Mehta, Maazel, Muti, Ughi, Rostropovich
Mehta, Maazel, Muti, Ughi, Rostropovich Mehta, Maazel, Muti, Ughi, Rostropovich La passerella di grandi interpreti e illustri orchestre Tra i grossi nomi di musicisti che impreziosiscono il Festival un posto speciale spetta a Zubin Mehta, il quale beneficerà il pubblico torinese della sua maestria direttoriale in due serate al Lingotto: giovedì 9 e venerdì 10. A sua disposizione ci sarà la magnifica Bayerisches Staatsorchester per due programmi belhssimi: il primo è dedicato al bavarese Strauss {«Don Chisciotte», che è anche un omaggio ai 400 anni del capolavoro di Cervantes, e «Una vita d'eroe») con l'apporto dei solisti Yves Savary violoncello, Dietrich Kramer viola e Markus Wolf violino; il secondo all'insegna della grandiosa, monumentale «Terza Sinfonia» di Gustav Mahler con il mezzosoprano Marjana Lipovsek, il Coro del Regio e quello di voci bianche del Regio e del Conservatorio diretti da Claudio Marino Moretti. Non meno atteso è il ritomo di Lorin Maazel, alla testa della Filarmonica Arturo Toscanini (da lui espressamente scelta in luogo della Filarmonica di New York che ha disdetto la tournée in Europa) il 13 settembre sempre al Lingotto. Qui gli autori sono invece due, ed è preventiva la soddisfazione al pensiero che si ascolteranno la «Sinfonia dal Nuovo Mondo» di Dvorak e, di Respighi, «Fontane di Roma» e «Pini di Roma». Michel Plasson si dedicherà all'amatissimo repertorio francese, di cui è uno dei migliori interpreti in circolazione. Dirigerà al Regio, il 17 sera, l'Orchestra del teatro lirico torinese: in programma Berlioz (le stupende «Nuits d'été» con il soprano Nathalie Stutzmann) e Franck («Sinfonia in re minore»). Tra i direttori più illustri nella musica antica c'è Jean-Claude Malgoire, che il 13 sarà alla testa di Còro e Orchestra del Santo Spirito. E sempre per il repertorio di tanto tempo fa, precisamente per la «Messa da Requiem» di Ockegem, è stato invitato il 24 in San Filippo uno specialista come René Clemencic con il suo eccellente Consort. Ed eccoci, il 19 al Lingotto, a Ristare tre capolavori sotto la jacchetta di Riccardo Muti nell'esecuzione dell'Orchestra Filarmonica della Scala. Si passa dal rassicurante classicismo di Haydn («Sinfonia in re maggiore "London"») alle inquietudini di Schubert nella «Sinfonia in si minore "Incompiuta"», per sfociare nel romanticismo in salsa slava di Dvorak («Sinfonia n. 5 in fa maggiore op. 76»). Da non perdere il concerto chopiniano di Roberto Gommati (Conservatorio, ore 23,30 di venerdì 24). E due giorni prima arriverà Boris Petrushanski per interpretare con altri musicisti belle pagine di Glinka. .«^ Il 26 settembre il Festival si chiuderà con una serie di fuochi pirotecnici musicali al Lingotto. Comincerà alle 15 Uto Ughi con i Filarmonici di Roma presentando Bach (nel «Concerto BWV1041»), Mozart (il «Concerto in sol maggiore K.216») e Paganini («Quarto concerto in re minore»): esibizione che avrà un'anteprima, il 25, a Mondovì. Dopo tanto bendidio violinistico ecco, alle 18, il grande Mstislav Rostropovich con i Virtuosi di Praga proporre preziosità: la «Suite per archi» di Janacek, il «Concerto n. 2 in re maggiore per violoncello» e la «Sinfonia n. 45 in fa diesis minore» di Haydn, la «Serenata op. 48» di Ciaikovskij. E la sera alle 21,30 gran tripudio con le note trionfali della «Nona» di Beethoven: saranno ancora Orchestra e Coro del Teatro Regio a salire sul palco sotto la direzione di Gerd Albrecht e con l'intervento vocale solistico di Annalisa Raspigliosi (soprano), Michelle Breedt (contralto), Herbert Lippert (tenore) e Davide Damiani (baritono); alla testa del Coro sempre Claudio Marino Moretti. Uto Ughi garantisce sempre il pienone: proporrà Bach, Mozart e Paganini Zubin Mehta all'Auditorium del Lingotto per due serate Riccardo Muti ha scelto Haydn, Schubert e Dvorak
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