Tre miliardi di buco per l'Iva Tutta colpa delle frodi fiscali

Tre miliardi di buco per l'Iva Tutta colpa delle frodi fiscali L'AGENZIA DELLE ENTRATE STRINGE I CONTROLLI. NEL MIRINO AUTO E TELEFONI Tre miliardi di buco per l'Iva Tutta colpa delle frodi fiscali ROMA Si aggira intomo ai 3 miliardi di euro l'imponibile che sfugge all'Iva, l'imposta sul valore aggiunto. Auto, telefonini, computer ma anche carne: sono questi i settori più colpiti dalle frodi fiscali. L'Agenzia delle Entrate, i cui dati ben fotografano una situazione difficile, sta intensificando i controlli, con l'apertura di 20 filoni di indagine e la messa in campo di blitz simultanei nelle varie regioni. D fenomeno dell'evasione Iva si rivela non solo un problema sotto il profilo fiscale ma anche per la concorrenza commerciale in quanto gli operatori che non fanno pagare Uva ai clienti, nei fatti riescono a praticare sconti sulla merce fino al 200Zo, pari proprio all'imposta evasa. Il settore maggiormente interessato dalle frodi scoperte dall'Agenzia è quello del commercio delle automobili, dove opera un vero e proprio «mercato parallelo», per importi che si aggirano intorno ai 1,5 miliardi di euro di imponibile evaso e un numero di operatori economici pari a circa 300. L'indagine dell'amministrazione fiscale è partita da riscontri delle informazioni presenti presso la Motorizzazione civile relativamente alle «nazionalizzazioni» che ha consentito di scoprire il meccanismo di «una delle più vaste frodi - secondo fonti dell'Agenzia - che ha interessato il nostro Paese». Le regioni dove il fenomeno ha preso maggiormente piede sono Liguria e Veneto, dove gli 007 dell'Agenzia - che opera attraverso blitz regionali effettuati in simultanea e coordinati da Gruppo AntiFrode nazionale - hanno scoperto i passaggi posti in essere dagli operatori economici per aggirare l'esborso dell'Iva (prestanome, vendite simulate con operatori comunitari, false lettere d'intento, ecc). Notevolmente interessati sono anche i settori del commercio dei telefonini, del materiale informatico e quello della carne; ma non mancano società «fantasma» costituite ad hoc per creare ad arte falsi costi o vendite simulate di immobili o di beni strumentali preordinati all'abbattimento del reddito e alla costituzione di crediti di imposta da portare in compensazione o da chiedere a rimborso. In particolare nell'ambito delle indagini nel settore del materiale elettronico e computer, è venuto alla luce in Toscana un sistema di frode relativo a materiale elettronico acquistato per un importo totale di 100 miboni di euro da fornitori comunitari ed extra Uè (per il tramite di depositi doganab) senza aver assolto al versamento dell'Iva. Molti sono i rimborsi Iva risultati falsi. L'Agenzia delle Entrate ha portato a termine circa sessanta interventi, che hanno interessato sete regioni. È stata raggiunta la prova della fornitura di fatture irregolari o truccate a 300 società reali ed operative con attività disparate, nei cui confronti si sta procedendo. L'ITALIA CHE TRUFFA LI VA L'Agenzia delle Entrate ha aperto 20 filoni di indagine mettendo in campo una task-force con blitz simultanei in varie regioni : Nel settore auto, specie in Liguria e Veneto, sono state scoperte vendite in nero per 1,5 miliardi (prestanome, simulazione di operatori comunitari, false lettere d'intento) Irj Toscana un sistema di frode relativo a materiale elettronico, acquistato per 100 milioni da fornitori comunitari ed extra Uè (per il tramite di depositi doganali) In Lombardia c'è la base di una rete di società fantasma (dette "cartiere") specializzate in fatture false. Provata la fornitura a 300 società reali in 7 regioni In Emilia Romagna e Puglia l'Agenzia ha fatto interventi simultanei nell'azione di contrasto delle frodi nei rimborsi Partendo dalla Calabria, si è indagato in diverse regioni su 19 società collegate tra loro, i cui soci e rappresentanti legali sono solo prestanome, che forniscono fatture per operazioni inesistenti (cessioni di immobili e di altri beni strumentali per milioni di euro)