Nello sport meglio il gioco di squadra di Massimo Gramellini
Nello sport meglio il gioco di squadra 'fm PALLARIUOTO D'ORO. SPERAMZE DA BASKET, CALCIO E VOLLEY «M Nello sport meglio il gioco di squadra Massimo Gramellini NELL'ANNO che dovrebbe essere quello del suo declino, l'Italia reahzza davanti al mondo ima prova d'orchestra senza precedenti. Oltre a vincere l'oro con le ragazze della pallanuoto, conduce alle semifinali olimpiche, cioè sulla sogha del podio, le nazionali maschih di calcio, basket e pallavolo: i tre sport di squadra più popolari. In oltre cento anni non era mai successo. Di più: decine di saggi e migliaia di articoli, gli ultimi ancora nei giorni scorsi, ci hanno spiegato che non sarebbe potuto succedere mai. Gli italiani, dicevano, sono gente anarchica: eccellono nelle iniziative individuali, ma mal si adeguano alla disciplina di gruppo, che per loro non oltrepassa il confine della famiglia. Gli italiani sanno sacrificarsi e soffrire come pochi altri, ma non per un progetto comune. Quindi la parola d'ordine della riscossa, quel «fare squadra» invocato dalla Confindustria e ripreso come un mantra estivo da pohtici e sindacalisti, è destinato a rimanere ima tenera illusione. La conferma veniva proprio da un ambito sportivo: la Nazionale vanesia e litigiosa di Trapattoni, cacciata con ignominia dagli Europei. Poi è successo qualcosa che ci succede a volte nei momenti difficili, non solo nello sport. Alcuni italiani si sono ricordati di esserlo davvero. E hanno attinto per disperazione a un'identità spesso rinnegata per presunzione o cinismo. Gianni Brera l'aveva battezzata «difensivismo». La sua anima è il contropiede, un misto di prudenza e innovazione che permette alla nostra fantasia di volare tenendo i piedi per terra: una sfida alle leggi della fisica, ma forse non a queDe della logica. In passato, nel basket e nella pallavolo ma anche nel calcio, abbiamo avuto squadre olimpiche molto più forti di queste. Ma quasi nessuna altrettanto solida e oi^ganizzata. Qui ogni giocatore conosce il suo compito e non invidia quello altrui. E' solo così che la fiamma dell'anarchia che brilla in ogni Pozzecco d'Italia può davvero «fare squadra», senza disfarsi in uno scintillio isterico e improduttivo.
Persone citate: Gianni Brera, Pozzecco, Trapattoni
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Liquidato Gomulka, domata la sommossa Imminente rimpasto nel governo polacco
- Il gen. Messe
- Tris di giudici per Berlusconi
- I ministro Biondi: mi ha detto di non aver mai trovato obiezioni sull'ispezione
- Il torneo del centenario
- L'Europa ai piedi dell'Italia Sacchi: però non esageriamo
- Gierek, malato, destituito nella notte Stanislaw Kania successore a sorpresa
- L'ITALIA NON CAMBIA
- Insorge il popolo dei fax
- Bertela verso il titolo del pallone elastico
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- Grace Kelly ha pagalo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Scomparso il capobanda che era stato scarcerato
- Mani pulite non va al governo
- Si scioglie un simpatico duo
- Il Torino a Lisbona
- La sindrome di Giuda
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- Grace Kelly ha pagalo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Scomparso il capobanda che era stato scarcerato
- Mani pulite non va al governo
- Si scioglie un simpatico duo
- Il Torino a Lisbona
- La sindrome di Giuda
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy