Putin rassicura Bush «Produrremo di più» di Anna Zafesova

Putin rassicura Bush «Produrremo di più» UNA LUNGA TELEFONATA IN TARDA SERATA Putin rassicura Bush «Produrremo di più» Anna Zafesova MOSCA Ci è voluta ,Hna .telefonata di George Bush, ieri sera sul tardi, per strappare a Vladimir Putin la promessa che le compagnie petrolifere russe continueranno ad incrementare la produzione di greggio. Né le gole profonde russe, né quelle americane hanno menzionato la parola Yukos, ma è chiaro che l'inquietidine oltreoceano è generata dalla situazione attorno al maggiore produttore russo, che proprio ieri ha annunciato un taglio alla sua estrazione. Il gigante vacillante russo è uno dei fattori che nelle ultime settimane hanno fatto schizzare il prezzo del barile a bvelb che sembravano impossibib. E il panico da petrobo potrebbe aumentare ancora, dopo che ieri la Yukos ha annunciato che la sua sopravvivenza ormai è minacciata da una situazione critica. Il presidente del consorzio petrolifero Steven Theede ha annunciato ieri il tagbo di 700 miboni di dollari di spese. Verranno decurtati non solo i programmi sociab e di beneficienza, ma soprattutto gli investimenti nella produzione. Il piano di estrazione nel 2004 è stato ridotto da 90 a 86 miboni di barili. Già questo basterebbe a far fibrillare i mercati, ma Theede ha anche fatto capire che è in forse la capacità stessa della Yukos di continuare a operare dopo la fine di agosto, quando la compagnia potrebbe andare in bancarotta. Il 31 agosto scade l'ultimo termine imposto dal fisco russo per il rimborso di 3,4 miliardi di dollari di tasse che la Yukos avrebbe evaso nel 2000. Pur contestando in tribunale il fatto stesso dell'evasione i petroberi hanno pagato finora 700 milioni, altri 800 sono stati prelevati dal ministero della Giustizia direttamente dai conti della società, sotto sequestro insieme agb attivi. I tentativi di ristrutturare il debito o saldarlo con attivi dell'impero Yukos finora sono stati inutili e la compagnia ha già fatto sapere di non poter contare sulla bquidità necessaria per pagare il trasporto del greggio a settembre. Se il debito fiscale non verrà saldato lo Stato russo confischerà alla compagnia il suo maggiore giacimento, Yuganskneftegaz, e questo significherà la morte definitiva della compagnia. E ieri un anonimo funzionario russo ha rivelato al Financial Times l'intenzione del governo di aprire un procedimento per evasione stavol- II gigante taglia le sp700 milioe paga unparte delle Yukos ese per i di dollari a prima tasse ta direttamente contro la maggiore sussidiaria, per altri 3 miliardi che sarebbero stati occultati al fisco. Con il chiaro Obiettivo;di abbassarne il prezzo: Yuganskneftegaz viene stimata in almeno 15 miliardi di dollari che nessuno dei potenziab acquirenti russi potrebbe e vorrebbe sborsare. La vendita agb stranieri viene esclusa per motivi pobtici, i contendenti più probabili sono Gazprom e Rosneft, consorzi statab con parecchi debiti, e un procedimento fiscale contro una società che da sola estrae più petrobo della Libia ne abbasserebbe il prezzo a bvelb "accettabib". La notizia ha fatto crollare, per l'ennesima volta, il titolo della Yukos che in pochi minuti ha perso alla borsa di Mosca 18,5 per cento. Gb investitori, del resto, non nutrono più illusioni: ilpadrone della Yukos Mikhail Kbodorkovskij è ancora in carcere, al centro di un processo interminabile dal verdetto di condanna programmato, gb attacchi alla sua compagnia continuano e, nonostante tutti i tentativi di mediazione, è evidente che la somma delle tasse da pagare sarà sempre oltre la portata di quella rimane ancora la maggiore azienda rqssa. Ma mentre nell'attacco pobtico ed economico alla Yukos il Cremlino non ha esitato a sconvolgere i mercati e giocarsi l'immagine e la fiducia degb investitori stranieri, non ha tenuto conto dei problemi che Vladimir Putin avrebbe avuto con i suoi partner intemazionab. L'impero di Kbodorkovskij è l'unico fornitore russo di petrobo agb Usa e alla Cina che sono estremamente preoccupati. Pechino ha addirittura proposto di finanziare il trasporto ferroviario del petrobo Yukos nel caso la compagnia non potesse più pagare. Da Washington arrivano suppbcbe a fermare la demolizione del quarto produttore mondiale proprio nel momento del delirio petrolifero. GU analisti affermano che un'interruzione della produzione è improbabile e il Cremlino la impedirà, se non altro per le ripercussioni intemazionab. Ma anche l'annientamento intenzionale della Yukos veniva considerato improbabile e veniva interpretato piuttosto come il tentativo di arginare le ambizioni pobtiche di Khodorkovskij. E oggi potrebbe essere la stessa Yukos, rendendosi conto di essere condannata, a decidere di giocare il tutto per tutto e fermare i pozzi per mettere in difficoltà Putin. II gigante Yukos taglia le spese per 700 milioni di dollari e paga una prima parte delle tasse Il processo all'ex numero uno della Yukos Mikhail Khodorkovsky

Persone citate: Bush, George Bush, Khodorkovskij, Mikhail Khodorkovsky, Putin, Steven Theede, Theede, Vladimir Putin

Luoghi citati: Cina, Libia, Mosca, Pechino, Usa, Washington