Giuliani e McCain, le prime bordate da New York

Giuliani e McCain, le prime bordate da New York IL RICORDO DELLE VITTIME DELL'11 SETTEMBRE HA APERTO I LAVORI AL MADISON SQUARE GARDEN Giuliani e McCain, le prime bordate da New York ^arte la Convention repubblicana, il leitmotiv: «Bush è il solo leader» Maurizio Mollnari corrispondente da NEW YORK La 38" Convention repubblicana si è aperta al Madison Square Garden con il ricordo delle vittime degh attacchi dell'I 1 settembre e gli interventi di Rudolph Giuliani e John McCain che hanno indicato in George W. Bush il deader che serve nella guerra al terrore», chiedendo anche agli elettori democratici di votare per lui. «Quando si tratta di eleggere un presidente in realtà non siamo chiamati e preferire un democratico o un repubblicano - ha detto Giuliani, sindaco di New York durante 1' 11 settembre - ma a scegliere un leader, in tempi di pericolo come quelli attuali nulla conta quanto la leadership». Il leader di cui l'America in guerra ha bisogno è George W. Bush che Giuliani descrive paragonandolo a due figure simbolo dell'Occidente: «Winston Churchill vide il pericolo di Hitler allorché molti dei critici e della stampa lo sottovalutavano, Ronald Reagan vide e descrisse lilrss come l'Impero del Male quando l'opinione pubblica la accettava come una realtà ineluttabile irridendo l'intelligenza di Reagan, Bush oggi vede nel terrorismo mondiale tutto il Male che rappresenta, continuerà a battersi per sconfiggerlo e rendere tutti noi più sicuri». Per sottolineare l'importanza della svolta di Bush, ricorda come in passato i terroristi venivano premiati: «Quei tre che adi di Monaco venneno rimessi in libertà dalla Germania, ad alcuni dei responsabili del sequestro dell'Achille Lauro fu consentito di scappare dagli italiani, Arafat ricewe il premio Nobel per la pace». Bush ha mutato tutto questo e Keryy «non è altrettanto limpido e determinato». L'intervento di Giuliani è stato il momento centrale della prima giornata che si è aperta con la cerimonia di omaggio all'I 1 settembre, l'appro¬ vazione per acclamazione della piattaforma politica ed il saluto del sindaco repubblicano di New York, Michael Bloomberg, che ha invocato il sostegno dell'America per assicurare a Bush «altri quattro anni». Al senatore dell'Arizona John McCain, già rivale di Bush nelle primarie del 2000 e corteggiato dai democratici che hanno invano tentato di arruolarlo, è toccato il compito di assestare i primi colpi a John Kerry. «Le pubblicità dei veterani che contestano il suo curriculum sono ingiuste e vergognose - ha detto - ma è legittimo chiedergli conto delle scelte fatte quando lasciò il Vietnam» ovvero del periodo durante il quale fu un leader della protesta anti-guerra pronunciando giudizi duri sulle forze armate americane. E rivolgendosi dal palco ai democratici ha aggiunto: «Noi non dubitiamo di voi e voi non dovete dubitare di noi, siamo tutti americani, dobbiamo essere uniti perché la guerra al terrore non può essere evitata». Come dire, votate anche voi per Bush. Riferendosi ai soldati schierati in Iraq McCain ha usato toni solenni: «Non tutti gli americani affrontano uguah sacrifici in questa guerra, noi possiamo essere dei buoni cittadini ma non dimenticate che ì soldati sono i mighori fra noi, è un onore vivere in una nazione difese con tanto coraggio da tali patrioti», n merito di Bush, secondo McCain, è di «essere determinato e non aver mai tentennato» nel guidare la risposta all'11 settembre. «Così come lui non ha mai avuto dubbi nel difendere l'America noi non ne abbiamo nel sostenerlo» ha concluso il senatore che i democratici avrebbero voluto avere come candidato vicepresidente al fianco di Kerry. Nel dietro le quinte die ha preceduto l'apertura dei lavori è stato sempre Giuliani il mattatore, soffermandosi con delegati e giornalisti per affondare i colpi contro Hillary Clinton, a cui i democratici hanno affidato il compito di controbattere alla Convention. «Io e Hillary abbiamo due cose in comune entrambi siamo dei tifosi della squadra di baseball degh Yankees, anche se lei lo è diventata solo recentemente, e vi posso assicurare che entrambi il 2 novembre voteremo per George W. Bush» ha detto l'ex sindaco, riferendosi al presunto interesse di Hillary di veder perdere Kerry per essere poi lei a candidarsi presidente nel 2008. Il Madison Square Garden ha accolto i delegati fra straordinarie misure di sicurezza. Tutta l'area di Midtown attono all'impianto è stata sigillata e i punti di transito designati sono protetti da misure tese a neutralizzare possibili attacchi kamikaze: camion carichi di sabbia ed ostacoli di cemento armato. Il tutto gestito da centinaia di agenti della polizia e dei servizi segreti che, per non dissimulare la loro presenza, girano con corpetti sui quah è scritto a ceretti cubitali «Secret Service». Flra i delegati eniveti de ogni angolo del Paese il tema di conversazione del giorno sono state le proteste di piazze del giorno precedente. «Quelli che sono scesi in strada sono persone che nella loro vita non hanno mai assunto nessuno - ha osservato un rappresentante dello Utah - e perseguono un'economia statalista, non ibera ma gestita dal governo, proprio come avveniva sotto il fascismo o sotto il comunismo». L'ex primo cittadino esalta il paladino della lotta al terrorismo, il senatore attacca il democratico ricordandone l'impegno pacifista dopo il Vietnam L'ex sindaco di New York Rudy Giuliani applaude durante l'apertura della Convention repubblicana