Italia-Iraq: la partita della pace che vale molto più del bronzo

Italia-Iraq: la partita della pace che vale molto più del bronzo LA FINALE PER IL TERZO POSTO OGGI A SALONICCO Italia-Iraq: la partita della pace che vale molto più del bronzo Gentile: «Il calcio non fa da anestetico ma può regalare serenità» Gilardino, tre gol fra Paraguay e Giappone, va in bianco da tre partite Roberto Beccantini inviato a SALONICCO Fosse stata Italia-Paraguay, ce la saremmo sbrigata saccheggiando l'archivio, dal quale emerge che un'eventuale medaglia di bronzo costituirebbe, per noi, il secondo miglior risultato di sempre, dopo l'oro del 1936. Terzi, per la cronaca e per la storia, ci piazzammo ad Amsterdam, nel 1928. Ricapitolando: non saliamo sul podio da 68 anni. Quarti nel 1960, 1984, 1988: il resto, mancia. Viceversa, non è Italia-Paraguay ma Italia-Iraq, e allora non sai come regolarti, tale è il drammatico intreccio che fa da sfondo alla partita di questa sera, ore 20,30 locali, 19,30 italiane, stadio di Salonicco. Sono molto i risvolti politici. Intanto, però, bisogna giocare e vincere. Non è facile staccare il coperchio della vigilia da una pentola che bólle a temperature altissime. In semifinale, l'Italia è crollata ai piedi dell'Argentina di Carlos Tevez (3-0), mentre l'Iraq ha pagato contro il Paraguay il pedaggio che spesso le gerarchie impongono ai seminaristi che si arrampicano sul pulpito. I giovanotti di Adnan Hamad Majeed praticano un calcio naif, tutto mordi e fuggi, capace di procurare fastidiosi mal di testa. A meno che, come è riuscito ai paraguagi, non si punisca la scanzonata disinvoltura con cui si propongono. Gli elementi più insidiosi sono Younis Mohammed, Hawar Mulla Mohammed e Farhan Razzaq, autore del gol della bandiera con i paraguaiani (1-3). «Conosciamo tutti la situazione dell'Iraq - chiosa Gentile" - ed è inutile nascondersi dietro a un dito: non sarà una, partita come le altre. Ciò premesso, mi auguro che là gente possa divertirsi e che lo sport contribuisca ad allontanare, per un attimo, i brutti pensieri che ci angustiano. Sia chiaro: non voglio dire, con questo, che il calcio debba'fareTdtf'' anestesia; mi basterebbe che i riuscisse a diffondere ii^brìj^ ciolo di serenità». ' '^ Gli azzurri, ecco un altro dato inconfutabile, avranno tutti contro: non già per astio o prevenzione, quanto per le cOTrenti di simpatia che la favola dei nostri avversari ha .alimentato, prova ne sia l'ultiirf» arringa di Joseph Blatter, .s.òjiieratosi apertamente con Baghdad: «Lo capisco - replica Gentile - Anch'io, da neutrale. direi le stesse cose, mi lascerei trasportare dagli stessi sentimenti. Non si può non elogiare l'Iraq per l'impresa che ha compiuto: e in che condizioni, poi. Sul campo, però, non ci saranno . . condizionamenti. Ognuno per sé». Bonera è squalificato: rientra Barzagli, con Ferrari dirot¬ tato sul fianco destro. Gilardino, tre gol fra Paraguay e Giappone, va in bianco da tre partite. Avrebbe bisogno di un partner, o di un Pirlo meno nebbioso. L'Iraq fu già avversario. dell'Olimpica di Francesco Rocca ai Giochi di Seul: venivamo dallo choc-Zambia (0-4), lo battemmo 2-0 e ci qualificam- mo per i quarti. La Under di Gentile è in corsa per un traguardo che la consegnerebbe a una «doppietta» di notevole risalto: oro europeo, bronzo olimpico. Sono tempi in cui il calcio italiano non ha molti motivi per camminare a testa alta. Questa sera, potrebbe averne uno in più. Il terzo posto sarebbe per l'Olimpica il secondo miglior risultato di sempre dopo l'oro nel 1936 Non riusciamo a salire sul podio da 68 anni La nostra Under avrà il tifo contro Non per prevenzione piuttosto per la simpatia che suscita l'avversario Gilardino e Pirlo: saranno i due campioni a guidare la Nazionale azzurra a caccia del bronzo nello stadio di Salonicco RAIPUE ORE 19,30 BEE Idim 13 All.: GENTILE AH.: MAJEED :