Cala il petrolio, in settimana vertice sulle accise

Cala il petrolio, in settimana vertice sulle accise RISALGONO LE BORSE. LA FED: NESSUN RISCHIO DI CRISI IN USA Cala il petrolio, in settimana vertice sulle accise . ^ 1—^^.^—1—J —— — . — . . . - 1 Il barile a 46 dollari. I consumatori: tagliare 5 centesimi di tasse al litro Luigi Grassia Per il prezzo del petrolio ieri è stata una giornata di riflusso, visto che a New York il barile del Wti (che fa da riferimento in America) ha chiuso a 46,05 dollari al barile mentre a Londra il Brent (che fa da riferimento in Europa) è sceso fino a 43,39. Ma è una pausa molto relativa e i problemi non sono risolti. Per vedere se si può fare qualcosa a livello nazionale è stata convocata in settimana una riunione interministeriale sul caro-greggio. L'iniziativa parte dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e dal ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, e certamente ci sarà il titolare dell'Economia Domenico Siniscalco, ma i margini sono stretti anche per via dei vincoli europei e infatti al primo posto in agenda ci sarà una lettera da spedire a Bruxelles e forse ai singoli partner Uè per affrontare l'emergenza in maniera coordinata. Confermata per settembre la riunione che dovrebbe affrontare più in generale le misure per tenere sotto controllo l'inflazione, è fissato anche un incontro sullo stesso argomento con la grande distribuzione, uno con gli enti e le autonomie locali e uno fra l'esecutivo e parti sociali. I temi del meeting interministeriale di questa settimana dovrebbero essere quelli anticipati nei giorni scorsi da Marzano e in particolare si parlerà di come ridurre le accise sulla benzina e sul gasolio. Ieri l'Adiconsum sollecitava un taglio di 5 centesimi di euro (cioè quasi cento lire al litro) ma segnalava che «la riduzione delle accise non può e non deve essere un provvedimento isolato, perché se cosi fosse rischia di essere assorbita dalla stessa.distribuzione», cioè intascata dai benzinai; l'organizzazione dei consumatori propone di affiancare l'iniziativa con un controllo sui prezzi dell'energia da affidare all'Authority e con la concessione di licenze di vendita di carburante ai supermercati, secondo un modello applicato con successo in vari Paesi europei e che ha calmierato i prezzi. Fra i petrolieri, sulla iniziati¬ va di Marzano in giornata si è espresso il presidente della Erg, Edoardo Garrone: «È certamente positivo^- ha detto - se si riesce a trovare un modo di calmierare i prezzi nei momenti di picco. Tre anni fa, quando c'era stata tensione sulla benzina, il governo congelò l'Iva per un periodo. Ora Marzano sta studiano un meccanismo di cosiddette accise variabili, è un' ipotesi validissima, bisogna vedere come tecnicamente si può realizzare». In Europa grazie al calo del petrolio tutte le principali Borse hanno guadagnato: Londra -J-0,83'J4 (anche grazie al ■H-3,18^0 di British Airways, propiziato pure da una schiarita nelle relazioni sindacali). Francoforte + l,60% (Volkswagen -t-2,690Zo e Lufthansa 4-l,410Zo), Parigi -t-l,460Zo e Milano (Mibtel)-t-l,010Zo. Ma perché il greggio è calato? Lo si deve alle notizie relativamente buone arrivate ieri dall'industria petrolifera irachena, che pare non abbia subito danni dai recenti combattimen¬ ti né dagli attentati ai terminali di Bassora e Kbor al-Amaya, e dalla Russia, dove la compagnia petrolifera Yukos ha reso noto di avere pagato al fisco una parte delle tasse arretrate (1,5 miliardi di dollari su 3,4). Una notizia invece negativa, che peraltro non ha inciso sulle quotazioni, è la valutazione diffusa dall'istituto indipendente Cges (Centre for Global Energy Studies), secondo cui i corsi del petrolio sono destinati a rimanere elevati per l'incapacità dell' Opec di soddisfare una domanda sempre più vigorosa. Questa domanda aggiuntiva viene soprattutto dall'Asia, ma ieri il Wall Street Journal pubblicava un'analisi secondo cui il greggio vicino ai 50 dollari finirà per stroncare anche economie esuberanti come quelle del Far Fast. Gli analisti contattati dal quotidiano finanziario osservano che alcuni Paesi stanno prosciugando le loro riserve valutarie per pagare la bolletta petrolifera e che nel 2005 (o anche prima) dovranno rallentare la crescita; Corea del Sud, Tailandia e Filippine vengono indicati come ipiù deboli. Curioso osservare che l'India ha ridotto le tasse sui prodotti, petrolife-ri per frenare l'inflazione, come si accinge a fare Marzano. Invece la Federai Reserve americana non vede rischi dai prezzi del petrolio per la ripresa Usa. Il responsabile della «Fed» di Dallas ha detto ieri che l'economia statunitense «si sostiene da sola e non è poi così fragile. Ritengo che ora sia in uno stato di graduale recupero, che spero sia destinato a rafforzarsi». Osservando le cose dal punto di vista del petrolifero Texas, in effetti, il petrolio vicino ai 50 dollari non è così male. IL RIFERIMENTO LE TARIFFE DI BENZINA E GASOLIO CONSIGLIATE DALLE COMPAGNIE ALLA RETE DEI DISTRIBUTORI Prezzi con servizio in euro al litro Benzina Gasolio jW^ AGIR 1.170 0.373 api] api

Persone citate: Antonio Marzano, Domenico Siniscalco, Edoardo Garrone, Fast, Gianni Letta, Luigi Grassia, Marzano