Golpe nella Guinea In manette il figlio della Thatcher di Fabio Galvano

Golpe nella Guinea In manette il figlio della Thatcher ARRESTATO A CAPETOWN Golpe nella Guinea In manette il figlio della Thatcher Tra scandali e inchieste è da sempre la pecora nera della famiglia Da nove anni vive in Sud Africa, dove è diventato milionario la storia Fabio Galvano El stato per anni l'imbarazzante pecora nera di famiglia, per via del suo fare disinvolto nel mondo degli affari. Questa volta Mark Thatcher, figlio della «Lady di ferro», è stato arrestato: a Città del Capo, accusato di comphcità in un fallito colpo di Stato - l'inverno scorso - contro il presidente della Guinea Equatoriale. Da tempo residente in Sud Africa, dove secondo il «Sunday Times» sarebbe riuscito con una serie di arditi investimenti e astuti affari africani ad ammassare una fortuna personale di 60 milioni di sterline, circa 90 milioni di euro, la polizia è andata a prelevarlo nella sua lussuosa villa in un elegante sobbollo di Città del Capo, mentre nella capitale della Guinea Equatoriale, Malabo, si celebra da lunedì il processo contro 14 persone arrestate nel marzo scorso. L'accusa per Mark Thatcher, che dopo l'umiliante udienza ha potuto lasciare il banco degli imputati e il carcere, pagando una cauzione di 2 milioni di rand (circa 250 mila euro), è di avere fornito fondi e assistenza logistica per il golpe, più precisamente di avere messo a disposizione dei golpisti il denaro per un ehcottero che faceva parte del piano d'attacco: tutte azioni che le leggi sudafricane, in nome del quieto vivere in un continente già martoriato da troppe guerre, non consentono agli stranieri residenti nel Paese. Mark Thatcher - anzi sir Mark Thatcher, il titolo Iha ereditato l'anno scorso dopo la morte del padre - ha 51 anni, è sposato e ha due figli. In tribunale si è presentato come compassato uomo d'affari, in abito scuro di buon taglio, i capelli brizzolati e l'aplomb di chi sa come girano le cose del mondo per preoccuparsi più di tanto di un piccolo incidente di percorso. Ma gli inglesi lo ricordano in modo ben diverso: giovane e ricciuto, con la barba incolta, guando balzò per la prima volta all'onore delle cronache nell'82. Era l'anno delle Falkland, con Margaret grande protagonista e per mesi sulle prime pagine dei giornali. Ma lui, allora ventot¬ tenne, riusci a far passare la potente mamma in secondo piano quando, disputando la Parigi-Dakar, riuscì a «perdersi» per una settimana nel deserto. Figlio di cotanta madre, non poteva essere abbandonato al suo fato: ci fu, senza risparmiare mezzi, una ricerca che impegnò aerei e mezzi militari. Alla fine si scoprì che Mark si era semplicemente allontanato dalla pista e non aveva saputo ritrovarla. «So¬ no stato incauto», ammise. Che si sappia, fu l'ultima volta che usò quella parola. Perché da allora in poi la sua è stata un'esistenza che ha sovente fatto storcere il naso agli inglesi e forse anche alla «Lady di ferro», la quale mai avrebbe immaginato di avere un figlio cosi scomodo, senza che a lui venisse il dubbio di essere andato oltre il segno. Come tutti i rampolli, aveva ricevuto un'istruzione di prim'ordine, al collegio di Hairow; ma ne era uscito nel 1971 con tre esamucci di poco conto, senza l'equivalente della nostra maturità. Aveva poi provato - bocciato tre volte - gli esami di ragioneria. O studi o lavori, gli aveva ultimato la madre. E lui, con l'aiuto del padre che era un pezzo grosso in una società petrolifera britannica, trovò una serie di effimeri impieghi, che non duravano più di un anno. Cercò fortuna anche a Hong Kong, poi nel mondo dell'automobilismo: nel 1977 fondò una scuderia corse, la Mark Thatcher Radng, che finì male per problemi di liquidità. Ma il peggio doveva ancora venire. Sulle prime pagine dei giornali, dopo l'avventura nel Sahara, tornò nel 1984. Era consulente della Cementation, una società sussidiaria della Trafalgar House; e questa aveva ottenuto un ricco contratto per costruire l'università dell' Oman, dopo che proprio la signora Thatcher aveva perorato la causa dell'industria britannica. «Giocavo solo per il mio Paese», si difese la «Lady di ferro». Ma scandalo fu; e Mark dovette abbandonare l'appartamentino che la mamma gli aveva concesso a Downing Street e se ne andò negli Usa. Un'altra volta in cerca di fortuna. La trovò nelle graziose vesti di Diane Bergdof, ereditiera texana che l'avvenente Mark impalmò nel 1987 e da cui ha avuto un figlio e una figlia. Intanto, però, c'era stato un altro scandalo: Maggie Thatcher aveva dovuto spiegare, nel 1986, certi rapporti d'interesse fra il figlio e il ricchissimo sultano del Brunei. Quasi nessuno, invece, si accorse che il giovane Thatcher aveva lasciato l'impiego come rappresentante della Lotus in America; le cronache si occuparono ancora di lui quando si trasferì in Sud Africa e osò suggerire pubblicamente - Margaret Thatcher non era più premier britannico - che anche la mamma si trasferisse in quel lembo d'Afiica. Anche nella.sua nuova patria Mark Thatcher trovò il modo di seminare male. Nel 1998 le autorità aprirono un'inchiesta per certi vantaggiosi prestiti che una sua società offriva a poliziotti, militari e dipendenti pubblici, salvo poi chiedere interessi da usura - si parlò del 2007o - non appena quelli mancavano di pagare una rata. E ora la vicenda della Guinea Equatoriale, che ha fatto scattare le manette. Sir Mark dovrà spiegare i suoi rapporti con Nick du Toit, mercante d'armi sudafricano che con altri sette sudafricani e sei armeni è sotto processo a Malabo (una quindicesima persona è morta in carcere). Forse dovrà spiegare quali rapporti avesse con Simon Mann, ex capitano delle Sas britanniche diventato mercenario in Africa, anche lui sotto processo - ma nello Zimbabwe - con 70 persone arrestate il 6 marzo, mentre stavano per salire sull'aereo che li avrebbe portati a Malabo e al loro golpe. Dovrà anche spiegare qualcosa alla mamma, che lo ha sempre difeso anche quando le sua marachelle parevano indifendìbili. Per prudenza la «Lady di ferro» questa volta tace. E' in vacanza in America, dicono dal suo ufficio di Londra. E non si fa trovare. L'ultima accusa era legata a una serie di prestiti con interessi da usura. Ora dovrà spiegare i suoi rapporti con un mercante d'armi e con un ex ufficiale diventato mercenario Mark Thatcher al momento dell'arresto a Capetown li businessman inglese con la madre, l'ex Lady di Ferro Margaret, al funerale del padre Denis nel giugno 2003