E' un festival che ama guardare avanti

E' un festival che ama guardare avanti E' un festival che ama guardare avanti Ampia programmazione di musica contemporanea Uno degli assunti fondamentali del Festival torinese settembrino è che la musica contemporanea è viva e vegeta. E in questa edizione i suoni dei compositori contemporanei occupano uno spazio decisamente ampio. Il personaggio di maggiore spicco ovviamente è l'autore oggetto del consueto omaggio speciale. Si tratta dell'estone Arvo Pàrt, un rappresentante di quel mondo che, pur avendo fatto parte del macroimpero sovietico, ha saputo mantenere caratteri specifici. Pàrt ha una particolare inclinazione verso i temi religiosi e spirituali: il che non è sfuggito alla Comunità ecumenica od padre Enzo Bianchi a Bose (Magnano, in provincia di Biella), dove il compositore è diventato di casa, al punto che ima puntata dell'omaggio è annunciata proprio qui, l'B settembre alle 16 e alle 21, con lo stupendo Estonian Philharmonic Chamber Choir di Tonu Ka^juste a eseguirne il «Kanon Pokajanen» a cappella. Ma per il resto gli appuntamenti pàrtiani sono tutti a Torino. A cominciare proprio dallo stesso succitato coro che, unito all'Orchestra Sinfonica Nazionale della. Rai, si esibirà in San Filippo il 6 settembre alle 21 con Momo Kodama al pianoforte: i brani in programma sono il «Canto in memoria di Benjamin Britten, per archi e campana», «Lamentate, per pianoforte e orchestra», la «Sinfonia n. 1» e «In principio, per coro misto e orchestra». Il musicista sarà poi il protagonista nell'incontro col pubblico che si terrà martedì 7 alle ore 17 alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, durante il quale verrà presentato il volume monografico «Arvo Pàrt» a cura di Enzo Restagno edito da 11 Saggiatore. Il ruolo davvero notevole che la voce ha per Pàrt trova ulteriori riscontri programmatici. Il 10 alle 17 ancora in San Filippo all'Estonlan Choir si uniscono gli orchestrali per eseguire altre belle pagine: «Wallfahrt.slied», «Qrient S-Occident», «Fratxes», «Trisagion» e il «Te Deum, per tre cori, piano preparato, archi e nastro». E nella stessa chiesa si terranno gh appuntamenti dell'11 e 12 settembre, con la partecipazione in diverse formazioni dell'Hilliard Ensemble: nel primo si avrà anche il prezioso contributo del torinese Xenia Ensemble, e in entrambi assumerà un ruolo di rilievo l'organo, alla cui consolle siederà Christopher Bowers Broadbent. Fra i titoli in scaletta ricordiamo «Pari intervallo», «Stabat Mater», «My Heart's in the Highlands», «De profundis», «Miserere». Ma la produzione contemporanea spazia davvero in lungo e in largo oltre la straordinaria presenza del Maestro estone. A cominciare da lunedì 6 settembre alle 17, quando si ricorderanno 1 cento anni dalla nascita di Goffredo Petrassi con «Toccata, per piano», «Flou, per arpa», «Nunc, per chitarra», «Ala, per flauto e clavicembalo», «Serenata, per cinque strumenti», «Tre per sette, tre esecutori per sette strumenti». Anche Luigi Dallapiccola nasceva un secolo fa: e così il 21 settembre alle 17, nell'Aula Ma¬ gna del Politecnico, la pianista Mariaclara Monetti offrirà un omaggio-confronto tra il geniale contrappunto dodecafonico del compositore istriano (Quaderno musicale di Annalibéra, Tre episodi dal balletto Marsia, Sonatina canonica) e il magistero contrappuntistico sorgivo di Johann Sebastian Bach dal Quaderno musicale di Anna Magdalena e dal Clavicembalo ben temperato. Le pianiste Paola Biondi e Debora Brunialti saranno impegnate in Conservatorio giovedì 9 pomeriggio per eseguire pagine firmate da Poulenc («Caprìce», la «Sonata a quattro mani», «Elegie»), da Ravel («La valse»), da Ligeti («Monument, Selbportrait, Bewegung») e da George Gershwin («Un americano a Parigi»). Ligeti beneficia di un interesse marcato in questa edizione del Festival. Il 15 sarà il Quartetto Arditti a eseguirne al Politecnico 1 «Quartetti n. 1 e n. 2» con Cage («Quartetto in quattro parti») e Andriessen («Quartetto n. 2, Garden of Eros»). Il 22 invece, in San Filippo alle 21, l'Orchestra Nazionale Rai diretta da Jonathan Webb e con il flautista Mario Caroli muoverà dal suo celeberrimo «Lontano» Eer un tragitto contemporaneo asato su Vacchi (Diario dello sdegno), Kaija Saariaho (Alle du songe) e Antonioni (Melodie nascoste): autori che il pubblico potrà incontrare nel pomeriggio alle 15 in Conservatorio. La riscoperta della tradizione e delle radici ispira il cinese Guo Wenjing, in uno sforzo di recupero che condivide con altri musicisti dopo la furia di- struttrice della rivoluzione culturale. Un ritratto dell'importante compositore si avrà Ù 20 sera in Conservatorio con l'intervento del Nieuw Ensemble e di musicisti cinesi: i titoli in programma sono il curioso «Parade, per 6 gong», «Quartetto n. 2 per archi e percussione», «She Suo, per ensemble» e «Fengyting» (Il padiglione delle fenici), un'opera breve tratta da un antico testo cinese per soprano (Opera del Sichuan), tenore (Opera di Pechino) ed ensemble cino-europeo; direttore Lucas Vis, soprano Shen Tiemei, tenore Jiang Qihu. Tra 1 propagatori della produzione contemporanea c'è Antidogma Musica, l'associazione diretta da Enrico Correggia che col suo Ensemble Europeo diretto da Leonardo Boero e con il soprano Linda Campanella presenta al pubblico notevoli proposte. In questo caso (venerdì 24 settembre, ore 17, Conservatorio) si tratta di Franceschini («Que manda hacer de mi?»), Antignani («Les murs de Jean»), Cilluffo («Un divorzio tardivo»), Fontemaggi («La differenza, nessuna differenza»), oltre a «Yggdrasil» di Marco Bertona, il brano vincitore del 22"Concor¬ so intemazionale Icons 2004. In campo contemporaneo, ultima in ordine cronologico ma non certo per importanza è la serata del 25 settembre. Arriva in Conservatorio alle 21 Pierre Boulez alla testa dell'Ensemble InterContemporain, con il mezzosoprano Luisa Castellani e il violista Christophe Desjardlns. Oltre al proprio «Dérives 2, per undici strumenti», Boulez diri¬ gerà quattro opere di Luciano Berlo, compositore che anche a Torino, e al Settembre in particolare, ha lasciato anche a hvello personale indelebili ricordi: l'omaggio comprende «Chemins II, per viola e nove strumenti», «Différences, per cinque strumenti e nastro magnetico» e 1 sempreverdi e amatissimi «Folksongs, per mezzosoprano e sette esecutori». Pi Bli Ti diii di Li Bl II compositore cinese Guo Wenjing Pierre Boulez arriva a Torino per dirigere pagine sue e di Luciano Berlo Settembre Musica dedica quest'anno un ampio omaggio all'estone Arvo Pàrt Settembre Musica dedica quest'anno un ampio omaggio all'estone Arvo Pàrt

Luoghi citati: Biella, Bose, Magnano, Parigi, Pechino, Torino