Al Sadr non disarma I tank avanzano verso la moschea di Ali

Al Sadr non disarma I tank avanzano verso la moschea di Ali DOPO L' ULTIMATUM Al RIBELLI SI VA VERSO LA RESA DEI CONTI Al Sadr non disarma I tank avanzano verso la moschea di Ali L'imam chiede ai suoi con una lettera di lasciare il tempio e consegnarlo all'autorità religiosa, ma non cede. Nella notta infuria la battaglia nella città A Bassora incendiata la sede di una società petrolifera: «Bruceremo i pozzi» corrispondente da NEW YORK Conto alla rovescia a Najaf. Il primo ministro iracheno, lyad Allawi, ha lanciato all'imam ribelle Moqtada al-Sadr un ultimatum di «poche ore» chiedendogli una dichiarazione pubbhca di accettazione dello scioglimento delle milizie. Al-Sadr ha risposto dicendosi prima pronto «al martirio o alla vittoria» e poi rifiutando di disarmare ma chiedendo ai propri seguaci di lasciare e quindi consegnare la moschea alla Marjayia, massima autorità sciita della città. A far precipitare la situazione, dopo il passo di al-Sadr ohe il giorno precedente si era detto pronto ad accettare le condizioni delgovemo, è stato quanto avvenuto nella notte di ieri allorché i portavoift! del leader sciita hanno fatto sapere a Baghdad "che'la delegazione dei mediatori era attesa a Najaf «per negoziare i termini dell'applicazione delle intese concordate». Ovvero: per al-Sadr non sarebbero stati immediati lo scioglimento delle milizie, la consegna delle armi e la trasformazione della sua organizzazione in un partito politico. A quel punto Allawi ha temuto che al-Sadr tentasse di ripetere quanto gli era già riuscito in aprile, allorché promise ma non mantenne l'impegno al disarmo dell'Esercito del Mahdi. Da qui la decisione di muovere i reparti militari. I primi ad avanzare sono stati gli americani, entrati all'alba nella roccaforte sciita di Sadr City a Baghdad facendosi largo con i carri armati: sono stati almeno cinquanta i miliziani e civili uccisi prima di riuscire ad assumere il controllo delle princi- pah arterie. Subito dopo è toccato ai 2000 soldati ed agenti iracheni che accerchiano la moschea dell' imam Ah a Najaf, uno dei luoghi più sacri agli sciiti. I combattimenti sono stati cruenti e gli aerei americani sono intervenuti colpendo dall'alto un hotel trasformato in bunker dai miliziani e il cimiterio adiacente alla moschea con almeno 30 bombe ma non vi sono stime attendibili sul numero delle vittime. Al calar della sera tre carri armati e cinque jeep del corpo di spedizione dei marines erano appostati a 400 metri dall'entrata della moschea. E nella notte le forze americane hanno iniziato a bom¬ bardare pesantemente, con l'aviazione e i carri armati, posizioni nei pressi del mausoleo e del vicino cimitero. Dal cielo e da terra sono piovute massicciamente sulla città santa sciita bombe e raffiche di mitragliatrici. La notte era illuminata da bagliori e lampi di color arancione, i pesanti quadrimotori 'a elica sorvolavano Najaf e in diverse zone si levavano colonne di denso fumo nero. Allawi si è presentato a Baghdad di fronte ai cronisti mentre a Najaf erano in corso gli scontri: «Moqtada Al-Sadr deve porre personalmente fine ai combattimenti, non attraverso lettere o comunica- ti degli aiutanti come ha fatto fino a questo momento, quando sentiremo direttamente dalla sua voce che è pronto ad accettare le condizioni offerte garantiremo a lui ed al suo gruppo la protezione richie-sta». Allawi teme che al-Sadr stia solo prendendo tempo e che abbia giocato la lettera di accettazione inviata mercoledì alla Conferenza nazionale - solo per prendere tempo e sottrarre alle pressione militare i suoi miliziani assiediati. La Casa Bianca è a fianco del premier iracheno: «Siamo di fronte a un test politico per il governo iracheno, Moqtada al-Sadr non può restare padrone di Najaf e non bastano le sue parole, dobbiamo aspettare le sue azioni» ha detto da Washington il consigliere per la sicurezza nazionale Condoleezza Bice, invitando la comunità intemazionale ad avere «più pazienza con il governo iracheno» e «limitare le critiche intemazionali». I miliziani scuti sembrano pronti a resistere. In mattinata hanno attaccato una stazione di pclizia a Najaf a colpi di mortaio causando almeno sette morti e 31 feriti e all'ultimatum di Allawi hanno rea¬ gito combattendo strada per strada a Najaf e riunendosi dentro la moschea di Ah per inneggiare ad al-Sadr mentre un portavoce dell' Esercito del Mahdi, Abdel-Hadi al-Darraj, dichiarava ad al-Arabiya: «Se non cesseranno i combattimenti avremo un incendio che innescherà la rivoluzione in tutto 1 Uraq, dianió' fl) benvenuto a 'ogni iniziativa tesa a bloccare il bagno di sangue in atto, vicevera la battaglia si sposterà a Baghdad, Amarah, Bassora ed in ogni altra città». E a Bassora prontamente è stata assalita e bruciata la sede della società petrolifera South Oil Co. Diversi ministri del governo iracheno hanno detto di ritenere «imminente l'assalto finale» nella convinzione che l'eliminazione di al-Sadr potrebbe infierire un colpo decisivo a tutta la guerrigha. «L'azione militare vuole porre fine all'anormale fenomeno dell'insurrezione a Najaf - sono state le parole del ministro Qassim Dawoud - affinché sia di lezione per chiunque comette azioni illegali». Non a caso gli aerei Usa, nella notte, hanno bombardato anche i guerriglieri sunniti a Falluja. [ma. mo.] I LUOGHI SACRI DEGLI SCIITI J Otto dei dódici imam (successóri del Profeta) venerati dallo scrìsmo sono sepólti ih Iraq ^ ^ MAR CASPIO SIRIA V B f IRAQ (GOo/o di sciiti) V Z" Z ■ TEHERAN Oom Machhadf À , TOMBA DELL'IMAM REZA r GIOR^ BAGHDADl TOMBA Di HUSSEIN, FIGLIO DI ALI E NIPOTE DEL PROFETA ARABIA Karbala \ TOMBA DI FATIMA, SORELLA DELL'IMAM REZA Najaf MUSEO DI ALI, CUGINO E GENERO DEL PROFETA, PRIMO IMAM DELLO SCIISMO IRAN (8007o di sciiti) ' SAUDITA GOLFO PERSICO Gli scllti, vedono in All e nei suoi figll i successor! di Maometto 0 I110% del musulmani nel "^ mondo sono sciiti k Un edificio di Najaf colpito da una bomba d'aereo americana