Olivera, una notte da re a San Siro di Fabio Vergnano
Olivera, una notte da re a San Siro L'URUGUAIANO SUPERSTAR: TROFEO Al BIANCONERI PER L'OTTAVA VOLTA Olivera, una notte da re a San Siro Kakà e Sheva sprecano, la Juve conquista il «Berlusconi» Fabio Vergnano Inviato a MILANO Il Milan spreca tutto il possìbile, la Juve monetizza al massimo e porta a casa per l'ottava volta il Trofeo Berlusconi. Decide Ruben Olivera, il migliore in campo, la più bella scoperta di Capello che l'ha inventato estemo cfi centrocampo valorizzando al massimo velocità e creatività dell'uruguaiano. Primo tempo da cancellare, ripresa con una Juve pimpante, rivitahzzata da Miccoli. In campionato sarà un'altra storia, ma intanto don Fabio può sorridere. Non era una Juve vera (mentre il Milan ha risparmiato soltanto Maldini), ma a maggior ragione senza Buffon, Nedved e Trezeguet tenuti a riposo per problemi muscolari. Capello cercava risposte precise dopo aver superato in maniera brillante l'esame di riparazione europeo. Ne ha avute poche nel primo tempo, così come Ancelotti. Squadre svogUate, ritmi blandi, tradito il solito clima arroventato del passato. Meglio la ripresa, con un Milan sempre sprecone e una Juve più attendibile e stimolata da questa sfida che non porta ancora punti, ma che è sempre servita per avere il polso della situazione. Juve con la novità Pessotto a centrocampo davanti a Zambrotta, sul versante destro Olivera, l'unico che ha preso la partita sul serio. Due palle gol a una in favore del Milan nella prima parte: due regali dell'assistente Saglietti che ha ignorato il fuorigioco, non disattenzioni di una difesa attenta, con Tudor accanto a Thuram. Ma il Milan non ne ha approfittato sbagliando prima con Tomasson al 6' stoppato da Zebina, poi con Kakà al 21' che a cinque metri da Chimenti ha appoggiato alto fra l'incredulità di compagni e awer- sari. Tutto qui. Per il resto azioni smozzicate, palloni lanciati nel vuoto, tradite le attese della Milano rientrata in anticipo dalla ferie. L'unico squillo della Juve un rasoterra di Emerson al 38' che ha impegnato Dida. Ovvio che Capello si aspettasse di più, quanto ad Ancelotti ha ben poco da scoprire della sua collaudatissima squadra. Ci voleva Miccoli per dare la scossa alla partita. Un Miccoli piuttosto rabbuiato per aver perso il posto dopo l'avvio di stagione, ma deciso a far ricredere Capello. Entrato al posto di Del Piero, l'attaccante non ha perso tempo e al primo minuto si è preso gioco dei giganti Nesta e Stam offrendo a Olivera la palla del comodo vantaggio, rinunciando poi a esultare per la prodezza. Il suo show è proseguito al 13', quando servito da Zalayeta ha colpito la base del palo con un destro potente. Il Milan ridisegnato con Kakà di punta e Seedorf al posto di Tomasson ha inseguito il pareggio continuando nella incredibile serie di errori di un serata di scarsa concentrazione. Comico ciò che ha fatto Serginho al 26': dopo l'uscita a vuoto di Chimenti (per il resto autore di parate importanti), ha tirato sul palo con tutta la porta a disposizione. E su quel palo sì è spento anche il Milan. In ogni caso a due giorni dalla chiusura del mercato, la Juve è ancora un cantiere aperto. Domani arriverà l'attesa firma di Cannavaro e ci sono altre trattative da concludere. Su tutte quella per Jankulovski (che l'Udinese ha promesso al Cska Mosca, ma che vorrebbe restare in Italia al fianco di Nedved), nonché queUe per Cesar e sopratttutto Simone Inzaghi, di cui Moggi ha parlato ieri a Milano con u presidente della Lazio, Claudio Lotito. y,/:*-: :: L'esultanza di Olivera, autore del gol juventino contro il Milan
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