La Milano arcobaleno in ansia per Enzo

La Milano arcobaleno in ansia per Enzo LA SINISTRA INTELLETTUALE SI SCHIERA CON IL PUBBLICITARIO OSTAGGIO IN IRAQ: «E' UN INDIPENDENTE CONTRO LA GUERRA, FACCIAMOGLIELO CAPIRE» La Milano arcobaleno in ansia per Enzo Dario Fo, Leila Costa, Milly Moratti: «Perché proprio lui?» retroscena Brunella Giovara MILANO Et «una persona di buon cuore», è un pacifista, è uno di quella sinistra milanese che ha messo la bandiera della pace alla finestra, e non l'ha ancora tolta. Magari è ancora in vacanza a Capalbio, ma anche da h il cuore radicai chic di Milano batte forte per Enzo Baldoni, attualmente prigioniero in Iraq, ostaggio di chi forse ignora «la sua storia, il suo impegno», e perché era lì. «E allora dobbiamo spiegarglielo, agh iracheni. Diciamogli che Baldoni stava per rientrare in Itaha, ma prima doveva portare un iracheno gravemente amputato aU'ospedale diEmergency. Era l'ultima missione da compiere, e prima aveva organizzato ben due convogh umanitari per Najaf...». Così racconta Enrico Deagho, direttore di «Diario», sorpreso in un momento di quasi relax: il prossimo numero è stato appena chiuso, in copertina c'è la faccia di Baldoni assieme a quella di Mohamed, che chissà se arriverà mai aU'ospedale di Sulaimaniya, stando così le cose. La redazione è stanca ma febee: chi era in ferie è rientrato per dare una mano, a partire dal direttore che non era a Capalbio ma a Monterosso, e si è ritrovato a gestire i rapporti con Al Jazeera e AntennaTre, tanto per dire. Così, in una Milano ancora piuttosto vuota e apparentemente distratta, capita che qualcuno entri nel loft di via Melzo 9, a sentire «se ci sono novità su Enzo», a dire «io me lo ricordo bene, eravamo insieme nel Movimento Studentesco», e c'è anche chi «è venuto a testimoniare sul suo impegno a favore di chi soffre. Stamattina un islamico del "Fondaco dei Mori" ci ha raccontato che Enzo frequentava il loro centro, che era- una persona perbene...». E quindi non uno sprovveduto, non un quaquaracquà del giornalismo, come qualcuno ha insinuato (e anche scritto, nero su bianco). Deagho dice anche che «probabilmente i suoi rapitori non hanno ben chiara la separazione tra potere governativo e stampa, in Itaha, perché gli iracheni sono abituati solo ai giornali governativi... Perciò ghelo abbiamo spiegato bene, grazie al contatto con Al Jazeera, che ha messo il nostro appello anche sul suo sito». Ma non sarà una pia illusione, questa speranza che i sequestratori capiscano? «Ha funzionato con il giornalista americano Garen: interrogato, è stato riconosciuto come "giornalista indipendente", e rilasciato con tante scuse. Spero che lo stesso succeda con Enzo». Dopodiché, «speriamo bene nella partita Iraq-Italia...». E non è uno scherzo, «sia ben chiaro, che qui nessuno ha voglia di scherzare, fino a quando Enzo non toma sano e salvo. Certo che se domani sera ci sarà uno scambiò di buoni sentimenti in campo, se l'Italia giocherà una partita corretta... Insomma, mi seccherebbe che un nostro terzino stendesse un iracheno e l'arbitro non fischiasse il rigore I ». Staremo a vedere, e per il momento si incrociano le dita e si accendono candele (metaforiche). «Ho pensato "ma porca vacca, proprio Baldoni hanno preso!"», dice il direttore creativo di una grossa agenzia pubblicitaria intemazionale, che «certo lui è di un'altra generazione rispetto alla mia, ma lo conosco eccome, di fama e di campagne sue storiche molto beUe». Da Corfù (i pubblicitari amano molto la Grecia) la notizia è poi rimbalzata su altri telefonini, «ma proprio Baldoni, che se c'è uno impegnato è proprio lui». I pubblicitari sono ancora tutti in vacanza, meno Emanuele Pirella che è già a Milano ma non vuole parlare: «Il momento è troppo deheato», ma comunque stima Baldoni e gh manda glandi auguri. «Sì, dobbiamo sforzarci di comunicare agh iracheni che lui sta dalla parte degh iracheni», ragiona Leila Costa, «ma l'attrice insinua un dubbio: «Ma siamo poi sicuri che i suoi rapitori stanno dalla sua parte? Cioè dalla parte degh iracheni? Cioè dalla nostra parte?». Cioè a sinistra? Chi può dirlo, in effetti. «Guardi, io mi ricordo sempre una frase di Gino Strada: "Non ho paura dei bombardamenti, ma dell'islamico che mi scarica addosso il suo kalashnikov, senza sapere chi sono e cosa sto facendo lì". Cioè, il rischio è poi questo: che questa banda di assassini ignori che Enzo è andato lì da solo, da indipendente, e non accanto alle forze di occupazione. Temo che sia solo un simbolo di appartenenza nazionale: un itahano, e quindi un fìlogovemativo, filoamericano, uno che crede nella guerra, insomma». Ma comun- que, se anche «fosse ostaggio un fìlogovemativo, io starei sulla stessa posizione: bisogna muoversi per salvarlo». «E certo che sì, ci siamo mossi anche per i quattro ostaggi dell'altra volta, abbiamo partecipato alla manifestazione di Roma...», dice una come Franca Rame, in vacanza assieme a Dario Fo a Perugia, dal figlio Jacopo. «Noi tre la pensiamo così: il sequestro è una cosa terribile, terribile per chiunque. Siamo tutti preoccupati, e speriamo che la cosa si risolva bene e in fretta». Però «non politicizziamo l'evento, per favore», raccomanda Milly Moratti, sostenitrice di Emergency e amica di Gino e Teresa Strada. «Quando rapirono Stefio e gh altri tre itahani, che appartenevano ad una milizia privata, Emergency diffuse attraverso Al Jazeera le immagini deUe bandiere della pace appese alle finestre italiane. Si voleva far passare il messaggio che non tutto il Paese era a favore deUa guerra, anzi... A maggior ragione bisogna mobilitarsi per Baldoni, che è andato laggiù per documentare le ragioni e le sofferenze del popolo iracheno». Ma «perché «sono poi andati a sequestrare proprio Enzo, uno partito per cercare di capire cosa sta succedendo agh iracheni...», quelli di «Linus« ancora non se lo spiegano, e la caporedattrice Stefania Rumor raccontava ieri tutta la sua meraviglia: Baldoni è il traduttore «storico» di Doonesbury, mica di Topolino. Un'icona della sinistra americana e poi italiana. AntiVietnam, anti Nixon, anti Bush. Sconosciuto in Iraq, per quanto se ne sa. Dario Fo Leila Costa Un'immagine tratta da un video della tv «Al Jazeera» in cui compare il giornalista italiano Enzo Baldoni