«Sos influenza aviaria Il mondo è a rischio»

«Sos influenza aviaria Il mondo è a rischio» GLI USA PREPARANO UN PIANO D'EMERGENZA «Sos influenza aviaria Il mondo è a rischio» I ricercatori: il virus ha già fatto il salto di specie dagli animali all'uomo Adesso si teme il passaggio successivo, da un essere umano all'altro Paura anche per la «malattia standard»: diventa resistente ai farmaci Daniela Daniele ROMA Con le valigie delle vacanze appena disfatte o ancora da disfare, eccoci di fronte al consueto allarme influenza di fine estate. Ma non si tratta della patologia nota, sia pure altalenante da un ceppo all'altro, bensì di quella che fa più paura, l'influenza aviaria. Stavolta l'allarme arriva dagli Usa, dove l'amministrazione Bush ha preparato un piano d'emergenza che limiti al massimo le vittime nel caso in cui dovesse scoppiare una pandemia. Ha dichiarato la dottoressa Julie Gerberding, direttore dei «Cdc» li «Centers for Disease Control and Prevention»): «E' una bomba a orologeria». Il virus H5N1 ha fatto il salto di specie da animale a uomo. Il grosso guaio che gli scienziati di tutto il mondo si aspettano e temono è il passaggio successivo, quello da uomo a uomo. Inoltre, il virus è capace di evolvere in tempi brevissimi ed è già in grado di uccidere uccelli e, in test di laboratorio, anche mammiferi quali i furetti. Per ora non esiste vaccino, anche se si sta sperimentando una serie di nuovi farmaci. Quanto alle terapie, le notizie non sono più confortanti: un noto, e piuttosto costoso, farmaco antivirale mostra di avere una certa efficacia soltanto se preso uno o due giorni dopo la comparsa dei sintomi. Ma - precisano i ricercatori - il virus potrebbe sviluppare una resistenza al prodotto. Cattive notizie anche sul fronte dell'influenza comune. D virus che la causa sta diventando resistente alle medicine usate per combatterlo. Lo dimostra uno studio giapponese pubblicato su «The Lancet» e condotto su 50 bambini, ricoverati in ospedale tra il 2002 e il 2003.1 ricercatori delTUniversità di Tokyo hanno scoperto che nove piccoli erano diventati resistenti alla nuova generazione di medicinali anti-influenzali, gli inibitori della neuraminidasi. Si tratta delle armi più nuove ed efficaci contro il virus: gli impediscono di uscire da una cellula perinfettarne una sana. Gli studiosi avevano già visto in alcuni ceppi resistenza a questi farmaci, ma l'ultima ricerca suggerisce che il fenomeno potrebbe essere molto più comune di quanto finora pensato. Un elemento che, secondo il team diretto da MiM Kiso, potrebbe essere molto grave nel caso esploda un'epidemia su vasta scala. Anche il nostro ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha comincialo a lanciare appelli a favore della vaccina¬ zione, sebbene ieri, al termine dell'incontro a Pechino con il viceministro cinese della Sanità Gao Quiang, nell' ambito dei lavori della delegazione italiana per una serie di programmi di collaborazione, abbia dichiaralo: «Non esiste pericolo immediato di una pandemia influenzale, ma si tratta di un riscliio potenziale sul quale l'Oms, da tempo, ha lanciato diversi allarmi e contro il quale l'Italia ha già preparalo piani di allerta e intervento rapido». Perché tanta insistenza sulla vaccinazione? Per poter fare la distinzione immediata, nel caso si verifichi l'« evento», tra influenza normale e aviaria. «E' importante ampliare la vaccinazione, non si è ancora arrivali, come ci si prefiggeva, alla copertura del 75 per cento dei soggetti a rischio, ovvero gli ultrasessantacinquenni», spiega il virologo Fabrizio Pregliasco. E continua: «Aumentando il numero di persone vaccinate acquisiremo una capacità organizzativa e produttiva di vaccini adeguata, nel caso dovesse arrivare l'attesa pandemia». Di influenza o di influenza aviaria? «Le pandemie del passalo - conclude Pregliasco - sono slate originate dalla situazione che stiamo osservando, ma che allora non c'era la capacità di rilevare: ovvero, il salto di specie e il passaggio da uomo a uomo! Vediamo che il passato si ripropone. Ma per fortuna, oggi abbiamo la capacità di vivere una realtà del genere in fase precocissima e, quindi, d'intervenire, contenendo il dilagarsi della patologia». «L'allariné, però, è sempre più allo - continua - perché di virus aviari. ormai, si sta parlando con insistenza, almeno dal '97-'98. Questi rischiano, prima o poi, di trovare la variante di aggancio giusta per far diventare l'in-, fluenza aviaria trasmissibile da uomo a uomo». E' di nuovo allarme influenza nel mondo

Persone citate: Bush, Daniela Daniele, Fabrizio Pregliasco, Girolamo Sirchia, Julie Gerberding, Pregliasco

Luoghi citati: Italia, Pechino, Roma, Tokyo, Usa