«E' finito l'impegno unitario dei cattolici in politica» di Marco Tosatti

«E' finito l'impegno unitario dei cattolici in politica» MONSIGNOR BETORI: ANCHE SE IN POLI DIVERSI L'IMPORTANTE E' MANTENERE FEDE Al VALORI DELLA PERSONA «E' finito l'impegno unitario dei cattolici in politica» Marco Tosatti CinA DEL VATICANO Nessuna nostalgia della DC, ma il rischio che i cattolici corrono in politica è quella di una frammentazione che li rende insignificanti. Il Segretario della Conferenza Episcopale, monsignor Giuseppe Betori interviene al «Meeting» di Rimini, benedice la fine deDe antiche ostilità fra Comunione e Liberazione e l'Associazione Cattolica, e ribadisce quella che è la strategia dei vescovi nella stagione politica attuale. Se la Chiesa italiana vive «senza rimpianti» la fine della democrazia cristiana, prende atto della fine dell'unità politica dei cattoUci, i vescovi chiedono ora ai politici cristiani dei due schieramenti «il coraggio di non annac¬ quare, la fedeltà ai valori della quare, la fedeltà ai valori della persona e della comunità». Sta ai politici che si rifanno a ideali cristiani, sia nell'uno che nell'altro polo, di «ricercare i riferimenti culturali e ideali unitari per contrapporti alla deriva di un frammentarismo insignificante, che sarebbe anche esiziale». «È ormai evidente che un'epoca di impegno dei cattolici in forme unitarie si è chiusa, dopo aver dato molto al Paese, garantendo anzitutto libertà, democrazia, avanzamento sociale e anche frutti di soUdarietà», ha affermato monsignor Betori, chiudendo così la strada a quanti, anche adesso vagheggiano il ritomo di una «balena bianca» nel panorama nazionale. Ma a dispetto facendo riferimento alla fine della De. Ma l'impegno in politica resta «irrinunciabile». resta «irrinunciabile». A un'unità formale e istituzionale adesso però i cattolici in pohtica devono sostituire dei momenti di incontro comuni. «Oggi ci si trova a confronto con una situazione nuova, che va vissuta senza rimpianti del passato, perché oggi il compito è quello di avere il coraggio di non annacquare, quali che siano i luoghi dell'impegno sociale e politico, la fedeltà ai valori della persona e della comunità. Quindi - ha aggiunto il segretario generale della Gei - bisogna ricercare i riferimenti culturali e ideali unitari, contrapponendoci alla deriva di un frammentarismo che sarebbe non solo insignificante ma anche esiziale». Monsignor Betori vede comunque elementi positivi, e definisce «consolante» il fatto che si stiano «consolante» il fatto che si stiano consolidando negli ambienti cattolici posizioni culturali tese a dare «peso specifico alla posizione cattolica in ambiti che fino a ieri, con troppa spavalderia forse, si dicevano opinabili per gli stessi credenti in Cristo. E tali invece non erano, e oggi non sono». Quali sono questi punti, sui quali i cattolici dovrebbero, secondo i vescovi, riuscire a individuare posizioni convergenti? Eccone un elenco, ripreso dal discorso che Giovanni Paolo II tenne in Parlamento nel novembre 2000: «promozione dei diritti dell'uomo, solidarietà e coesione della Nazione, sostegno della famiglia, rispetto e accoghenza della vita, responsabilità educativa e suo esercizio nella libertà, moralità e pluralismo nella co- municazione sociale, attenzione alle situazioni di povertà, esercizio della giustizia secondo equità e recupero di chi ha sbagliato, solidarietà e pace tra le Nazioni». «Sappiamo che, quanto meno su questi fronti, c'è una verità del Vangelo che è patrimonio non speiperabile per i credenti ha concluso monsignor Betori - e insieme verità profonda dell'uomo; come tale è dunque da partecipare, e attorno ad essa cercare tutte le convergenze ragionevolmente possibili». Il segretario della Gei ha poi commen¬ tato con soddisfazione la fine delle ostilità fra i vari movimenti ecclesiali, che ha segnato la storia della chiesa italiana da almeno vent'anni. «Le associazioni e i movimenti ecclesiali sono una ricchezza per tutti, per tutta la Chiesa. C'è ultimamente un'aria nuova su questo orizzonte», che «si riempie di presenze fraterne, di appuntamenti di ciascuna aggregazione, dove si convogliano molti in obiettivi comuni di servizio alla fede alla carità». E ha concluso: «Alla fisiologica stagione dell'affermazione dell'identità sta ora succedendo un tempo di rinnovata consapevolezza di essere un unico popolo di Dio tra la gente del nostro Paese, a cui tutti insieme dobbiamo la testimonianza di una assiduità unanime al Vangelo». , Monsignor Giuseppe Betori

Persone citate: Betori, Giovanni Paolo Ii, Giuseppe Betori

Luoghi citati: Cina, Rimini