«Csfb deve 248 milioni a Parmalat»

«Csfb deve 248 milioni a Parmalat»NUOVA OPERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO, MENTRE CONSOB CANCELLA ITALAUDIT «Csfb deve 248 milioni a Parmalat» Revocatoria di Bondi per il prestito brasiliano MILANO Enrico Bondi ha citato in giudizio Credit Suisse First Boston International, davanti al Tribunale di Parma, esercitando l'azione revocatoria prevista dalla legge fallimentare, e chiedendo la restituzione di 248,3 milioni di euro più gli interessi. Il commissario straordinario di Parmalat Finanziaria in amministrazione straordinaria si è rivalso su un accordo stipulato nell'ambito di un'operazione relativa ad un prestito obbligazionario convertibile per 500 miioni di euro, nel gennaio del 2002, emesso da Parmalat Partecipacoes do Brasil, e sottoscritto interamente da Csfb. Con l'accordo, Cs vendette a termine a Parmalat i diritti di convenzione ad essa spettanti in forza del prestito obbligazionario convertibile, a fronte del pagamento anticipato da parte del gruppo di Collecchio di 248,3 min di euro, la somma di cui Bondi chiede la restituzione. Il Commissario, si legge nella nota, si è anche riservato di agire separatamente nei confronti di Csfb per il risarcimento dei danni. Secondo fonti giudiziarie, Parmalat, per ottenere nel gennaio 2002 la sottoscrizione completa da parte del Credit Suisse First Boston del prestito convertibile da 500 milioni di euro della controllata brasiliana, avrebbe stipulato un accordo con cui pagava all'istituto elvetico un tasso di interesse del 10,450Zo l'anno. Quindi, oltre 50 milioni annui per 6 anni (il periodo di vita del bond con scadenza 2008, ndr) e in totale 300 milioni per un'emissione appunto da 500 milioni. L'istituto elvetico, secondo gli accertamenti, non si sarebbe peraltro garantito solo con l'elevato tasso di interesse. In base a quanto emerso, l'ex direttore finanziario del gruppo alimentare Fausto Tonna, Calisto Tanzi e Csfb raggiunsero anche l'accordoper cui l'obbligazione convertibile emessa da Parmalat Partecipacoes do Brasil sottoscritta dalla banca, fu anche garantita da Collecchio attraverso un'altra società del gruppo che comprò subito i diritti di conversione - per poter trasformare i titoli da obbligazioni in azioni - al prezzo di 248,3 milioni. Somma che è ora richiesta nella azione revocatoria presentata da Bondi, L'operazione fu così congegnata, secondo l'ipotesi dei ma¬ gistrati, perchè Csfb voleva garantirsi da un'emissione a forte rischio. Ciò in quanto Parmalat Partecipacoes do Brasil era indebitata al punto di rischiare l'insolvenza e quindi c'era bisogno di trasformare l'ennesima passività dovuta all'emissione del prestito in un'operazione nominalmente di equity. Il punto è che, secondo i magistrati, di fatto Parmalat vendette a Csfb un bond da 500 milioni pagandone 250 più gli interessi sopra citati. L'indebitamento delfoperazione sarebbe stato cosi in realtà di ben 750 milioni, ai quali aggiungere anche gli interessi. Ieri, intanto la Consob ha deliberato la cancellazione di Italaudit dall'albo revisori del gruppo Parmalat. La Italaudit S.p.A., già Grant Thomton Spa, ha svolto i lavori di revisione contabile sul bilancio d'esercizio 2002 della Bonlat, società del Gruppo Parmalat. [r. e. s.] Il gruppo svizzero avrebbe avuto una doppia garanzia «Ora va restituita»

Persone citate: Bondi, Calisto Tanzi, Enrico Bondi, Grant Thomton Spa

Luoghi citati: Boston, Collecchio, Milano, Parmalat