La promessa dei sequestratori «Presto libero il reporter Usa»

La promessa dei sequestratori «Presto libero il reporter Usa» LO HANNO ANNUNCIATO EMISSARI DI AL SADR MENTRE SCADE L'ULTIMATUM La promessa dei sequestratori «Presto libero il reporter Usa» Claudia Ferrera NASSIRIYA Ore cruciali per Micab Garen, il giornalista americano rapito assieme al suo traduttore iracheno, Amir Doushi, in un affollato mercato di Nassiriya il 13 agosto scorso. La liberazione, come annunciato da fonti vicine al leader ribelle sciita Moqtada Al Sadr, potrebbe essere questione di ore. Lo sceicco Aws al Khafaji, collaboratore del rebgioso sciita, ha spiegato di aver parlato con i sequestratori: «Lo hanno messo in un posto sicuro, hanno manifestato la disponibibtà a rilasciarlo dopo le preghiere del venerdì. Ce lo hanno promesso». Nelle stesse ore scadrebbe l'ultimatum dei sequestratori, le «Brigate dei Martiri», che hanno minacciato la sua uccisione se le truppe americane non si ritireranno da Najaf. Sugb schermi della televisione araba Al Jazeera il giomabsta statunitense speciabzzato in reportage archeologici è apparso ieri in un secondo messaggio-video: ancora ima volta i suoi rapitori gb hanno fatto lanciare un appello affinchè venga fermato «il massacro a Najaf». «Sono tenuto prigioniero e mi trattano bene», ha aggiunto senza fornire dettagb sulla sorte del suo interprete Amir Doushi. Giovedì Garen era apparso in vm primo video, sempre mostrato da Al Jazeera, in cui i suoi rapitori minacciavano di ucciderlo se gb americani non avessero lasciato la città santa nelle successive 48 ore. Le immagini mostravano un uomo, con i baffi e con lo sguardo rivolto a terra, circondato da cinque militanti mascherati, armati di fucib e Rpg. La presunta svolta positiva nelle trattative per la sua liberazione, secondo la Cnn, è avvenuta grazie al lavoro del Diparti- mento di Stato Usa, il governo iracheno e i mibtari italiani che controllano l'area di Nassiriya, dove era scomparso il reporter. La famiglia del giornalista rapito attende gb sviluppi nell'abitazione di Garen a New York, dove l'altro giomo si erano recati anche investigatori dell' Fbi coinvolti nelle indagini. I suoi familiari avevano lanciato un appello ai rapitori e «a ogni autorità itabana dell'area» affinché si facesse «tutto il possibile per liberarlo ma senza mettere a rischio la sua vita». Il padre aveva ribadito che «il figho era andato in Iraq del tutto conscio dei pericoli cui andava incontro ma determinato a mettere in allerta il mondo sulla tragica perdita di un'insostituibile eredità archeologica», a causa dei ripetuti saccheggi seguiti alla caduta del regime di Saddam Hussein nell'aprile 2003. Ieri alcuni tra i più stretti collaboratori di Muqtada Al Sadr hanno ingiunto ai rapitori del giornalista di rilasciare l'ostaggio. Sheik Aws al Khafaji, importante aiutante di Al Sadr, ha detto che la milizia Al Mabdi è contraria ai rapimenti «specialmente di questo giornalista che stava rendendo un grande servizio a Nassiriya». «Chiediamo ai sequestratori di liberarlo e abbiamo cercato più volte di contattare diversi gruppi per avere notizie sulle sue condizioni», ha detto Al Khafaji. «Fin dal giomo del suo rapimento, abbiamo chiesto con le preghiere nella moschea di liberarlo». Un altro coUaboratore di Al Sadr da Bassora, Sheikh Asaad al Basii, ha condannato il rapimento di Garen e ha detto che alcuni inviati del religioso stanno mediando per raggiungere i suoi sequestratori. Un altro funzionario ancora, che ha chiesto l'anonimato, ha precisato che Garen sarà liberato soltanto «dopo che la crisi a Najaf sarà disinnescata». Nessuna parola sulle sorti di Doshe. Un giomabsta, il britannico James Brandon, era stato rapito in simili circostanze e poi rilasciato il giomo successivo proprio in seguito all'intervento del leader rebgioso sciita. Un collaboratore del religioso sciita «E' in un posto sicuro e hanno fatto capire che lo lasceranno dopo le preghiere del venerdì» Micah Garen è apparso ieri in un altro video su Al Jazeera: «Sto bene ma dovete fermate il massacro di Najaf» Al Sadr leader degli sciiti di Najaf m Micah Garen nel video diffuso da Al Jazeera, dove dice di essere in buona salute

Luoghi citati: Bassora, Iraq, New York