«Ecco ì dieci indizi che inchiodano Annamaria» di Enrico Martinet

«Ecco ì dieci indizi che inchiodano Annamaria» E' STATA CONDANNATA A TRENT'ANNI DI RECLUSIONE «Ecco ì dieci indizi che inchiodano Annamaria» I gup: escluso il coinvolgimento di altre persone. Ininfluenti i rilievi delRis Enrico Martinet AOSTA «Di fronte a tale coerente insieme di (numerosi) indizi è senz'altro raggiuntala ragionevole certezza della penale responsabilità dell'imputata». Conclude così il giudice Eugenio Gramola a pagina 89 (delle 92) della motivazione della condanna a 30 anni di reclusione di Annamaria Franzoni per aver ucciso il figlio Samuele, di 3 anni, la mattina del 30 gennaio di due anni fa. La sentenza è stata depositata ieri alle 13,45. Per il giudice la «mamma di Cogne» ha mentito in più circostanze e ha agito con «freddezza». Nessuna attenuante è concessa ad Annamaria che è definita «immeritevole». Per decidere il giudice ha tenuto conto delle testimonianze e delle perizie tecniche degli esperti che lui stesso aveva nominato, le «superperizie» contro cui l'imputata e l'avvocato della difesa Taormina si sono più volte pronunciati. L'insieme degli indizi finiscono in un «decalogo» cui il magistrato dedica oltre metà della sentenza. Sulla conclusione non c'è dubbio: «L'assassifTKFin«tossavtfiatewi»iiue indumenti di Annamaria, i pantaloni delpigiama e gli zoccoli», nn 9ilgom Btiao oirettKlisn oist LE PERIZIE Il giudice scrive di non aver preso in considerazione «se non per i meri accertamenti tecnici di carettere materiale» le perizie dei consulenti di parte, del Ris e della difesa «eseguite in indagini preliminari» perché «superate» da quelle poi disposte da lui stesso e «viziate da spirito polemico e talvolta tecnicamente poco convincenti». IL DECALOGO Dieci i punti analizzati dal giudice; il luogo dei fatti; l'assenza di alibi dell'imputata; le poco credibili circostanze riferite da Annamaria sul non aver chiuso a chiave la porta di casa; l'assassino indossava i pantaloni del pigiama; la probabilità che l'autore del dehtto indossasse anche la casacca del pigiama; il fatto che l'assassino avesse indosso gh zoccoh; la bugia dell'imputata sulle calzature die aveva quando rientrò in casa; i termini riduttivi con i quali Annamaria ha descritto il figlio morente; la freddezza dimostrata dalla donna dopo la scoperta del bambino in agonia; l'assenza di motivi di rancore da parte di chicchessia. IL LUOGO DEL DELITTO La villetta di Montroz è isolata e in un prato senza alta vegetazione «sicché persone che si trovino sui luoghi vengono facilmente notate». Per il giudice esiste un elemento «indiziario grave»:. «Nessuna delle numerose persone sentite ha dichiarato di aver visto qualcuno aggirarsi nella zona nel periodo durante il quale Annamria Franzoni ha accompagnato il figlio Davide a scuola». L'ALIBI DI ANNAMARIA La mamma di Samuele è sempre rimasta in casa «durante la quasi totalità» del tempo in cui è stato commesso il dehtto. Un tempo, che sottolinea il giudice, «può essere fatto risalire anche ad alcune ore prima rispetto all'intervento dei soccorsi» perché l'ora dell'aggressione è ignota, non è stato possibile accertare l'ora della morte. Annamaria è rimasta fuori casa dalle 8,16 alle 8,24. Ancora il giudice: «E' impossìbile che una terza persona possa, in così breve tempo, aver commesso il fatto». Il magistrato elenca tutte le cose che l'assassino avrebbe dovuto fare in pochi minuti, dal trovare il bimbo a infilarsi pigiama e zoccoh a ritoglierli, a lavarsi, a rimettere le proprie scarpe e a uscire dalla casa sbarazzandosi deh'«arma». «Tutto ciò - scrive Gramola - senza risulti alcun motivo per eseguire un'azione di tal fatta». LAPORTACHIUSA Annamariaha detto agh inquirenti di non aver chiuso la porta lasciando in casa Samuele per accompagnare Davide allo scuolabus «per paura difar rumore». Per il giudice tutto ciò è falso e non ha senso. Gramola riporta quanto detto da Annamaria: «Mentre stavamo uscendo ho sentito Samuele piangere e chiamarmi». Poi la stessa Franzoni ha detto alla dottoressa Ada Satragni, la prima a soccorrere Samuele: «Non sono stupida la porta era chiusa e so bene quello che faccio». Ha anche detto di aver lasciato Samuele solo in casa tre o quattro volte dall'inizio della scuola «chiudendo sempre la porta». IL PIGIAMA H giudice si basa sulla perizia del tedesco Hermann Schmitter. Per il perito «i pantaloni erano certamente stati indossati dall'autore del reato, mentre quanto alla casacca non ha potuto esprimere certezza e ha dichiarato di protendere, piuttosto, per la tesi negativ va. Gramola rivela poi quanto accaduto durante l'udienza e cioè la pesante contestazione mossa a Schmitter dalla difesa. Il perito delgiudice «avrebbe inteso favorire il collega itahano (il colonnello Luciano Garofano, comandante del Ris, ndr)». Il giudice fa notare: «Affermazioni contrarie alla logica perché le conclusioni dei consulenti del pm ignoravano completamente i pantaloni del pigiama e ritenevano l'indossamento della casacca. Si tratta, sotto il profilo tecnico, di conclusioni pressoché opposte. LA CASACCA Il fatto che fosse indossata dall'assassino, secondo il giudice è «alquanto probabile e non processualmente certo». GLI ZOCCOLI L'unica presenza certa di sangue di Samuele è sulla suola. Secondo il giudice dalle testimonianze di Ada Satragni, della vicina Daniela Ferrod e dal suocero della dottoressa, Annamaria rientrò in casa con gli stivaletti neri e non li cambiò, come invece lei aveva detto, con gli zoccoli. Se fosse vero quanto dichiarato da Annamaria, scrive Gramola, significherebbe che gli zoccoli si sono macchiati con il sangue quando la donna è entrata nella stanza. «Ma in questo caso tale sangue avrebbe dovuto macchiare quanto meno le porzioni di pavimento percorse dalla Franzoni uscendo dalla camera per telefonare». Ancora: «Se un assassino estemo fosse uscito dalla villetta con le stesse scarpe indossate durante l'azione criminosa avrebbe certamente lasciato tracce di sangue lungo il percorso... Invece i consulente del pm avvalendosi del luminol non hanno individuato macchie». Il giudice Gramola: «In assenza di rancori verso la famiglia è impossibile che un estraneo abbia commesso tale delitto» La villetta di Montroz è molto isolata e sta in un prato senza alta vegetazione «Sicché estranei vengono facilmente notati» I DIECI ELEMENTI IL LUOGO La casa è relativamente isolata, in zona priva di vegetazione, in una frazione dove non vi è passaggio occasionate di persone; le persone estranee verrebbero subito notate ) GLI ZOCCOLI E' poco credibile che l'assassino calzasse gli zoccoli di Anna Maria 7 CASACCA ' poco credibile che l'assassino potesse indossare anche la casacca del pigiama di Anna Maria LA BUGIA Ha negato di aver calzato gli zoccoli appena rientrata a casa, dopo aver accompagnato il figlio Davide allo scuolabus L'ALLARME Era molto riduttiva la descrizione delle condizioni di Samuele: "Vomita sangue dalla bocca" LA FREDDEZZA L'ha dimostrata dopo la scoperta del figlio morente: Anna Maria non è salita in elicottero con lui e l'ha dato per morto parlando con il marito, a cui ha chiesto: "Facciarìno un altro figlio? Mi aiuti a farne un altro?"

Luoghi citati: Aosta, Cogne, Taormina