L'Ulivo: è necessaria un'iniziativa Ue di Maria Grazia Bruzzone

L'Ulivo: è necessaria un'iniziativa Ue SOLO LA SINISTRA RADICALE CHIEDE IL RITIRO IMMEDIATO. COSSUTTA: RESPONSABILITÀ MORALE DELL'ESECUTIVO DEL CAVALIERE L'Ulivo: è necessaria un'iniziativa Ue Fassino e Rutelli: la svolta non c'è, intervenga Bruxelles Maria Grazia Bruzzone ROMA In Iraq «non c'è stata svolta», non e è nessun cambiamento. A questo punto «il governo proponga immediatamente all'Unione Europa una iniziativa comune». Alle commissioni Esteri la cui riunione straordinaria alla Camera era stata chiesta dalle opposizioni ben prima del rapimento e dell uccisione di Enzo Baldoni, i quattro partiti del listone ulivista si presentano con una posizione comune, affidata alla responsabile esteri della Quercia Marina Sereni. E Piero Fassino e Francesco Rutelli, presenti entrambi a Montecitorio, parlano con una voce sola. Ribadendo la contrarietà alla presenza italiana in Iraq già espressa a luglio, ma senza ripetere la ricniesta di ritiro immediato del contingente italiano, come fa invece esplicitamente l'ala radicale del centrosinistra. Al contrario, chiedono al governo «un'iniziativa politica dell'Italia, cosi dolorosamente colpita in queste ore». «L'assassinio di Baldoni è l'ennesima conferma di quanto precaria, instabile e insicu- ra sia la situazione in Iraq e di come - nonostante le molte rassicurazioni - la realtà in quel paese sia assolutamente critica; la guerra continua spiega Fassino - l'ostilità della popolazione irachena alla presenza militare straniera, la transizione politica è incerta e crescono il peso dei settori religiosi intergralisti e l'attività del terrorismo. La svolta che avevamo chiesto non c'è stata». E il leader della Margherita: «Forse non ci si rende conto che le cose in Iraq stanno andando sempre peggio. Oggi è un giorno di dolore per la scomparsa di una persona innocente. E allo stesso tempo ci troviamo in un pantano, senza un vero cambiamento, con centinaia di morti e di rapiti, con la fuga di cristiani, il bombardamento di moschee, una situazione in cui l'occidente viene sempre più odiato». Lo stesso giudizio negativo sulla transizione era stato espresso da Sereni in modo anche più circostanziato. L'esponente ds ha sottolineanto come la sovranità del governo provvisorio iracheno sia «oggettivamente limitata» dalla presenza di truppe straniere e come la conferenza nazionale da poco nominata (con 81 membri su 100 scelti da Allawi e soci) ricalchi la scarsa rappresentatività di quel governo sui quali si erano già appuntati i pesanti dubbi del rappresentante Onu Brahimi. La lista ulivista ripete quindi quanto aveva già det¬ to lo scorso luglio, al momento del rifinanziamento della missione italiana in Iraq: l'invio di truppe italiane in Iraq «è stato e resta sbagliato», avrebbe senso solo sotto la responsabilità delle Nazioni Unite «che assumessero effettitivamente la guida della transizione irachena -come spiega Fassino - mettendola su binari radicalmente diversi da quelli seguiti fin qui». Un giudizio che, secondo il segretario della Quercia, «viene confermato dalla tragedia di queste ore». A questo punto, secondo Rutelli «occorre un coinvolgimento europeo, una ritrovata unità dell'Europa e un'iniziativa dell'Europa». Precisa Fassino: «Il governo italiano deve chiedere l'immediata convocazione del Consiglio europeo, perchè affidi al ministro degli Esteri europeo Solana il mandato di condurre un missione politico-diplomatica che possa concorrere, con gli altri paesi membri del Consiglio di sicurezza e coi paesi arabi e con chiunque altro vorrà, a portare la crisi irachena sotto la responsabilità e la guida dell'Onu». Quanto a una nuova mozione di ritiro della missione italia¬ na, chiesta nuovamente sia da Rifondazione comunista attraverso l'esponente Deiana (mentre Bertinotti annuncia nuove ampie mobilitazioni), sia dal leader verde Pecoraro Scanio, Rutelli la esclude: «Abbiamo già votato quattro mozioni, un'altra non serve». A Montecitoprio l'ala radicale attacca piuttosto il governo sulla vicenda Baldoni. «C'è una responsabilità morale del governo Berlusconi. E' una tragedia che la storia non gli perdonerà», afferma Armando Cossutta. Paolo Cento giudica «insoddisfacenti e reticenti» le risposte di Frattini. L'esponente verde pretende si saperne più sul video consegnato ad Al Jazeera (che Frattini ha smentito: era una foto), vuole che siano chiarite le contraddizioni sul momento del rapimento di Baldoni e chiede a questo punto un'audizione del commissario della Croce Rossa Scelli. Giuseppe Fioroni della Margherita concorda: «Vogliamo sapere nel dettaglio se c'è stata sciatteria nell'operato del governo. Abbiamo l'impressione che Baldoni sia stato trattato come un ostaggio di serie B». Armando Cossutta li segretario del Ds, Piero Fassino