Scandalo scommesse, trema il calcio dei poveri di Claudio Giacchino

Scandalo scommesse, trema il calcio dei poveri DOMANI LA SENTENZA. ANCHE LA REGGINA POTREBBE ESSERE COINVOLTA NELL'INCHIESTA Scandalo scommesse, trema il calcio dei poveri I presidente del Siena De Luca: mano pesante perché non ci sono le grandi Claudio Giacchino Week end di passione per gli imputali del processo al calcio disonesto e un sabato e domenica di lavoro per i giudici della Disciplinare impegnati a stilare la sentenza che sarà annunciata domani. Era nell'aria la stangata richiesta dall'accusa. E' nell'aria un verdetto pesante. L'hanno, d'altro canto, ordinato i padroni del pallone. Quando a maggio scoppiò lo scandalo Galliani, presidente della Lega, e Carrara, gran capo della Federazione, promisero: «Saremo inflessibili, chi ha rovinato l'immagine del nostro football pagherà caro, non merita clemenza». E, non a caso. De Luca, presidente del Siena che rischia la retrocessione in B, ha parlato di «foga forcaiola contro i piccoli club», mentre più d'un imputato, nelle pause del giudizio milanese, ha confessato pessimismo «perché qui non ci sono le squadre e i giocatori che contano, ne approfitteranno per dare una legnata. Pensate al doping. Squalifiche di un anno e mezzo erano la regola, poi, appena nella rete sono caduti Davids della Juve, Conto della Lazio, Kallon dell'Inter, sono subito scese a pochi mesi». Dopo la stangata richiesta dall'accusatore; Emidio Frascione, venerdì avevano parlato i difenso¬ ri. Dodici ore di arringhe per salvare Bettarini e soci, per evitare che la geografia di tre campionati sia ridisegnata con le retrocessioni di Siena in B, Modena in C, i ripescaggi tra i cadetti dell'Avelbno e nella massima divisione del Perugia. Erano le 22 passate quando ha preso la parola ancora l'avvocato torinese Chiapperò che patrocina le speranze dell'Empoli di essere riportato nel paradiso calcistico a spese del Chievo: «Va retrocesso come il Siena essendo implicato in ben due partite truccate, con i toscani e il Modena». Terribile, per gli accusati, Chiapperò l'implacabile: è stato il vero accusatore di tutto e tutti, in primis Bettarini. Non da meno, il suo collega Grassani che assiste il Modena: ha parlato di un premio a vincere che la Reggina «diede al Chievo per battere il Modena». Ed è probabile che adesso anche la Reggina finisca nel calderone col rischio di una penalizzazione. Intanto, l'Empoli sta preparando un ricorso alla giustizia ordinaria nel caso non dovesse essere ripescato. Le arringhe sono state pronunciate da toghe celebri; Enzo Trantino, senatore e presidente della commissione Telekora Serbia, ha parlato per salvareTÌalla squalifica a 6 mesi il tecnico senese Papadopulo, Giuba Bongiomo per far sì che il trentaduenne Bettarini non divenga subito un ex calciatore (rischia tre anni di squalifica). Curiosa la posizione della Bongiomo, diventata famosa per aver assistito Andreotti nel processo di mafia: difende il marito di Simona Ventura ed è, al tempo stesso, legale della Federazione e di Carrara ed ha assistito Totti per lo sputo agli Europei. Tra le tante curiosità del processo al marciume pallonaro: l'assoluto disinteresse di Giovanni Galeone (chiesti per lui 7 mesi per omessa denuncia). Non s'è fatto vedere né ha mandato un avvocato ribadendo così quanto detto appena deferito: «Ma chi se ne frega». Potrebbe essere pure il motto di Generoso Rossi, il portiere del Siena per cui è stata sollecitata la squalifica di un anno «per aver scommesso». Il suo avvocato s'era raccomandato: «Presentati bene, con giacca e cravatta». E' giunto in tenuta balneare, orecchino, coda di cavallo, ha dichiarato tra il serafico e lo strafottente: «lo vendere partite? Io scommettere? Balle, le raccontavo ad Ambrosino del Grosseto (reputato il regista delle scommesse, ndr) per farlo felice, lui è un maniaco della puntata, vedesse due scarafaggi che corrono giocherebbe mille euro su chi arriva primo». Antonio Marasco e Stefano Bettarini in aula

Luoghi citati: Carrara, Lazio, Modena, Serbia, Siena