Il popolo dei blogger: basta con la guerra

Il popolo dei blogger: basta con la guerra NOTTE DI DOLORE SU INTERNET. LA RABBIA DI AMICI E LETTORI Il popolo dei blogger: basta con la guerra «Era un uomo che credeva nella pace, non morirà mai» testimonianze Giorgio Levi E f lunga la notte del dolore degli amici blogger di Enzo Baldoni. Il suo «Bloghdad», il diario virtuale su Internet che Enzo aggiornava quotidianamente, è muto all'ora della tragica notizia. «I post e i commenti riapriranno solo quando sarà Enzo stesso a farlo» ha lasciato scritto qualcuno. Ma la pena e l'angoscia per il reporter milanese hanno percorso il Web, ora dopo ora, come un fiume in piena. Il riferimento per tutti è stato il blog di Pino Scaccia, l'inviato della Rai da Baghad che con la sua «Torre di Babele» racconta su Internet il dramma della guerra irachena. Al centro della sua homepage: «UCCISO». E' l'unà di notte quando Scaccia dall'Iraq scrive: «Una settimana. Una settimana fa, giovedì scorso, lo abbiamo lasciato nella moschea di Kufa, proprio dove da poche ore è stata siglata forse la pace definitiva per l'Iraq. E adesso la notizia della morte di Enzo Baldoni, quando invece le voci qui a Baghdad sembravano confortanti. Queste bestie che si firmano 'Esercito islamico dell'Iraq' hanno mantenuto in pieno la minaccia, rispettando rigorosamente i tempi. Gente che uccide, terroristi che non voghono la pace». Le ore trascorrono lente, cariche di paura e angoscia. Nel blog di Scaccia arrivano decine di messaggi da lettori, amici, gente che in questi giomi e nelle ultime tragiche ore ha partecipato al dramma di Baldoni. Erika dice: «Non ho parole, solo tanta tristezza». Schiele non ha mezzi termini e scrive un messaggio duro: «Bastardi assassini, aSfan...questa guerra santa!». Emanuela saluta Baldoni così: «Non voglio crederci. Mi sento così inutilmente banale. Ciao Enzo». Ma tutti i navigatori blogger sanno che quel filo si è ormai spezzato. A notte fonda, accorrono al sito di Pino Scaccia, quasi a volersi consolare a vicenda, come se potessero parlarsi, confrontarsi, raccontarsi una storia di dolore. Toto regala un ultimo saluto a Baldoni: «Gli Uomini Giusti non muoiono mai» scrive commosso. Nell'animo di molti c'è posto anche per una preghiera: «Ho sperato, ho pregato per un uomo che credeva nella pace. Non sono capace di dire altro» scrive Nupi. E' una corsa a partecipare, sempre più numerosa. A.b. cerca anche conforto, guarda al futuro e dice: «C'è solo tanta tristezza. Un grazie sincero a chi continua a regalare sprazzi di verità. Le parole di Enzo, le foto e le testimonianze resteranno scritte per sempre nella storia». Pucci segue il dramma dell'Iraq, sembra che abbia trascorso la giomata dell'ultimatum ad aspettare e sperare, poi scrive sconfortata: «E' una notizia terribile, non so perché ma me lo sentivo, specie dopo tutta la violenza di oggi». Francesca è quasi atterrita. A mez¬ zanotte e un quarto dice: «No! Non è giusto! Non ho parole, sono sconvolta». Era il giomahsta che raccontava gli orrori della guerra e lavorava per la pace, ma anche il reporter che i blogger amavano di più leggere. Ludik scrive: «Sono triste e desolato come non mai.Questa guerra assurda sta seppellendo i nostri migliori valori, e ora anche un uomo tra i più giusti». C'è chi cerca consolazione nella musica. Chiara scrive: «Ascolto a ripetizione 11 sultano di Babilonia' di Branduardi. Parla di uno come te, Enzo, si chiamava Francesco e correva come un pazzo per portar un po'di pace». Enzo Baldoni come un bambino un po' ingenuo, racconta Fabrizio: «Quel filmato tra¬ smesso da Al Jazeera mi aveva colpito, avevo colto in Baldoni la presenza di un notevole coraggio. Mi sembrava un dolce bambinone poco più anziano di me che poteva essere in grado di ipnotizzare con la sua dolcezza quei freddi assassini. Non c'è riuscito, non ha avuto culo o forse altro, ma sono uomini come lui che danno l'esempio, non vorrei essere retorico ma della sua umanità rimarrà traccia». La pace alla fine vincerà, dicono tutti, ma ora c'è posto solo per l'angoscia: «Non riesco a rendermene conto, credevo che mai avrebbero potuto uccidere una persona assolutamente pacifista. Pazzi». Sembra non finire più questa notte di incubi, è quasi mattino, nessun blogger è andato a dormire. «Mi aveva colpito in quel video Oltre al coraggio aveva mostrato una punta di sarcasmo» «Queste sono bestie Hanno mantenuto in pieno la minaccia» «C'è solo tristezza Un grazie sincero a chi continua a regalarci la verità» «E' una notizia terribile non so perché ma me lo sentivo» «E' un conflitto assurdo Sta seppellendo i nostri migliori valori e ora anche un giusto» !:«ia Indietro - ** ' © ,Él ìà ) !iÌCe.,ca. .SjPrefe^i #M*medià 0 | i^r # 53 | Rie Modifica visualizza Preferiti Strum( » \ Indirizzo |^1 httpt/ftiloghdad.jplindiìr.com/ TRA IRAK E DINTORNI DI ENZO G. BALDONI 'The human condìlion baino whaf it vyat, lai thom fight, lo» »hem (ovo, lai them murder, I would no» bo Involved. My fellow |ovrnalis»« callcd thomsolvos eorr«»pondon»»; I prsferred iho ti»lo of r«por»»r. ( wro»* wha» I jow, I »ook no action - uvon an opinion i* a kind of action.' (Graham Creane, The Qvlet Amoricon) about A xonEù per Baghdad e dintorni indice la Hoìi ii iacflati Ui guaita EiaiUg (lail'ifJIVjraf. SXjjuàJin* p.f-nto. «ano 1* IgiiiL ■ssn&^ksSsìXsiB: ft'jin'd Ùndy gn^rara in óeftl ifonff^ti pfjmà. !-l.SrOrC!vl!l..-;..;«DÌÌ!i.injfltl. Sà.lSi-tssMS-Eei.aìahilsd; sabato, 21 agosto 2004 Ghareeb Ghareeb è morto: fonti della Croce Rossa Italiana locate e delia Mezzaluna Rossa affermano che il suo corpo si trova in un obitorio poco fuori Baghdad, forse riportato indietro da Safanaa, visto che Justin aveva scritto che lei sarebbe andata a prenderlo; la morte risalirebbe a 48 ore fa circa; lui ed Enzo sarebbero caduti in un'imboscata dopo che si erano staccati dalla colonna della CR! che stava facendo ritomo a Baghdad. Gli autori dell'imboscata e del rapimento di Enzo L'home page del blog di Baldoni I fratello di Enzo, Raffaele Baldoni

Luoghi citati: Baghdad, Iraq