La Stampa - Consultazione Archivio

Spotorno: polemica sul verde pubblico IL SINDACO REPLICA ALLE ACCUSE DELLA MINORANZA Spotorno: polemica sul verde pubblico SP0T0RN0 E' polemica a Spotorno sulla vendita di quote della società Star, a maggioranza del Comune, che effettua numerosi servizi, da quello dei tributi alla gestione del verde pubblico. Ad accendere le polveri l'ex assessore Matteo Marcenaro. Questa la posizione del sindaco Bruno Marengo: «Marcenaro, mentre insiste in una polemica paradossale secondo cui la gestione della Star del verde pubblico sarebbe improvvisamente passata con noi da una situazione ottimale ad una scadente, introduce l'intenzione dell'attuale amministrazione di cedere il pacchetto di maggioranza ad altri soggetti. L'amministrazione del sindaco Zimino, di cui lui faceva parte, aveva già formalmente espresso, in una lettera alla Comunità montana Alta Valbormida, l'intenzione della cessione di quote. Inoltre la passata amministrazione ha deciso la cessione del 207o delle quote stesse al Comune di Noli, che comporta la perdita della maggioranza assoluta da parte di Spotorno, a condizioni che avremo modo di approfondire. Noi, in considerazione dell'interesse pubblico, abbiamo dato un incarico ad un professionista di valutare l'intera questione. Marcenaro dovrebbe almeno per la precedente fase rivolgere le domande di chiarimento a se stesso». Interviene l'ex assessore: «La procedura preliminare per la cessione di quote a Noli e alla Comunità montana, compresa la redazione di una perizia e della delibera del Consiglio con tutti i pareri necessari, c'erano già. Non si comprende la necessità di spendere ulteriori soldi dei contribuenti per una pratica già conclusa. Pertanto c'è da pensare che la cessione di quote riguardi soggetti diversi». Sullo stato di degrado dei giardini (altra accusa di Marcenaro) interviene l'assessore ai lavori pubblici Giorgio Bruzzone. Dice: «I cittadini sanno in che condizioni abbiamo trovato il verde pubblico in paese dopo il voto dell'I 1 giugno. Certi interventi andavano fatti in primavera, le siepi, ad esempio, andavano trattate con anticipo». [a. r.J