriato esempio: «A Roma ogni anno si spendono 26 mila miliardi di vecchie lire in carburante. Ebbene se fermassimo la metà deUe auto, dimezzeremmo la domanda energetica. E faremmo un favore anche ai bilanci delle famiglie». Ma cosa ne pensano i sindaci deUe grandi metropoh? Veltroni, il sindaco di Roma, non prende in considerazione l'ipotesi mentre Rosa Russo lervolino, primo cittadino napoletano ritiene «inapplicabile a Napoli la proposta Lunardi». Per il vicesindaco di Milano Riccardo De Corate «se ne può parlare a patto che si parta dalle auto non catalitiche». La stragrande maggioranza di sindaci e assessori, presi così, alla sprovvista, da una tanto rivoluzionaria proposta, l'hanno bollata come ima cosa campata per aria. «Può andar bene per periodi brevi e come .misura estemporanea» ha detto il sindaco di Venezia (nonché predecessore di Lunardi al medesimo dicastero) Paolo Costa. «Non mi sembra possibile che siamo noi sindaci a toghere le castagne dal fuoco al govemo» ha detto il primo cittadino di Pescara Alfredo Peri, sottolineando come non si possa scaricare sui comuni un mancato piano per il servizio pubblico. Ma se il più ricorrente suggerimento tra i capi degh enti locali, è stato quello di un potenziamento del servizio pubblico come unica seria alternativa al traffico e ai consumi energetici, alcuni sindaci - come quello di Trieste (Dipiazza) e di Lecce (Poh Bortone) - non hanno escluso che la ricetta del ministro si possa almeno speri¬ mentare. Quanto ai pohtici di opposizione, nessuno ha osato dire che il problema posto dal ministro non fosse reale, ma hanno poi eccepito sulla soluzione. L'idea - espressa in termini differenti dal leader verde Alfonso Pecoraro Scanio e dall'esponente dell'Udeur Mauro Fabris - è quella di fare un piano complessivo per il potenziamento del trasporto pubblico e proporre poi questo servizio come alternativo al traffico privato. Ma per seguire questa strada - ha sottohneato Giorgio Pasetto della Margherita - non serve una proposta sui giornali quanto un piano serio da discutere con gh enti locali e a fronte di finanziamenti certi. Molto scettici anche i consumatori. Adoc ha detto che la proposta, così com'è, crea più problemi ai cittadini di quanti non ne risolva. Per Intesaconsumatori, invece, la proposta è - senza mezzi termini - «inutile» «incapace di risolvere il problema dell'inquinamento», «nociva per l'industria automobilistica». Altre associazioni - come Cittadinanzattiva ma anche gh artigiani di Mestre riuniti nella Cgia - chiedono che a fronte di questo sacrificio si dimezzi il bollo, si tagh l'Rc auto e si potenzino i trasporti pubblici. Bau .93'- cussea iiga.ixa9Xa Gh ambientalisti deUa prima ora, come Legambiente e il suo ex presidente e ora deputato Ermete Realacci, ricordano al ministro che ima simile proposta in sé non serve, se svincolata da una pohtica più generale dei trasporti che privilegi il trasporto coUettivo, la rotaia, i combus libili alternativi e meno inquinanti. Insomma ci vuole un. piano, non una misura tampone. m siao IL PARCO AUTO IN ITALIA INCIDENZA "/o DEL NUMERO DI AUTOVETTURE E VEICOLI PER REGIONE SUL TOTALE DELLA POPOLAZIONE REGIONALE ■ Valle d'Aosta 97,06 ■ Lazio V 68.64 ■ Umbria 65,42 ■ Piemonte 63,94 ■ Toscana 62,36 ■ Emilia Romaqna 61,81 ■ MardnT 61.23 ■ FriuiiV.G. 60,47 ■ Lombardia 59,55 a Abruzzo 58,90 ■ Veneto 58,52 ■ Sicilia 56,92 ■ Campania ^ 55,88 ■ Sardegna / 54,74 ■ Trentino | 54,13 ■ Molise 1 | 54,07 m Liguria W 52,96 »Calabria 52,96 ■ Basilicata 51,46 ■ Puglia 50,91 Lombardia 5.506.793 ■ LSio 3.572.972 H Campania 3.218.922 ;»Sicilia 2.848.021 P Piemonte 2.730.410 * Veneto 2.716.835 ■ Emilia Romaqna 2.521.975 sTostana 2.223.710 ■ Puqlja 2.057308 iCalairia 1.065.122 ■ MaitHe- l^ 921.452 ■ Saodeqna 899.480 ■ Liqurii 835.372 ■ Abruzzo f-^Sr&SSO ■ FriuiiV.G.^ f 72C491 a Umbria m * 554.779 ■ Trentino A.A. **-* 520.945 a Basilicata J 307.235 a Molise _/-/ 173.932 ^Valled'Adka 118.447 a Non ident. 34.855 Fonte Ufficio stafi della Cgia tfi Mestre su dati Ad e btat
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