Soltanto scommesse, ma nessuna «combine» di Claudio Giacchino

Soltanto scommesse, ma nessuna «combine» LA DISCIPLINARE RESPINGE IN GRAN PARTE LE RICHIESTE DELLA PROCURA Soltanto scommesse, ma nessuna «combine» Sentenza soft: il Siena resta in serie A, penalizzazione per il Modena Claudio Giacchino MILANO Nessuna retrocessione, nessuna penalizzazione per Chievo e Sampdoria, assolto l'allenatore Del Neri, Bettarini squalificato 5 mesi per non aver denunciato i tentativi d'intrallazzo del suo amico Marasco in forza al Modena. Il quale Modena non viene sbattuto in C ma comincerà il nuovo campionato di B da meno cinque. Tramontano le speranze di Perugia e Avellino: gli umbri di essere riportati in paradiso a spese del Siena, gli irpini tra i cadetti. Insomma, tanto rumore per nulla. La sentenza della Disciplinare ha sgonfiato lo scandalo del calcio: niente partite aggiustate, mente accordi segreti di direttori sportivi, solo i maneggi, per altro non coronati da successo, di Marasco per alterare i risultati sui quali scommettere con un piccolo giro di colleghi che puntavano mighaia di euro dandogli retta. Così, l'accusa che aveva chiesto «castighi esemplari» esce sconfitta su tutta la linea, avendo ottenuto solo la squalifica di Marasco, il grande, oltre che unico, bastonato: non potrà calcare i campi per tre anni. In pratica, carriera conclusa dato che il centrocampista ha 34 primavere. Per un anno dovrà rimanere fermo il portiere senese Generoso Rossi, secondo il .verdeitto scommettitore abituale. Inattivo, ma per 6 mesi, il suo compagno nel Siena, D'Aversa. Un mese in meno di stop è stato inflitto pure al loro allenatore, Giuseppe Papadopulo, ritenuto colpevole di non aver avvisato la Federazione che sospettava alcuni suoi uomini di «mettere» soldi sulle gare, pratica vietata dal codice pallonaro. Mai un verdetto della Disciplinare era stato così clemente, soprattutto considerando la durezza delle pene invocate dal procuratore federale, Emidio Frascione, l'anziano presidente di una sezione del Consiglio di Stato da anni grande inquisitore del football. C'è da dire che è inciam¬ pato in non poche imprecisioni e confusioni di date, nomi, circostanze, giovando alla causa degli imputati che adesso, salvo ovviamente Marasco, esultano «L'avevamo detto che siamo puliti, che questa vicenda si fonda sul nulla». Al processo manca ancora il suggello definitivo della Caf, la Corte d'appello federale: arriverà tra una decina di giorni, prima dell'inizio ( 12 settembre) dei campionati. Rimangono però, ancora in ambasce, comunque minori rispetto a quelle di dieci giorni fa, quando era cominciato a Milano il dibattimento, il Modena e i suoi presidenti e general manager, Amadei e Tosi. La Disciplinare ha stralciato le loro posizioni, non s'è espressa sulla gara contro il Chievo che, stando alle carte istruttorie, Amadei in persona s'attivò perchè finisse in un pareggio che avrebbe consentito alla sua squadra di sperare ancora di scampare la retrocessione. Finì, invece, 2-0 peri veronesi: l'accusa è sicura a che il pareggio andò a carte quarantotto perchè una parte dei giocatori clivensi s'erano «venduti» alla Reggina che avrebbe pagato loro sottobanco un premio a vincere. La Reggina era in corsa con il Modena nella lotta perla salvezza e nei suoi confronti è stata aperta un'inchiesta. Dovrebbe sfociare nel rinvio a giudizio della società calabrese che rischia così una penalizzazione da scontare nel prossimo torneo. E, anche il Modena potrebbe rischiare un aumento nella penalizzazione di 5 punti inflitti dalla Disciplinare per responsabilità oggettiva della condotta di Marasco. Tutto ciò non attenua la gioia dell'avvocato Grassani, difensore del club e di Amadei «siccome oggi abbiamo ritrovato la B, sarebbe stato assurdo mandarci in serie C, Amadei non ha fatto nulla di illecito, m'auguro che il supple- mento di indagini chiarisca la nostra totale estraneità e il coinvolgimento di chi ha pagato un premio al Chievo». Dichiarazioni di vittoria anche dal Siena., dal Chievo, dalla Sampdoria. E' svanito l'incubo senese delia B per 1' 1-1 con il Chievo che, secondo Frascione, era stato «aggiustato» dai due direttori sportivi Sartori e Ricci (assolti). A Verona respirano per la scampata penalizzazione di 9 punti, a Genova per non dover iniziare la stagione da meno 6. Se non ci fu accordo tra Chievo e Siena, quindi è innocente anche Luigi Del Neri, l'allenatore che nelle intercettazioni telefoniche è definito una «merda, l'unico che s'oppone al pareggio stabilito». Il protagonista del giudizio è stato Stefano Bettarini. Il marito di Simona Ventura ha 32 anni, sarebbe diventato subito un ex se fosse stata accolta la richiesta di 3 anni di squalifica: dovrà stare a guardare sino al 25 gennaio. Tra gli altri prosciolti: la punta dell'Inter Ventola e Galeone. L'ex allenatore dell'Ancona rischiava 6 mesi per omessa denuncia; scoppiato lo scandalo aveva detto «Io me ne frego». Non s'è presentato e non ha speso soldi nell'avvocato rinunciando a farsi difendere. Il verdetto gli ha dato ragione. Ora, la parola alla Caf. 11 Perugia ha già presentato ricorso contro il proscioglimento del Siena. ' Multe alle altre società coinvolte nel processo Sanzioni lievi per i calciatori e i dirigenti Tra dieci giorni il verdetto definitivo dei giudici d'appello I PRINCIPALI ACCUSATI STEFANO BETTARINI (difensore Sampdoria) LA RICHIESTA 3 anni per illecito sportivo LA SENTENZA . 5 mesi per omessa denuncia ANTONIO MARASCO (centrocampista Modena) LA RICHIESTA 5 anni per illecito sportivo LA SENTENZA 3 anni per illecito sportivo GENEROSO ROSSI (ex portiere Siena) LA RICHIESTA Un anno per scommesse LA SENTENZA Un anno per scommesse LUIGI DEL NERI ex allenatore Chievo LA RICHIESTA 6 mesi per omessa denuncia LA SENTENZA Prosciolto GIOVANNI GALEONE ex allenatore Ancona LA RICHIESTA 7 mesi per omessa denuncia LA SENTENZA prosciolto GIUSEPPE PAPADOPULO ex allenatore Siena LA RICHIESTA 6 mesi per omessa denuncia LA SENTENZA 5 mesi per omessa denuncia