Un mirabile mosaico sonoro

Un mirabile mosaico sonoro Un mirabile mosaico sonoro Sabato 4 al via il Festival di Torino Un gioco di illusioni ottiche. Lo definiscono così, i direttori artistici Enzo Restagno e Roman Vlad, questo 27 "Festival Torino Settembre Musica che sta per cominciare. Difatti è un equilibrio di proposte disseminate in una varietà di cui a un immediato approccio non si ha nemmeno percezione. Pertanto una cosa è certa: qualunque sia il gusto predominante in ciascuno di noi, c'è non uno soltanto bensì una serie di appuntamenti fatta apposta per soddisfarlo. Musica significa, per molte persone, grandi interpreti e grandi orchestre. Qui non mancano né gli uni né le altre, anche se la Filarmonica di New York non farà più la tournée in Europa. Il repertorio classico e romantico è sempre in pole position, ma la programmazione ha ritaghato ampi spazi alla produzione antica e di oggi, entrambe oggetto di richiamo. Spicca per la sua lunghezza l'elenco degli autori contemporanei, con la significativa presenza di nomi nuovissimi italiani e stranieri. Ma un pensiero particolare va alla celebrazione centenaria di Dallapiccola e Pe- trassi, a Pierre Boulez che dirige pagine sue e del suo coetaneo non da molto scomparso Luciano Berlo, all'omaggio tributato ad un Maestro di spiccata personalità come l'estone Arvo Pàrt. Altrettanto ricca appare la scelta per quanto riguarda la musica antica, sia come autori sia come esecutori, nella certezza che i cultori sono sempre numerosi ed entusiasti. L'appartenenza di Settembre Musica all'elite raccolta nell'Associazione Europea dei Festival è dunque consolidata e sempre più legittimata. Gli apporti per così dure «extra» - dal jazz alla canzone d'autore, dalla danza agli spunti popolari - si legano a interpreti della statura di Paolo Conte e Marcel Marceau, di Ute Lemper e Peppe Barra. Le ricognizioni nel folclore alto approdano in un angolo del mondo tra i più raffinati, sotto questo profilo, ma anche tra i più in pericolo, il Kerala indiano. E il Settembre diventa voce di una cultura nobile e degna di essere perpetuata e conosciuta. Poi deve essere sottolineata l'attenzione verso la musica «made in Turin», tanta e di qualità. Di novità in novità, si aggiungono quest'anno le letture omeriche dell'Iliade a cura di Alessandro Baricco. Va da sé che un simile mosaico richiede un meccanismo ben oliato: qui ancora una volta si rivela efficiente la «macchina», a partire dall'assessore comunale Fiorenzo Alfieri con il direttore Renato Cigliuti e la dirigente Paola Grassi Reverdini, dalla Fondazione Teatro Regio col presidente Sergio Chiamparino e il sovrintendente Walter Vergnano, dai due direttori artistici Restagno e Vlad; decisivi come sempre l'esperienza del coordinatore Claudio Merlo e l'affiatamento dello staff di bravissimi collaboratori. Le istituzioni, in primis Comune e Regione, garantiscono la realizzazione del complesso progetto, affidato al Teatro Regio con la collaborazione dell'Unione Musicale e il contributo della Fondazione Crt. Lungo è poi l'elenco degli apporti più o meno impegnativi: segno evidente d'una convergenza di intenti che sfocia in un successo crescente, testimoniato dalle risposte positive del pubblico e della critica. Mstislav Rostropovich si presenterà al pubblico alla testa dei Virtuosi'di Praga Lorin Maazel dirigerà Dvorak e Respighi con la Filarmonica Arturo Toscanini

Luoghi citati: Europa, New York, Torino