Bush: capisco le vostre ragioni di Paolo Mastrolilli

Bush: capisco le vostre ragioni LA CASA BIANCA PREPARA UNA RISPOSTA FORMALE Bush: capisco le vostre ragioni «La proposta presa in seria considerazione» Paolo Mastrolilli NEW YORK «Il presidente Bush ha ricevuto la lettera del premier Berlusconi, e sta preparando una risposta formale». Così un alto funzionario della Casa Bianca ha commentato a «La Stampa» il messaggio inviato dal capo del governo, affinché gh Usa tendano presenti gh interessi dell'Italia nel dibattito in corso sulla riforma del Consigho di Sicurezza. «Il presidente e il premier - ha proseguito il funzionario - hanno già discusso questo tema in passato, durante conversazioni telefoniche e faccia a faccia. Il presidente comprende con chiarezza la posizione italiana e la tiene m seria considerazione. Il punto di vista degh Stati Uniti è che l'obiettivo della riforma debba essere quello di rendere il Consigho più efficace. Perciò continueremo strette consultazioni con l'Italia e con gh altri governi interessati». In passato la posizione ufficiale di Washington era stata appog-; giare l'ingresso come membri permanenti di Germania e Giappone, e la fonte non ha chiarito se è cambiata. Il suo commento però dimostra attenzione per Roma, mentre tra le pieghe deUe proposte sulla rifonna del Consigho, messe a punto in questi giorni dalla Commissione creata dal segretario generale dell'Onu Kofi Annan, potrebbe aprirsi lo spazio per un compromesso. La Commissione, di cui fa parte l'ex consighere di Bush padre Brent Scowcroft, farà circolare una bozza del suo rapporto il prossimo mese e lo pubblicherà a dicembre. Qualche indiscrezione, però, circola da tempo. Sulla rifonna del Consigho, fidea sarebbe lasciare i cinque membri permanenti attuah, cioè Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, far salire i non permanenti a rotazione biennale a tre¬ dici, e aggiungere sei seggi non permanenti a mandato più lungo e rinnovabile. Questi sei nuovi membri venebbero eletti per quattro o cinque anni e potrebbero essere rinnovati. Così diventerebbero semipennanenti, senza però la qualifica ufficiale dei cinque Paesi originari che possiedono anche il potere di veto. La proposta è ancora informale e nessuno ha dato il suo appoggio ufficiale: Germania e Giappone continuano a pretendere un normale seggio permanente, mentre Roma e altri Paesi spìngono per l'aggiunta di soh seggi non o semi permanenti, anche se nella sua lettera a Bush Berlusconi ha scritto che se si deve parlare di ampliamento «non si vede perché l'Italia debba esseme esclusa». Le cancellerie, però, stanno lavorando anche al compromesso che potrebbe emergere da questa idea. La discriminante sta nel modo in cui verranno gestiti i nuovi seggi a mandato più lungo, se davvero saranno creati. Germania, Giappone, Brasile e India hanno incontrato di recente Annan, e stanno premendo affinché la sua Commissioni indichi esplicitamente i loro nomi per questi posti. Se ciò avvenisse, di fatto i seggi diventerebbero permanenti. Gh altri Paesi, inclusa l'Italia, sottolineano invece l'irrinunciabile clausola regionale, cioè l'assegnazione dei posti ad un'area, che poi deciderà come distribuirli al suo interno. Se passasse questa linea, il nuovo seggio andrebbe genericamente all'Europa, che poi stabilirebbe di volta in volta a chi affidarlo. E' presumibile che la Germania siederebbe più spesso degh altri nel Consigho, ma resterebbe aperta la possibilità di ruotare, o di trasformare progressivamente il seggio in un'emanazione dell'UE. Se emergesse un compromesso, Berlino potrebbe rivendicare il successo di un ruolo più detenninante all'Onu, e Roma potrebbe sostenere che comunque non è stata esclusa in maniera definitiva dalla riforma. Al momento, però, una simile soluzione è tutt' altro che scontata, e mentre le cancellerie la valutano, continuano soprattutto a spingere per le ipotesi nazionali preferite. La Fondazione Adenauer, ad esempio, ha organizzato il 18 e 19 agosto una grande conferenza a Città del Messico, per promuovere le idee di Berlino sulla riforma dell'Onu tra i Paesi sudamericani. Il Giappone, invece, ha qualche problema per la richiesta degh Usa di modificare l'articolo 9 della Costituzione, come condizione per entrare nel Consigho. L'articolo 9 vieta le missioni militari di Tokyo all'estero, e lo speaker della Camera giapponese ha detto di non essere favorevole a ritoccarlo. Ma ieri il quotidiano Asahi ha scritto che il premier Koizumi chiederà comunque un seggio permanente alla 59esima sessione dell'Assemblea Generale che si aprirà il mese prossimo. Anand Panyarachun, il capo della Commissione Annan, sta prendendo appuntamenti con i ministri degli Esteri interessati, dal 22 al 28 settembre, e ha chiesto di incontrare il capo della diplomazia itahana Frattini. H ministro poi dovrebbe vedere anche i rappresentanti dei Paesi tradizionalmente vicini alle posizioni di Roma, che potrebbero prendere qualche iniziativa coordinata. «Vogliamo rendere il Consiglio più efficace Continueremo le consultazioni con l'Italia e con gli altri governi»