Tiscali vende ancora, entrano altri 13 milioni di euro di Francesco Spini
Tiscali vende ancora, entrano altri 13 milioni di euro CEDUTA SOCIETÀ SVEDESE AD UNA CONTROLLATA DI LYCOS. PROBLEMI DI ANTITRUST? Tiscali vende ancora, entrano altri 13 milioni di euro L'azienda a caccia di liquidità in vista della scadenza (fra un anno) di un bond da 250 milioni •)- Francesco Spini MILANO E siamo a quattro. Una ad una Tiscaii sfila le gemme che, all'epoca d'ore di Internet, aveva accumulato sulla sua corona da provider d'assalto. Dopo le controllate austriaca, sudafricana, norvegese, è la volta di quella svedese. Ieri la società fondata da Renato Som ha raggiunto un accordo. Antitrust permettendo, per la cessione di Tiscaii AB a Spray Network AB, player controllato da Lycos Europe, per un controvalore di 120 milioni di corone, circa 13 milioni di euro. Sulle prime il mercato ha mostrato di apprezzare il nuove passo della società a caccia di mezzi freschi e il titolo, in mattinata, ha segnato rialzi superiori al punto in percentuale. Nel pomeriggio, però, notizie di possibili interventi dell'Antitrust norvegese sull'acquisto del ramo locale di Tiscaii da parte di Telener (che accrescerebbe così la sua posizione di rilieve nel mer¬ cato) hanno raffreddato gli operatori, facendo chiudere il titolo a -0,120Zo. Una retromarcia che una volta di più ha mostrato come il mercato guardi con estrema attenzione alla campagna vendite che l'Isp sardo va conducendo ormai da settimane sui suoi rami meno profittevoli. Una corsa contro il tempo, con l'occhio fisse sulla pagina del calendario di luglio 2005, quando scadrà l'obbligazione da 250 milioni di euro per cui, allo stato, la società non ha liquidità sufficiente. È la fretta, classica nemica degli affari, a muovere i ritmi delle vendite. Fino ad oggi le dismissioni - la prossima riguarderà la controllata svizzera - nanne apportato nelle casse dell'Isp 71 milioni di euro, 76 se consideriamo anche i 5 milioni previsti dalla cessione entro fine anno del business della telefonia mobile della controllata sudafricana. Ma è proprio qui che i conti non temano. Il management prevede che, decina più, decina meno, alla fine di tutte le dismissioni, dovrebbero passare all'incasso proprio 250 milioni di euro. «Ciò significa commenta un analista - che, con le prossime quattro e cinque dismissioni, la società conta di intascare oltre 170 milioni di euro, più del doppie delle prime quattro operazioni: francamente ritengo improbabile un risultato del genere». Allo stesso modo, mentre la società si dichiara abbastanza soddisfatta, i prezzi fin qui spuntati per i gioielli non vengono definiti esaltanti, «soprattuttoperla controllata sudafricana, che era un po' la perla del gruppo», fa notare un operatore. Il mercato, insomma, dopo un periodo di silenzio «che iniziava a preoccupare», ritiene che la serie di vendite della società sia comunque un segnale importante. Allo stesse modo, il mancato raggiungimento del target stabilito per le cessioni potrebbe rendere più complicato il rispetto dei piani societari. Le alternative, infatti, risultano poco praticabili. L'aumento di capitale, tra le cartucce a disposizione del management, non è praticabile in questo momento ed è stato accantonato in attesa che mutino le condizioni di mercato. H focus, dunque, resta sulle risorse inteme. Intanto Tiscaii conferma le previsioni di generazione di cassa già dall'ultimo trimestre di quest'anno e di utile netto prima di componenti straordinarie per il 2005. Basterà? Difficile prevederlo. Le banche, secondo gli analisti, dovrebbero tenere serrati i rubinetti almeno fino a quando non sarà visibile e chiara la profittabilità del business. La stessa società tiene aperto il canale bancario soprattutto per quando il debito-zavorra del bona 2005 sarà pagato, con un conseguente alleggerimento della posizione finanziaria netta. Un'altra soluzione su cui l'Isp sta ragionando è quella di un'eventuale e difficile monetizzazione dell'enorme credito fiscale. Più di un miliardo di euro che, allo stato, rappresenta l'asset più rilevante del gruppo.
Persone citate: Renato Som
Luoghi citati: Lycos Europe, Milano
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