«Mediazione per Najaf? Il Papa non si tira indietro» di Marco Tosatti

«Mediazione per Najaf? Il Papa non si tira indietro» L'INTERVENTO SOLLECITATO DAL PORTAVOCE DI MOQTADA AL SADR A NASSIRIYA «Mediazione per Najaf? Il Papa non si tira indietro» il cardinale Sodano dopo la richiesta di buoni uffici a Vaticano e Italia Marco Tosatti inviato a LOURDES Una mediazione italiana e vaticana presso gli Stati Uniti per mettere fine agli scontri a Najaf, la città santa sciita. E il cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha espresso la disponibilità della Santa Sede; anche se al momento attuale è difficile capire quali spazi possano esLstere per un'iniziativa del genere. Av/as al-Khafaji, portavoce a Nassiriyah del dingente radicale sciita Moqtada al-Sadr, ha detto al Tg2: «Chiediamo al governo e al popolo italiano, rappresentato dal signor Berlusconi, di inviare una delegazione al governo americano»; e ha aggiunto: «Il Consiglio provvisorio di Nassiriyah ha chiesto anche al Papa di inviare un suo rappresentante per discutere su come fermare i combattimenti a Najaf, Se la guerra dovesse fermarsi, credo che il popolo islamico di lutto il mondo rispetterà ancor più il popolo italiano», «Italia e Iraq sono due civiltà millenarie, due luoghi sacri come il Vaticano e Najaf», ha aggiunto, «Ringraziamo il contingente italiano per aver fermato i combattimenti tra i soldati italiani e l'Esercito del Mahdi, Ma gli Stali Uniti vogliono spingere il governo italiano a entrare in questa guerra. Se questa guerra comincerà, migliaia di persone saranno uccise e anche soldati italiani cadranno. Non vogliamo che i nostri bambini odino il popolo italiano. Penso che se gii americani non fermeranno gli attacchi su Najaf, avrà inizio una rivolta». La risposta della Santa Sede e stata immediata. Rispondendo al collega del ORI il Segretario di Slato, a Lourdes per accompagnare Giovanni Paolo li, ha dichiarato: «Se sarà richiesta ben volentieri il Santo Padre acconsentirà a questa mediazione. Lo scopo è che tutte le parti si mettano intorno a un tavolo e si parlino». Il porporato, responsabile della politica estera del Valicano, ha poi spiegalo che «tutta l'opera del Papa e della Santa Sede è un'opera di mediazione, anche se non sempre nel senso tecnico previsto dal diritto internazionale, per il quale una mediazione può essere richiesta solo da uno Stato. Ma esiste un'altro t no di mediazione, più vicina a quello che possiamo chiamare "buoni uffici", E' un'opera pratica di mediazione che si esplica nel cercare di aiutare le parti a parlarsi, E a questo siamo sempre disponibili. Certamente il Papa non si tirerà indietro». Infine il cardinale ha espresso una valutazione sull'acuirsi della crisi irachena. «Le uccisioni che si ripetono in questi mesi sono un disonore per l'Islam e per lutto il nobile popolo iracheno. Noi chiediamo il rispetto del carattere sacro delle città, ma al contempo condanniamo qualunque forma di violenza». Non a caso domenica sera all'aereoporto di Ciampino, ad accogliere il Papa di ritomo da Lourdes c'era, oltre al ministro degli Interni Pisanu, anche il Sottosegretario Letta. E' con lui direttamente che il Segretario di Slato tratta, tornato in Vaticano, il delicato dossier «mediazione». Delicato per parecchi motivi, sul versante della Santa Sede. In primo luogo perché per avviare una mediazione, o dei «buoni uffici», bisogna che entrambi i contendenti la chiedano; e non sembra che ci sia un'intenzione del genere da parte né degli Siali Uniti, né del governo iracheno. Il che interferisce in qualche misura nel delicato processo di ricucitura dei rapporti fra Santa Sede e Usa dopo lo strappo per il conflitto. D'altronde la Santa Sede ha lutto l'interesse a mostrare buona volontà verso una richiesta che proviene dal mondo musulmano e in particolare in Iraq, dove dall'inizio della guerra la situazione della minoranza cristiana è andata sempre peggiorando, fino agli attentali cruenti di due settimane fa. La richiesta di Mouqtada al-Sadr ha avuto un'eco immediata anche nella politica interna italiana. Sandro Bondi accoglie con favore la possibile iniziativa di mediazione del Valicano per Najaf, e il coordinatore di Forza Italia ha dichiarato che «tutte le iniziative volte a far cessare il terrorismo e ad accompagnare il processo di democratizzazione avvialo in Iraq sono da valutare e da accogliere positivamente. Tanto più - ha aggiunto il coordinatore azzurro - se questa iniziativa viene dalla Chiesa cattolica che, per la sua influenza internazionale e il suo magistero spirituale, può portare a un esito positivo. Del resto ha .sottolineato Bondi - questo favorirebbe il ruolo intemazionale, per uno sbocco positivo della crisi irachena, e la missione di pace in cui l'Italia è impegnata». Dall'opposizione invece Pecoraro Scanio chiede che «il governo non sia indifferente di fronte alle parole di Sodano. Sarebbe indecente che Blair e Berlusconi in Sardegna non trovassero il tempo per definire un sostegno attivo alla disponibilità espressa dal Vaticano per una mediazione in Iraq». Il collaboratore dell'imam ribelle: inviare una delegazione presso il governo degli Stati Uniti «Se nella città santa ci sarà la guerra moriranno migliaia di persone e cadranno anche soldati italiani» Gli sciiti vedono in Ali e nei suoHigli «Jiiccessori di Maometto '——' Il lO'/o dei musulmani nel mondo sono sciiti Tomba di Hussein, figlio di Ali e nipote del Profeta, 3" 'maay^ delio-Sciismo "*^V\ IRAN Mosul o ) E^to t. Mausoleo di Ali, cugino e genero del Profeta, r imam KUyVAfT ARABIA SAUDITA Il Mausoleo è uno dei luoghi più sacri per gli sciiti di tutto il mondo. Gli sciiti sostengono che avendo sposato la figlia del Profeta, l'imam Ali avesse avuto il compito, dopo la morte di Maometto, di diffondere il messaggio dell'Islam I miliziani sciiti hanno distrutto un carro americano a poche centinaia di metri dalla moschea