Green, com'è seducente il diavolo di Gabriella Bosco

Green, com'è seducente il diavolo Green, com'è seducente il diavolo Gabriella Bosco "^ un tema caro a Jumm ben Green, quello della tentazione. Ma wmm più ancora, quello della lotta interiore di fronte alla tentazione. Per l'uomo, l'ex protestante convertitosi al cattolicesimo all'età di 16 anni, omosessuale tormentato ma senza vergogna, malgrado i tempi, quella lotta si risolse in una sconfitta fino a un certo ;iomo. Un giorno preciso, nela vita di Julien Green, in cui in uno scontro serrato ed estremamente doloroso a tu per tu con se stesso - decise di rinunciare. «Alla carne», sussurrò nella penombra del suo salotto di velluti rossi e neri, durante una conversazione molto toccante che ebbi con lui poco tempo prima che morisse. Benché avesse superato i novant' anni, conservava un portamento delicato di grande fierezza, solo in apparenza contrastante con l'espressione dolce degli occhi, occhi chiari e profondi. Mi disse che un certo giorno fece quella scelta, la rinuncia alla carne, ottenendo in cambio qualcosa di impagabile: la serenità. Il figlio adottivo Erik viveva con lui, e accudiva alla sua vecchiaia con amore e dedizio- ne, premuroso e attento, ma anche molto fermo nel preservare il desiderio di riservatezza di Julien Green. Di cui è l'erede, effettivo e spirituale. Viene in qualche modo spontaneo, adesso che Quodlibet ha pubblicato Se fossi in te..., identificare il protagonista con l'autore - vedere, cioè, nel libro un indubbio romanzo dell'io ma contemporaneamente iden¬ tificarlo con Erik, quel giovane silenzioso e servizievole che gli dava il braccio. E non è un caso che il protagonista sia scindibile in più identità. La storia che Green racconta, in questo libro che esce ora tradotto per la prima volta da Clio Pizzingrilli, ma risale al 1947, è la più esauriente esplicitazione possibile dell'ossessione sua di quegli anni, la seduzione del tentatore e la perdita di sé cui va incontro chi gli cede. Accettando, nel caso del protagonista di Se fossi in te..., di assumere via via le identità di una serie di vittime inconsapevoli, per il gusto di sfuggire al peso delle responsabilità e dei conflitti di coscienza di chi sa restare se stesso per tutta la vita. Il diavolo si chiama Brittomart e promette, per sedurre il giovane Fabien, exploits mirabolanti: far tornare una donna perduta per sempre, ad esempio, e soprattutto il potere di cambiare identità, scegliendole volta a volta con leggerezza e incoscienza. Il percorso di Fabien, lineare dal punto di vista della narrazione, è invece labirintico per la sua psiche, e quando lui penserà di aver ritrovato il bandolo, a un passo dalla morte, noi lettori i resteremo in bilico tra incubo, allucinazione e realtà: in questo punto d'incertezza è la chiave del libro. La Parigi di Green, questa volta, è totalmente misteriosa: a tratti riconoscibile, ma per lo più notturna e irta di minacce. Forse, in effetti, è lei la vera protagonista del libro, una città che può dannare ma anche salvare, a patto che si sappiano «leggere» i snoipassages. Julien Green Se fossi in te... trad. di Clio Pizzingrilli. Quodlibet.pp.288.215 ROMANZO

Persone citate: Clio Pizzingrilli, Green, Julien Green

Luoghi citati: Parigi