BUSH Radiografia di un Presidente di Maurizio Molinari

BUSH Radiografia di un Presidente LUNEDI' A NEW YORK LA CONVENTION REPUBBLICANA CHE LO LANCERÀ' VERSO UN SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA BUSH Radiografia di un Presidente personaggio Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK CAMICIA celeste, maniche arrotolate, colletto aperto e pantaloni scuri, George W. Bush ha rinunciato alle vacanze d'agosto nel ranch texano di Crawford per preparare il terreno alla Convention repubblicana di New York, che si apre lunedì sera, attraversando l'America con il tour «Heart and Soul» (cuore e anima) che lo ha portato a gettarsi nella sterminata provincia americana, r«Inland Empire» - l'impero dell'entroterra - lì dove più sono radicati i valori conservatori sui quali scommette per battere John F. Kerry nel voto di novembre. Nato in Connecticut 58 anni fa ma cresciuto a Midland hi Texas, Bush ha nel Dna fede, business e famigha. Ogni mattina quando si alza recita per circa dieci minuti i passi dei salmi dal «My Utmost for His Highest» del pastore Oswald Cbambers. Il legame con la fede nasce, come spiega Paul Kengor autore di «God and George W. Bush», da due drammi personali: la prematura scomparsa della sorellina Robin alla tenera età di tre anni e la rinuncia all'alcol decisa nella notte del quarantesimo compleanno su pressione della moglie Laura. Il corso di studi evangelico seguito allora a Midland con l'amico Don Evans oggi ministro del Commercio ha segnato la sua personalità, spiegando perché identifica sempre con chiarezza la differenza fra Bene e Male e interpreta la guerra al terrorismo iniziata l'il settembre 2001 come la missione di difendere l'America dai nuovi pericoli. Non a caso quando si è trattato di decidere dove celebrare il summit del G-8 sull' Iraq ha scelto Savannah in Georgia, luogo di predicazione di Charles Wesley, fondatore del metodismo e autore di «A Charge to Keep», l'inno religioso cui è intitolato un dipinto posizionato nello Studio Ovale a fianco del busto di Winston Churchill, eroe della resistenza al nazismo e uno dei tre leader storici cui George W. ama richiamarsi. Gli altri due sono l'ex presidente Ronald Reagan, che piegò l'Urss con la corsa alle armi spaziali e sancì sul piano intemo l'alleanza fra repubblicani e destra cristiana, e Sam Houston, l'ubriacone di cui nessuno si fidava ma che fondò il Texas. Alla fede del presidente è dedicato il film di prossima uscita «George W. Bush, Faith in the White House», prodotto da Ted Beckett per rispondere agli attacchi contenuti in «Fahrenheit 9/11» di Michael Moore. Scegliere come terreno di battaglia il proprio credo ha un risvolto politico; nel 2000 George W. fu eletto con il 790Zo dei voti dei bianchi che vanno in Chiesa almeno una volta alla settimana - e solo il 330Za di quelli che non ci vanno mai - a fronte di appena il 5407o degli americani che hanno un reddito annuo superiore ai 100 mila dollari. Per descriversi agli elettori di Canton, nell'Ohio, Bush si è limitato a dire: «Siamo per istituzioni come la famiglia ed il matrimonio», perché nel MidWest, nelle Grandi Pianure come nel Sud e nel profondo West, a distinguersi sono quei valori conservatori tradizionali che - come scrivono John Micklethwait e Adrian Wooldrigde nel loro «The Right Nation» - costituiscono «la vera differenza fra l'America e l'Europa». Bush è l'espressione più fedele di questa «differenza americana». Con la moglie Laura gli piace ballare lo swing di Johnny Gimble, ai comizi elettorali in Kansas ed Oklahoma ci sono le musiche country dei fratelli Gatlin, quando gli chiedono che cibo preferisce risponde «Tex-Mex», cominciando dalle enchiladas ed elencando una serie di ristoranti di Austin, la capitale dello Stato. Considera il business personale il motore della crescita collettiva e va fiero degli anni passati come presidente di società petrolifere e dei Texas Rangers, la squadra di baseball per cui tifava da bambino. Abbandona il look formale della Casa Bianca appena lasciata Washington, presentandosi senza giacca e senza cravatta alle «Soccer Moms» che accompagnano i figli adolescenti a giocare a calcio come ai «Nascar Dads», i papà che condividono con i figli più grandi la passione per l'alta velocità lungo le curve di Daytona. Parlando a braccio dei nuotatori vincitori delle gare olimpiche di Atene, ammettendo di essere banalmente caduto al ventisettesimo km di una corsa in mountain bike o facendo coccolare alle scolaresche il suo cane Barney - che ha anche un sito web - George W. si presenta come un americano medio qualunque, sottolinea la differenza dal più colto e aristocratico rivale democratico e i sondaggi sembrano dargli ragione. Secondo un'indagine realiz- zata in agosto dalla Quinnipac University del Connecticut alla domanda; «Chi vorreste avere nel vostro giardino per un barbecue?», il 500Zo degli intervistati ha risposto Bush e il 390Zo Kerry. Se il candidato democratico si è vantato alla Convention di Boston di avere una moglie che «sa dire cosa pensa», Bush si fa ritrarre in uno spot tv a fianco della First Lady Laura che, silenziosa, lo guarda con tenerezza in un'immagine che, secondo diversi pubblicitari, avrebbe ben figurato nel film «When Harry Met Sally». Se le figlie di Kerry vanno in diretta sui grandi network tv a descrivere l'abilità politica del padre, quelle di Bush si comportano da ragazze normali: Barbara fa la linguaccia ai giornalisti mentre Jenna si lancia nelle dirty-dances notturne nei locali di New York. Ma dietro il look da «one of us» - uno di noi - tutto fede, lavoro e affetti continua a lavorare l'uomo politico che non può ignorare il rischio di sconfitta dovuto a difficoltà economiche e militari, ma a cui piace eliminare gli avversari per ko. Come fece nel 1994 in Texas battendo, a dispetto dei sondaggi, il governatore uscente Ann Richards, e come ha fatto nel 2003 a dispetto delle critiche intemazionali rovesciando Saddam Hussein. Il teorico delle vittorie «senza prendere prigionieri» è il consigliere politico Karl Rove, indicato da «New York Times» e «Washington Post» come il regista della campagna dei veterani impegnati a smentire le gesta eroiche di Kerry in Vietnam. Per poter aprire la strada alla Convention del Madison Square Garden. Ogni mattina quando si alza recita per dieci minuti i salmi. La sua fede nasce da due drammi personali: la morte della sorella Robin a soli tre anni e la rinuncia all'alcol decisa la notte del 40 Compleanno Appena lasciata Washington si presenta senza giacca e cravatta e si comporta come un americano medio marcando la differenza con il più raffinato Kerry Ma persegue le vittorie totali, «senza prendere prigionieri» LO IPflRT D' baseball il presidente è stato appassionato fin da bambino e da bravo ■"^ Jr VII I miliardario texano si è anche comprato una squadra, i Texas Ranger, nome battagliero ma non fortunatissimo nei risultati. Ma Bush non si limita ad applaudire allo stadio, è un praticante di molte discipline: dal jogging, al golf, alla mountain bike grande scoperta di questa estate che gli ècostata anche una rovinosa caduta con qualche livido 1 Q CTI! F ^ma come rno't' uorT1ini del Sud il look casual alila Brook Brothers: giubbotti ■*' Jl ll"C dj pe||e e stivali texani indossati quando è nel suo ranch, abito scuro con cravatta rossa o celeste alla Casa Bianca. Ma l'estate elettorale l'ha fatta in maniche di camicia, azzurra o beige marrone e pantaloni neri. A ispiralo in fondo sono i suoi due modelli: il fondatore del Texas, il battagliero Sam Houston, che battè i messicani dopo Alamo, e il presidente Reagan n[| C|IIW| II presidente lo sta aspettando con ansia dopo aver sofferto ì "m. nUl"' mesj jj trjonf0 jj Michael Moore e del suo «Fahrenheit 9/11 », più pericoloso per la sua rielezione che dieci comizi di Kerry. «Faith in the White House» è un controdocumentario in cui dodici personalità tracciano le lodi della sua presidenza. Nel frattempo si gode le glorie americane di «Alamo» ■' ' -p WSSSSS&mm 1 -—: •'••"■;-^iim nrim "in- :-- v ; 3 ''■~v LF FlfiLIF* ■'enna e Barbara gli hanno dato bC ri\jLlC mo|tj grattacapi durante gli anni dell'università frequentando un po' troppo pub e compagni non proprio ascetici, ma ora che sì sono laureate sono al suo fianco nella campagna elettorale con la moglie Laura che lo ha convertito al metodismo e gli ha tolto il vìzio del bere fil I ANIMAI I ll cane Barnc'y ò nat0 nel VILI miVIIVimu settembre del duemila po¬ co prima della sua elezione a presidente e viene considerato un autentico portafortuna anche per settembre. Non viene comunque esibito con la stessa esasperazione con cui le cronache dell'era Clinton celebravano Socks, il gatto presidenziale LA MUSICA Un texano non può che adorare la colonna sonora del vecchio Sud, lo swing di Johnny Gimble menestrello del country texano, ma anche i fratelli Gatlin, altre celebri voci del Sud. E' la musica che si ascolta nei suoi ristoranti preferiti; «Fonda San Miguel» e «Iran Works barbecue» di Austin dove gusta enchiladas, tacos, sandwich con il peanutbutter 1 A CCrìC II suo filosofo preferito è Gesù, ogni mattina dedica dieci tM rCLSC minuti a leggere passi dei salmi. L'edizione preferita è «My Utmost of His Highest» del pastore scozzese Oswal Chambers. Nello studio ovale ha collocato un dipinto che ha come titolo «Un incarico a cui attenersi» tratto dall'inno metodista di Charles Wesley