Nella Juve che vola Del Piero torna azzurro di Fabio Vergnano

Nella Juve che vola Del Piero torna azzurro LA VITTORIA DI STOCCOLMA RILANCIA ANCHE IL CAPITANO Nella Juve che vola Del Piero torna azzurro Lippi lo convocherà per la Norvegia. Mercato: Moggi vuole Cannavaro Fabio Vergnano TORINO C'è anche la Juventus nell'Europa che conta. In realtà non è una novità trovare i bianconeri fra le 32 grandi del continente, che dal 14 settembre parteciperanno alla Champions League. Ma questa volta l'approccio è stato diverso e più macchinoso, ci sono volute le forche caudine dei preliminari, la squadra di Capello ha dovuto esorcizzare la paura dopo il 2-2 dell'andata con il Djurgarden e si è liberata soltanto quando Trezeguet ha segnato il primo dei suoi due gol d'esportazione. In una notte c'è stata la totale rivalutazione del gruppo juventino. Complimenti anche eccessivi quelli ricevuti da Del Piero e compagni, opposti ad avversari non irresistibih. Ma proprio perché il brivido è stato forte, ora l'impresa assume contorni ancora più epici del dovuto. Sicuramente la Juve ha ritrovato al momento giusto i suoi campioni ed è quello che serviva. Bastava che ognuno si riappropriasse del proprio ruolo per ristabilire la verità. Su tutti Del Piero, di nuovo goleador capace di giocate decisive come quella che gli ha permesso di segnare la prima rete al Rasunda. Spiega: «Il gol per me non è la sola cosa che conta, ma rende tutto più bello. Il digiuno cominciava a pesarmi. Sono riuscito a segnare nell'occasione più difficile. Per una volta le soddisfazioni personah e di gruppo sono andate di pari passo». Un Del Piero più sciolto e più rapido, stuzzicato dalle critiche estive e dall'esclusione dalla Nazionale. Lippi, dopo averlo applaudito in tv, lo rivedrà domani sera a Milano nel trofeo Berlusconi. Ma la decisione è presa: Del Piero ritornerà in Nazionale fin dalla partita di sabato 4 settembre contro la Norvegia. Le convocazioni che il et diramerà domenica mattina confermeranno che l'esclusione del capitano bianconero è una parentesi già chiusa. Ora la Champions, perché pare che la Juve pensi soprattutto a quella, più che al campionato. Il sorteggio non ha castigato i bianconeri, il commento di Emerson riafferma la volontà della squadra di essere protagonista fino in fondo: Alex: «Aspquesto gocercavo rivLa novità èri/andato dsulla fascia ettavo ma non incite» è Olivera da Capeflo destra «Non abbiamo paura di nessuno, vanno benissimo le avversarie che dovremo affrontare. Dobbiamo dimostrare di essere i più forti, sono le altre squadre che dovranno preoccuparsi di noi». Al di là dell'ottimismo del brasiliano e di Moggi, qualcosa serve ancora a Capello per completare il gruppo. Mancano quattro giorni alla chiusura del mercato e al termine fissato per inserire altri giocatori nelle liste da presentare all'Uefa. Don Fabio sa che c'è del movimento: grazie agli incassi garantiti dalla partecipazione alla Champions sarà possibile mettere a segno ancora un paio di colpi. Come ha confermato la partita con il Djurgarden, è la difesa il reparto che ha maggior bisogno di essere potenziato. Subito dopo la trasferta di Stoccolma, Moggi ha ripreso il dialogo con l'Inter per Cannavaro, l'ostacolo maggiore da superare rimane l'ingaggio del giocatore che è di 4,5 milioni a stagione. Moratti riceverebbe in cambio il portiere Carini. Capello insiste, non gli basterà Tudor che ha rinnovato il contratto fino al 2007, ma che finora il tecnico ha quasi ignorato. La seconda e ultima mossa potrebbe essere l'ingaggio di un attaccante che faccia il vice Trezeguet. Nessuna new entry a centrocampo (Jankulovski sembra ormai diretto verso Mosca), dove Capello attende Camoranesi dopo aver rigenerato Olivera, ricavandogli un ruolo di esterno destro del tutto nuovo per l'uruguaiano. Olivera, il «pollo» come lo chiamavano a Montevideo quando entrò nelle file del Danubio da ragazzino, ha approfittato al meglio dell'occasione che don Fabio gli ha offerto. Tuttavia non si sente al sicuro: «Per ora va così, ma fino a quando non chiuderà il mercato non sarò certo di nulla. Tant'è vero che per ora la mia compagna e la mia bimba di nove mesi non mi hanno ancora raggiunto a Torino. Se resterò lo dovrò a Capello, che ha creduto subito in me. Ho sempre ammirato Rivaldo e Zidane perché sono nato trequartista, è la prima volta che faccio l'esterno, un ruolo faticoso, bisogna attaccare e difendere. Sarò il Mancini della Juve? Chissà, con l'ex romanista Capello come allenatore è possibile». Alex: «Aspettavo questo gol ma non cercavo rivincite» La novità è Olivera ri/andato da Capeflo sulla fascia destra Trezeguet e Del Piero sono stati grandi protagonisti mercoledì sera a Stoccolma segnando tre dei quattro gol bianconeri