L'unità nazionale al Trocadéro per ì due giornalisti

L'unità nazionale al Trocadéro per ì due giornalisti IN MIGLIAIA CHIEDONO LA LIBERAZIONE DEI SEQUESTRATI IN IRAQ L'unità nazionale al Trocadéro per ì due giornalisti Destra e sinistra, cattolici, ebrei e musulmani alla manifestazione di Parigi dal corrispondente a PARIGI Alla fine saranno stati tremila. C'era chi arrivava da Radio France, dove avevano manifestato i musulmani su invito di un gruppo dì intellettuali. C'erano quelli venuti apposta e i politici che arrivavano dall'Assemblée. C'erano i turisti e c'era la gente dì tutti i giorni, sulla piazzetta del Trocadéro che i parigini chiamano retoricamente il «parvis des droits de Ibomme», il sagrato dei diritti dell'uomo, l'altare laico dì questa religione civile che ha fatto la storia della Francia. La manifestazione più importante, ma non la sola, per solidarietà con Georges Malbrunot e Christian Chesnot, da due giorni nella mani dei feroci assassini dell' Esercito islamico, gli stessi che hanno assassinato a freddo Enzo Baldoni. Una bella mobilitazione, molto emotiva, piena di sentimenti e non solo di belle parole. Come ha detto il presidente dell'Assemblée Jean-Louis Debré, «quando si tira in ballo la libertà ì francesi sanno superare le divisioni partigiane». E infatti erano tutti lì, non solo gli uomini dei diversi partiti, ma anche il cardinale Jean-Marie Lustiger a fianco del rettore della Gran Moschea di Parigi Dalli ^oubakeur. E c'erano naturai-; mente i giornalisti con lo stri-' scìone di «reporter sans frontière», l'associazione che denuncia gli attacchi alla libertà dì stampa nel mondo. Ci può essere più grave attacco alla libertà di un rapimento? E, tutti a raccontare di quanto siano bravi, «indipendenti», pignoli, rigorosi, attenti, competenti Malbrunot e Chesnot, coppia di inseparabili, l'uno nella squa¬ dra del «Figaro», l'altro di Radio France International, ma complici nello scrivere libri ai quali dedicano anni e mesi dì lavoro. Poco prima dell'inìzio della guerra era uscito il loro «Saddam, portrait total», pieno anche dì cose imbarazzanti per la Francia, che del dittatore iracheno era stata - non va dimenticato - supporter e alleata. Nei prossimi mesi faranno uscire un nuovo libro con l'Iraq del dopo Saddam. E nessuno ne dubita perché qui, ieri, i pessimisti non si sono fatti sentire, nonostante l'ultimatum scadesse a poche ore e non sì avessero notizie certe. Dietro Malbrunot e Chesnot c'è la Francia intera. Quando, si tratta di ciò che genericamente si può definire «interesse nazionale», questo Paese non manca mai. Ieri mattina il prinl'o ministro Jean-Pierre Raffarin ha riimito a Matignon i rappresentanti di tutti i partiti francesi, governo e opposizione. E tutti insieme sì sono trovati d'accordo sulla stessa lìnea, addirittu1 ra sulle stesse parole. Eppure non è che non ci siano ragioni di divisioni. Poche ore prima, nellVunìversìtà d'estate» del Partito socialista - il tradiziona¬ le appuntamento dì fine agosto nel quale il partito mette a punto la strategia dell'autunno - il segretario Frangois Hollande aveva attaccato in modo spietato governo e primo ministro, annunciando un'opposizione senza tregua sul piano politico e sociale. Hollande aveva anche invitato il suo partito a sfuggire alla trappola tesa da Chirac sul referendum per la costituzione europea: «Non deve essere un alibi per risparmiare il governo». Eppure poche ore dopo Hollande (ma anche la segretaria comunista Marie-George Buffet) era li insieme a Raffarin ad approvare il governo nelle iniziative per salvare i due ostaggi. Davanti alla Maison di Radio France, a metà pomeriggio, su invito degli ìntellettuaTi arabi c'erano duecento persone. Tutte le associazioni musulmane d'accordo nel dire che si può anche essere contro la legge sul velo, ma nessuno può stare con ì terorristì assassìni. C'erano anche quattro donne «velate», nessuna sì è offerta di andare a Baghdad per essere scambiata con gh ostaggi, ma l'aveva fatto Fatima Aglil, domenica, nella riunione con il ministro dell'Interno Dominique de Villepin. Anche a Strasburgo c'è stata una manifestazione, trecento persone, con il sindaco dì destra, l'ex sindaco dì sinistra, il capo della comunità musulmana. Un'altra manifestazione s'è svolta a Montaiguet-en-Forez, nel dipartimento dell'Allier, di dove è originario Georges Malbrunot e dove vivono i suoi genitori, agricoltori in pensione. In piazza sono andati tutti i trecentoventi abitanti del paese. Il sindaco ha fatto un discorso; la mamma ha pianto, [e. m.l li presidente della Assemblée Jean-Louis Debré: quando si tira in ballo la libertà i francesi mettono da parte le divisioni L'ISLAM IN FRANCIA M LA POPOLAZIONE Il numero di musulmani in Francia viene valutato tra cinque e sette milioni, il che ne fa la più ampia minoranza musulmana in un Paese europeo. La maggioranza è di origine maghrebina. Il 25 per cento sono cittadini francesi. L'Islam è la seconda grande religione in Francia. Le moschee sono 1.500, soprattutto nel Sud e nell'Est della Francia. Due le tendenze principali: quella moderata e moderna rappresentata dalla moschea di Parigi e quella integralista, con varie gradazioni, raccolta nella Union des organizations islamiques de France. Tra i giovani di origine maghrebina tra 120 e i 29 anni, solo II 18 per cento delle ragazze e Iti 0 per cento del ragazzi segue una pratica religiosa regolare m L'INTEGRAZIONE In Francia è In vigore il modello di integrazione detto «alla francese», figlio della dichiarazione del diritti dell'uomo: vengono integrati I singoli Individui e non la comunità etnica alla quale appartengono. Nell'attuale quadro giuridico, il . ., l musulmano è un cittadino come tutti gli altri cittadini francesi. Come tale, non può rivendicare del diritti di tipo consuetudinario. In altri Paesi europei, Invece - come II Belgio o l'Inghilterra - lo Stato riconosce alle comunità religiose del diritti culturale M LA LEGGE SUL VELO La legge sul velo islamico si fonda sul rapporto della Commissione per la Laicità, che ha tenuto sessioni pubbliche dal luglio al dicembre 2003 e ha ascoltato molti Individui e gruppi, comprese donne musulmane che portano II veto e donne musulmane che non lo portano. Il rapporto ricorda che I grandi principi delta laicità sono la neutralità detto Stato e la libertà di coscienza. La Legge è stata approvata dall'Assemblea Nazionale II 10 febbraio 2004 e al Senato II 3 marzo 2004 ed entrerà In vigore alta ripresa dell'anno scolastico, giovedì 2 settembre; La manifestazione ieri a Parigi, sotto la Tour Eiffel, per la liberazione dei giornalisti rapiti