«La Bossi-Fini non rispetta i diritti umani»

«La Bossi-Fini non rispetta i diritti umani» IL SINODO VALDESE AFFRONTA IL TEMA DELL'IMMIGRAZIONE E CONTESTA LA NORMATIVA ITALIANA: «BISOGNA CHIUDERE I CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEI» «La Bossi-Fini non rispetta i diritti umani» L'assemblea di Torre Pellice chiede per gli stranieri «un loro più facile accesso al mondo del lavoro» Claudio Giacchino Gli immigrati sono un dono e non un problema e bisogna dare «un segnale forte, in controtendenza con l'attuale situazione socio politica. Si possono trovare modi di convivenza. E' una scelta ardua, faticosa ma affascinante perché arricchisce ed "essere chiesa insieme" significa, appunto, questo: coinvolgere completamente le sorelle e i fratelli stranieri». Il tema dell' accoglienza degli extracomunitari è entrato nell'aula della Casa valdese di Torre Pellice in cui si svolgono i lavori del Sinodo, s'è discusso a lungo di immigrazione e stilato un ordine del giorno che critica duramente la legge Bossi-Fini «non rispetta i diritti umani e la dignità delle persone», sollecita «la chiusura dei centri di permanenza temporanei» e invoca nuovi meccanismi che «garantiscano un più facile ingresso degli extracomunitari sul mercato del lavoro in modo da sottrarli alla criminalità e alla tratta degli uomini». Insomma, i 180 membri delle chiese valdesi e metodiste riuniti nel Sinodo non dibattono solo il diffìcile momento delle proprie strutture ospedaliere di Torino, Pomaretto e Torre Pellice che sono passate sotto la Regione, non s'interrogano soltanto se ci sono ancora, in questa società, gli spazi per l'opera evangelizzatrice dei pastori, ma si aprono anche a una problematica di drammatica attualità. «Il futuro - ha detto il pastore torinese Giuseppe Platone è nell'ingresso degli immigrati nelle chiese». Secondo Ja Caritas, circa 150 mila tra asiatici, africani e sudamericani giungono dalla chiese evangeliche e pentecostali di tutto il mondo, potrebbero costituire la nuova ricchezza del protestantesimo italiano anche se, come ha osservato il pastore Paolo Ribet «esistono problemi non semplici di intregrazione e comprensione». D'altro canto, Giorgio Spini, il celebre storico dell'età moderna, ha profetizzato: «Non ci vorrà molto perchè si abbia un Moderatore con la pelle nera, forse non toccherà a me vederlo, io ho 88 armi, sono troppo vecchio». Altra attualità entrato nell'aula del Sinodo: le Olimpiadi. Platone è appena tornato da Atene e ha scritto sulla «Riforma», il settimanale delle chiese valdesi: «in occaisone dei Giochi gli evangelici si sono messi finalmente insieme. Grazie alla rete protestante "More than gold" che segue i grandi eventi su scala mondiale abbiamo costruito un pro¬ gramma coinvolgente, nazionale e intemazionale». Nella capitale greca Platone s'è meravigliato «della meraviglia che si dipingeva sul volto dei miei interlocutori nello scoprire della nostra esistenza, nel commentare "Incredibile che proprio nella terra del Papa esista una dissidenza cristiana tanto antica, è un miracolo che voi ci siate ancora, che siate soprav- vissuti alle persecuzioni». Adesso, nel giardino della Casa valdese, Platone ride: «A tutti rispondevo di sì, che il vero miracolo è questo, mica padre Pio. Sono stato invitato ad Atene da David Wilson, il responsabile di "More than gold", è stato molto utile constatare com'è gestito il servizio religioso delle Olimpiadi dato che anche noi dovremo fare altrettanto durante i Giochi del 2006». Ai quali, secondo le stime valdesi, le fedi religiose dei partecipanti saranno così suddivise: 30,1 per cento di cattolici, 26,7 protestanti, 8,4 ortodossi, 3,9 per cento di musulmani, 0,6 dì ebrei. I «senza religione» sono stati quantificati nel 18,8 per cento. Platone è membro del comitato Intérfedi allestito dal Toroc. Insieme a Luciano Dodato, pastore di San Germano Chisone, presidente del comitato Olimpiadi 2006 della Tavola valdese, si prenderà cura degli spazi intereligiosi che funzioneranno nei tre villaggi olimpici, uno per ogni villaggio, diventando, a ore alterne, chiesa cattohea, protestante, moschea, tempio buddista e così via. L'obiettivo dei due pastori: «Che in ciascun spazio si viva in termini ecumenici e spirito di dialogo, speriamo che si possa dire tutti insieme non una preghiera, il che è impossibile, ma almeno una parola di pace, speranza». Il Sinodo termina oggi. DOVE SONO I valdesi, in Italia, sono 27352. Nelle Valli Pellice, Chisonee Argenterà vivono in 11444. Nel resto d'Italia sono così ripartiti: 9267 nel nord, 3720 nel centro, 2921 nel sud e nelle isole. Una comunità di circa dodicimila anime, figlia dell'immigrazione a cavallo tra i secoli diciannovesimo e ventesimo, si trova in Sud America, a Rio de la Piata, al confine tra Uruguay e Argentina. Emigrati valdesi fondarono una cittadina in Usa, nel North Carolina, si chiama Vatdis, la pronuncia inglese di valdese. Una delle grandi feste valdesi cade il 16 febbraio, quando in tutte le valli viene acceso, la sera, il Falò della libertà, per celebrare la firma con la quale Carlo Alberto, il 17 febbraio 1848, concesse i diritti civili ai valdesi. r:::;i;-i? Un'immaginedel Sinodo che si è tenuto in questi giorni a Torre Pellice: oggi è l'ultimo giorno