«Autunno delicato, fissiamo le priorità essenziali» di Roberto Ippolito

«Autunno delicato, fissiamo le priorità essenziali» IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA: AVER PERSO MONTI CÓME COMMISSARIO EUROPEO E' STATO UN ERRORE «Autunno delicato, fissiamo le priorità essenziali» Montezemolo: basta con le polemiche, guardiamo avanti e non al passato Roberto Ippolito inviato a CORTINA Sono giorni di vacanza. Ma anche giorni in cui si guarda già agli unpegni che verranno. «L'autunno sarà delicato, un autunno in cui tutti devono avere senso di responsabilità; bisogna guardare avanti e non al passato, individuando poche priorità essenziali» dice il presidente della Confindustria Luca Corderò di Montezemolo, a colloquio con Enrico Cisnetto per il ciclo dì incontri «Cortina cultura e natura» promosso da lui. Montezemolo ricorda di essere «fautore del dialogo e non solo con ì sindacati». Da ottimista parla del «bicchiere mezzo pieno» e di un «momento di grandi possibilità» che impone di rimboccarsi le maniche: «Abbiamo straordinarie risorse». Millecinquecento persone ascoltano, si appassionano. Un record rispetto ai cinquecento partecipanti di ogni giorno tale da mettere in allerta i vigili del fuoco preoccupati per la calca. Con i turisti anche numerosi imprenditori. Fra loro Arturo Artom: indicandolo Montezemolo dice di vedere in lui «la tecnologia italiana che vince». Poi Pietro Marzotto, Gilberto Benetton, Massimo Calearo, Alessandro Riello. E anche il ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno. imi tE.^ropriorfrcendoi riferimento ad AlemannProili presidente della Confindustria fa presente che «ognuno-devefare ìa.aua^parte».. Negli imprenditori e nei Paese, come ricava dalle tante assemblee alle quali ha preso parte, Montezemolo trova «la voglia di fare» e «la voglia di dialogo, ai "basta litigare", di basta al dare etichette pobtiche qualunque cosa si affermi». L'autunno «è fondamentale» anche per la concretizzazione della politica economica (per il 30 settembre sarà pronta la legge finanziaria 2005). Montezemolo ripropone l'esigenza di tagliare llrap, una tassa assurda», ma «nella consapevolezza dell'importanza di far quadrare i conti». Il presidente della Confindustria puntualizza che dopo i sacrifici fatti per la partecipazione all'euro «adesso sono necessari gli investimenti per lo sviluppo». C'è bisogno di una fase di sospensione delle «troppe wlemiche nel mondo politico». C'è risogno di sviluppare il dialogo con i sindacati, senza dimenticare che «nel paese c'è un malessere sociale». Da presidente della Ferrari e della Fiat, Montezemolo parla dell' ultimo trionfo in Formula uno domenica scorsa, augurandosi che la vittoria «si trasferisca nella fiducia dell'Italia». Sottolinea che «le macchine italiane non hanno nulla da invidiare» alle altre. Si rammarica jer il fatto di notare tante automojili straniere negli incontri con il governo. Definisce poi un «progetto superato» il cosiddetto polo del lusso comprendente Ferrari, Maserati e Alfa Romeo. Invece «in prospettiva la tendenza consiste nel mettere insieme i componenti» come avviene con l'accordo Fiat-Peugeot. La Fiat è in cammino per il recupero: «La famiglia «Agnelli in un momento difficile ha investito e ha venduto i suoi gioielli come la Toro; oggi c'è una forte concentrazione sulla motoristica» (cioè auto più i settori ben insediati nei mercati intemazionali trattori e Iveco). Fra l'altro nel 2004 la Ferrari conquista il primato di vendite. A una domanda sull'eventuale conversione da parte delle banche in azioni Fiat dei finanziamenti concessi, Montezemolo risponde che «il convertendo non è un problema: non è ima questione «che «crea sgomento». La Fiat è attualmente «concentrata sul prodotto», impegnata «nello sviluppo dei mercati esteri», attenta alla «chiarezza» nei rapporti con il partner General Motors e ad avere positivi «rapporti con i lavoratori». Montezemolo racconta di aver voluto che il vicepresidente John Elkann, nipote di Giovanni Agnelli, occupasse la sua stanza: «Sono certo che John Elkann, molto serio, molto molto bravo potrà essere lui il presidente». Sollecitato a pronunciarsi sulle questioni di carattere generale, Montezemolo si sofferma anche sulla prossima discussione sul federalismo che «deve essere seria e pacata» dal momento che potrebbe «essere modificata la costituzione del nostro Paese». Il presidente della Confindustria ipotizza, pertanto, «anche un attimo di pausa» nell'affrontare questo tema. Del resto è essenziale che «prima facciamo i conti», ovvero un calcolo dei costi del federalismo: e i «conti forumulati negli ultimi tempi ci preoccupano». In sostanza «ben venga il federalismo se avvicina le imprese alla pubblica amministrazione», ma non è accettabile produrre «costi, burocrazie, lungaggini in più». Montezemolo invita a fare «attenzione a non snaturare le competenze dello stato moderno». Fra le risposte date al pubblico c'è anche una valutazione della nomina di Rocco Buttiglione al posto di Mario Monti: «Io credo che, con tutto il rispetto di chi oggi è commissario europeo, aver perso una persona della stima, della competenza e del rispetto di cui godeva Mario Monti sia stato un errore». Il presidente della Confindustria e della Fiat Luca Montezemolo

Luoghi citati: Italia