Gli 007: «Al Qaeda è decimata ma si sta rigenerando»

Gli 007: «Al Qaeda è decimata ma si sta rigenerando» PREZIOSE INDICAZIONI DOPO L'ARRESTO DEL TECNICO INFORMATICO A LONDRA Gli 007: «Al Qaeda è decimata ma si sta rigenerando» Nuove leve sostituiscono i leader catturati, e c'è una «panchina dei terroristi» per portare avanti i piani NEW YORK Al Qaeda è ferita e in difficoltà, ma è ancora viva e si sta rigenerando. L'allarme, lanciato in questi giorni dai giornali Washington Post e New York Times, viene dagli esperti di intelligence che hanno esaminato i dati e le informazioni emerse dagli ultimi arresti. Il più importante è stato quello di Mohammed Naeem Noor Khan, l'esperto di computer cattrrato il 13 luglio scorso a Labore, in Pakistan. Tra i suoi «file» gli investigatori hanno trovato i piani per attaccare diverse istituzioni finanziarie americane, da cui sono originate le misure di protezione adottate nei giorni scorsi a New York, Washington e Newark. L'arresto di Khan ha consentito di scoprire anche altri complici come Ahmed Khalfan Ghailani, preso a Gujarat, ed Elsa Hindi, fermato a Londra. Ma soprattutto h? permesso agli investigatori di fare l'identikit della nuova Al Qaeda, per cercare di capire come si sta muovendo e come potrebbe tornare a colpire. L'amministrazione americana sostiene che due terzi della leadership del gruppo è stata uccisa o catturata, e non è lontana dalla verità. Osama bin Laden e il suo vice, Ayman al-Zawahiri, sono ancora liberi, ma le operazioni condotte negli ultimi mesi hanno stretto il cerchio intomo a loro. I settimanali New Republic e Newsweek sono arrivati a speculare sulla possibilità che il loro arresto sia imminente, e verrà annunciato prima delle elezioni presidenziali di novembre. Ma anche se i due capi di Al Qaeda non venissero presi nel prossimo futuro, parecchi leader operativi sono già finiti nelle mani degli Stati Uniti, da Khalid Shaikh Mohammed e Abu Zubaydah a Walid Muhammad Salih bin Attash e Ramzi bin al-Shib. Gli esperti di terrorismo si aspettavano che questa retata di arresti avrebbe messo in ginocchio l'organizzazione, o comunque l'avrebbe obbligata a mutare. La teoria prevalente era che AI Qaeda si sarebbe divisa in decine di cellule, o sciolta in una serie di piccoli gruppi, che avrebbero agito in maniera autonoma dove e come sarebbe stato possibile. Questo in parte è avvenuto, come hanno dimostrato alcune operazio- ni in Indonesia, mentre in Iraq la stessa natura del rapporto tra il ricercato giordano Abu Musab Zarqawi e Osama bin Laden è ancora incerta. Nello stesso tempo, però, l'organizzazione ha cercato anche di rimpiazzare gli effettivi perduti ricorrendo a quella che gh esperti chiamano la «panchina dei terroristi». In sostanza non ha rinunciato ai grandi piani orchestrati da leader catturati come Khalid Shaikh Mohammed, ma piuttosto ha cercato dei sostituti in grado di portarli avanti. In alcuni casi si trattava di persone già' affiliate ad Al Qaeda, ma rimaste fino ad ogjp in posizioni subalterne. In altri casi si tratta di nuove reclute. L'esempio di Khan è molto indicativo. Un ragazzo giovane di buona famiglia, che all'epoca in cui Bin Laden aveva cominciato a preparare gli attentati dell'll settembre era appena passato dai campi di addestramento dell'Afghanistan, ed era troppo inesperto per gestire grandi operazioni. Nel frattempo è cresciuto e le sue capacità al computer lo hanno reso un tassello fondamentale della nuova struttura di Al Qaeda, che fa ricorso alla tecnologia e ad Internet per comunicare, suppliendo alla mancanza di basi che aveva nel territorio di Kabul e nel vicino Pakistan. Anche il caso di Elsa Hindi e degli altri arresti fatti a Londra è indicativo. Pure qui si tratta di giovani motivati da forti sentimenti antiamericani, che in vari casi sono già emigrati in Occidente. Non hanno trovato le soddisfazioni economiche e sociali che cercavano, e adesso mettono a disposizione del terrorismo le loro capacità personali, o il semplice fatto che possiedono un passaporto con cui possono ancora viaggiare. Poi ci sono i casi di personaggi come Adnan el-Shukrijumah, molto in alto nella lista dei super ricercati dell'Fbi. Lui, secondo gli inquirenti, aveva vissuto in Florida e aveva collaborato all'organizzazione dell'll settembre. Ora è salito nella graduatoria di Al Qaeda, e aspetta il suo turno per emulare i predecessori. Molte di queste cellule operano autonomamente da Osama bin Laden. o in qualche modo riescono ancora a ricevere i suoi ordini. L'unico dubbio degh esperti, adesso, è capire se la «panchina» dei terroristi sarà in grado di ripetere le imprese dei «titolari». [p. mas.] mm Ahmed Khalfan Ghailani