Pfetmccì esulta: grazie Italia

Pfetmccì esulta: grazie Italia LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE CONI ALLA CHIUSURA DELLE OLIMPIADI Pfetmccì esulta: grazie Italia «Avrei firmato per 25 medaglie, invece sono 32» Roberto Beccantinl inviato ad ATENE «Un miracolo». «Oggi non battiamo cassa, ma domani...», «Torino 2006, troviamo un'intesa». Gianni Petrucci, presidente del Coni, e Raffaele Pagnozzi, capomissione ad Atene, tracciano il bilancio di una spedizione azzurra che, con le sue trentadue medaglie complessive, ha fornito un esito «eccezionale», al di là di ogni più rosea previsione. Lutto. «Il primo pensiero - dichiara Petrucci - è per il giomalista Enzo Baldoni e la sua famiglia. Una morte assurda, determinata da un atto di bieco terrorismo. Penso di poter dire che lo sport italiano l'ha vissuta con estrema serietà». Emozioni. «Sono state Olimpiadi straordinarie. Mi spiace che siano finite, ci avevo preso gusto. Complimenti a tutto lo staff. E felicissimo di aver sbaghato pronostico: 35 medaghe ad Atlanta, 34 a Sydney, 32 ad Atene: non ci speravo, avrei firmato per 24-25. Pagnozzi, più ottimista, diceva 28. Siamo ottavi nella classifica assoluta, è Un'Italia che sta cambiando pelle senza tradire la sua storia. Un'Italia da record. Guardatevi attorno: ai tradizionali "forzieri" - America, Europa, Africa, Oceania - si è aggiunta l'Asia, con Cina e Giappone all'avanguardia. Eppure noi siamo lì, negli sport di squadra secondi soltanto agli Usa. Calcio, basket, volley, pallanuoto femminile, tutti sul podio: mai successo». Soldi. La gloria costa. Il Coni aveva stanziato 4.550.000 euro di premi: dovrà pagarne 7.305.000. Petrucci sorride: «Ora non è il momento di battere cassa, ne riparleremo con calma al nostro rientro. Il governo deve mettersi ima mano sul cuore (e l'altra sul portafoglio, ndr). Perché un miracolo si ripeta, servono soldi freschi. Gianni Letta, che venerdì sera ha trepidato con me alla finale del basket, mi ha garantito che riferirà a Berlusconi. Ci conto. In questi giorni, dai politici ho ricevuto molte telefonate. L'entusiasmo del presidente Ciampi ci ha aiutato a moltiplicare gli sforzi. Tutto ciò è stato molto bello, ma nel 2008 dovremo avventurarci sino a Pechino, e senza adeguati sostegni sarà dura ripeterci». Vivai. «Restano il cuore di tutti i problemi e di tutte le battaglie. Gli italiani hanno dimostrato di essere competitivi ai massimi livelli. Per questo, dovremo lavorare in profondità. Scoprire un talento non è facile. Facile, se mai, è farselo sfuggire». Atletica. L'oro di Brugnetti nella marcia e di Baldini nella maratona, il bronzo di Gibilisco nell'asta. Eppure c'è qualcosa che non va. «In effetti, ho notato troppe corsie vuote - replica il presidente del Coni - troppe finali senza azzurri. Non si può negare l'evidenza. E smettiamola di pensare che vincere sia impossibile. Basta volerlo. Chi avrebbe scommesso sull'argento del basket? A me non interessa se il nuovo presidente della Federatletica sarà Arese o ancora Gola. L'autonomia è sacra e il Coni l'ha sèmpre rispettata. A noi preme che ci sia un progetto: se c'è, bene; se non c'è, entriamo in azione. L'atletica ne ha uno? Parliamone». Torino 2006. «Condivido le preoccupazioni di Jacques Rogge chiosa Petrucci - ma resto dell' idea che alla fine ce la faremo. Ce l'ha fatta Atene... A fronte delle palesi divisioni caratteriali che hanno caratterizzato l'ultima fase, bisogna mettersi in testa che i Giochi torinesi sono al 5007o del Toroc e al 5007o del Coni. Di più: Torino 2006 siamo noi. E allora,, coraggio: troviamola, questa benedetta intesa». Tv. «Vero, d'ora in poi bisognerà incrementare lo spazio per i cosiddetti sport mmori. Un giorno dovranno spiegarmi - si chiede Petrucci - perché in Francia e Spagna non esitano ad affiancare basket e atletica al calcio, mentre da noi una scelta del genere viene ancora considerata un'eresia». Chechi. Pagnozzi svela un retroscena: «Jury non voleva sfilare. Si sentiva un peso, un portabandiera prò forma. Era giù, molto giù: "Cosa sono venuto a fare, non posso nemmeno gareggiare, meglio che me ne tomi a casa". Lo abbiamo accerchiato, gli abbiamo persino infilato i lacci nelle scarpe. E la sera del bronzo, eravamo tutti commossi». Numeri. «Centotré azzurri sul podio, pari al 270Zo del totale, quindici federazioni a segno, e un solo dato in controtendenza, 23 medaglie degli uomini contro 9 delle donne. Per le altre Nazioni, il rapporto è più equilibrato - dice Pagnozzi -, Occhio ai giapponesi: hanno raddoppiato le medaglie e triplicato gli ori». Il futuro? «Ha già una faccia: Federica Pellegrini». «Siamo arrivati ottavi nella classifica assoluta preceduti negli sport di squadra solo dagli Usa dopo aver portato sul podio volley, calcio basket e il Setterosa di pallanuoto: non era mai successo prima» tanti exploit costeranno 7,3 milioni di euro in premi ai nostri atleti «Dovremo metterci una mano sul cuore e pensare subito ai Giochi del 2008 per i quali abbiamo già un campione simbolo: nuotatrice Pellegrini»