Allarme nel Vercellese «Stop ai veleni nudeari»
Allarme nel Vercellese «Stop ai veleni nudeari» SCATTATA LA PROCEDURA D'URGENZA Allarme nel Vercellese «Stop ai veleni nudeari» In un impianto saranno costruiti nuovi serbatoi per le scorie radioattive Nell'ottobre di 4 anni fa un'alluvione stava per spazzare via i contenitori Rubbia: si sfiorò il disastro planetario. Jean: devono essere cementificate Enrico De Maria SALUGGIA (Vercelli) I contenitori speciah in acciaio che custodiscono le scorie nucleari più pericolose d'Italia, quelle liquide dell'impianto Eurex di Saluggia, stanno invecchiando e, con una procedura d'u^gen;ia, Carlo Jean, commissario della Sogin (la società del ministero del Tesoro che gestisce tutti gli ex impianti nucleari italiani) ha ordinato la costruzione dei nuovi serbatoi. Le scorie liquide che dovranno essere travasate in questi nuovi serbatoi - sui quali sarà costruito un bunker a prova anche di impatto aereo - sono quelle che, nell'ottobre del 2000, provocarono il più grande allarme in Italia del dopoguerra: l'alluvione della Dora rischiò di spazzare via i serbatoi e di portarli nel Po e quindi nel Mediterraneo. E il premio Nobel Carlo Rubbia parlò allora di «disastro planetario» sfiorato. Disastro che, per giunta, sarebbe stato annunciato perchè, da anni, i vari ministeri dell'Industria e delle Attività produttive continuavano a ripetere all'Enea, allora proprietario dell'impianto, di solidificare quella piccola collina di scorie liquide (250 metri cubi). Ma tutti gli appelli (non ultimo quello, nel 2000 dell'allora ministro Bersani) sono stati disattesi. Per la verità dopo l'alluvione della Dora, l'Enea è corso ai ripari proteggendo i 6 serbatoi attuali, sepolti in una montagnola di terra costruita a piramide tronca (20 metri di base, 8 di altezza), con un muro interrato a prova di corrente di piena profondo 14 metri. Ma è chiaro che fino a quando quelle scorie resteranno lì, allo stato liquido, il rischio sarà sempre altissimo. Per anni i tecnici si sono divisi sulle ipotesi di «vetrificarle» oppure di «cementarle». La prima soluzione è stata a lungo caldeggiata dallo stesso Rubbia, ma è molto complessa e richiederebbe tempi di attuazione dilatati e dun- que pericolosi. Cosi, Sogin stessa, che ha avuto in gestione l'impianto Eurex da poco più di un anno (luglio 2003), si è pronunciata ufficialmente per la «cementazione». E' stato lo stesso Jean, nell'aprile scorso ad annunciare ufficialmente il progetto in Regione, alla presenza dell'assessore Cavallera. Questa parte dell'intervento è piaciuta a tutti, l'altra meno. Però Jean ha poi aggiunto che, in attesa di procedere alla «cementazione», il materiale ad alta radioattività (circa la metà dei duecentocinquanta metri cubi) andava stoccato appunto nei nuovi serbatoi, sopra i quali sarebbe stato costruito il bunker antiterrorismo. Soluzione che preoccupa sia il Comune di Saluggia, sia, ad esempio, la Cgil energia Piemonte. Dice il responsabile Giorgio Cornelia: «Spostare quelle scorie, seppure di pochi metri, comporta rischi altissimi, che devono essere valutati con grande attenzione. Per questo abbiamo chiesto al generale Jean di soprassedere, ma, a fine luglio, è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la sua ordinanza, motivata con l'urgenza. L'ho letta e mi sono preoccupato: si parla della costruzione dei nuovi serbatoi, del trasporto delle scorie liquide ad alta radioattività, ma non più della cementazione. Nei prossimi giorni chiederemo, e con urgenza, un nuovo incontro». La Cgil Piemonte aveva chiesto a Jean di sistemare le scorie nei nuovi contenitori senza però spostare il sito e di costruire lì il bunker. «Ma la risposta del commissario di Sogin - spiega Cornelia - è stata che il vecchio sito non potrebbe sopportare la pesante struttura del bunker per motivi idrogeologici». Dunque, se Sogin intende finalmente rispettare i solleciti, ultradecennali, sulla necessità di sohdificare quei rifiuti liquidi, c'è tuttavia preoccupazione per le strategie scelte dalla società che gestisce gli impianti nucleari. E c'è pure, a Saluggia, non poca preoccupazione sul fatto che i vecchi serbatoi sarebbero vicini alla «scadenza». Tuttavia Sogin rassicura: non c'è alcun pericolo, ma era necessario mettere in sicurezza questo vecchio impianto.
Persone citate: Bersani, Carlo Jean, Carlo Rubbia, Cavallera, Enrico De Maria Saluggia, Giorgio Cornelia, Rubbia
Luoghi citati: Comune Di Saluggia, Italia, Piemonte, Saluggia, Vercelli
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