Si rinnova rintramontabile suggestione della musica antica

Si rinnova rintramontabile suggestione della musica antica Si rinnova rintramontabile suggestione della musica antica Dal gregoriano a Monteverdi, da Couperin e Lully al primo Seicento veneziano Non per elogiare in modo barbogio 1 tempi andati, ma per puro amore di verità non ci si deve mai stancare di ricordare che si faceva musica straordinaria anche molto ma molto tempo fa. Bene fanno dunque i programmatori di Torino Settembre Musica a riproporre il canto gregoriano, la forma più pura di canto che nel suo ruolo sommesso di preghiera riesce a destare emozioni profonde anche sotto il profilo estetico. Ed è assecondando in parte la cadenza delle ore liturgiche che domenica 5 i Cantori Gregoriani diretti da Fulvio Rampi si esibiranno nella chiesa cfi Santa Pelagia. Il tragitto musicale si rifa a San Gregorio Magno e San Benedetto, con «In festo sancti Gregorii Magni» alle 8, «Beatus Gregorius» alle Ile «Vir Dei Benedicti» alle 18: in quest'ultimo concerto Ugo Pagliai reciterà frammenti dalla «Vita di San Benedetto» di Gregorio. Ma a tempi lontani ci si rifa già fin dal giorno dell'inaugura¬ zione, sabato 4 settembre, con la cosiddetta Ouverture Prima al Teatro Regio. Alle 19 l'Academia Montis Regalis presenterà «Le Divertissement Rovai» di Lully sotto la direzione di Jordi Savall; quest'ultimo poi alle 21 sarà alla testa del Concert des Natlons nei Madrigali Guerrieri et Amorosi di Monteverdi, con tanto di «Ballo delle Ingrate» e «Combattimento di Tancredi e Clorinda»: interventi coreutici della Compagnia II Ballarino su coreografìe di Bruna Gondonl. E in mezzo, alle 20, offrirà una prova della sua fervida fantasia in fatto di gusto Davide Scabln, uno dei più rinomati creatori di prelibatezze con la «Applicazione barocca», cocktail realizzato dal Ristorante Combal.Zero di Rivoli. Allievo di Carissimi e rivale di Lully, il francese Marc-Antoine Charpentier ha assunto una inopinata popolarità con l'incipit del suo «Te Deum», adottato come sigla dell'Eurovisione. E dunque ascolteremo questa ed altre belle pagine («Grand Office des Morts», la «Messe pour plusleurs Instruments au lieu des orgues») martedì 7 alle 21, al Teatro Regio, con Orchestra e Coro Les Arts Florissants diretti da William Christie. Frangois Couperin, altro illustre francese, chiuderà la serata alle 23,30 del 10 settembre nella chiesa dei Santi Martiri con «Trois Legons de Ténèbres à une et à deux voix». «Musica a Venezia nel primo Seicento»: il sempre più lanciato Coro Ruggero Maghml diretto da Claudio Chiavazza si cimenterà in tale repertorio (con Giovanni Gabrieli, Monteverdi, Schutz, Cavalli) ili 2 alle ore 11 in Santa Pelagia. Campra e Gilles sono stati scelti invece dall'Accademia del Santo Spirito per il suo concerto di lunedì 13 alle ore 17 nella chiesa di San Filippo: e alla direzione c'è una vera celebrità come Jean-Claude Malgoire. Ancora le navate di San Filippo risuoneranno, il 20 alle ore 17, dei suoni dell'Aca- demia Montis Regalis diretta da Alessandro De Marchi, del vioh- ' nista Enrico Onofri e delle voci di Anke Hermann e Laura Polverelli. Con lo «Stabat Mater» di Pergolesi, capolavoro nel suo genere, si ascoltano concerti e mottetti di Vivaldi, un autore tenuto nel massimo riguardo a Torino, visto che la stragrande maggioranza delle sue partiture autografe vi è conservata nella Biblioteca Nazionale Universitaria. Il tributo di Settembre Musica al repertorio antico vede il Bach più significativo eseguito al pianò da Mariaclara Monetti (martedì 21, ore 17, nell'Aula Magna del Politecnico) e infine la «Messa da Requiem» del fiammingo Johannes Ockegem, primo esempio di Messa funebre polifonica: anche qui vi saranno interpreti di lusso, il Clemencic Consort, con lo stesso René Clemencic direttore e organista e con le voci di Terry Wey, James Curry, Gemot Heinrich, Colin Mason e Mario Eder. René Clemencic con il suo Consort Jordi Savall per Lully e Monteverdi

Luoghi citati: Requiem, Rivoli, San Gregorio Magno, Torino, Venezia