Anarchia e caldo, Bettini e Pezzato ci provano

Anarchia e caldo, Bettini e Pezzato ci provano ZABEL E VINOKOUROV GLI AVVERSARI PIÙ TEMUTI DAI CICLISTI AZZURRI CHE OGGI TENTANO DI CONQUISTARE IL TITOLO CHE FU NOSTRO PER L'ULTIMA VOLTA NEL 1992 CON CASARTELLI Anarchia e caldo, Bettini e Pezzato ci provano li et Ballerini: «Impossibile controllare le fughe, l'unica tattica è stare sempre davanti» retroscena Giorgio Barberis inviato ad ATENE L'attesa è finita, la vigilia che pareva interminabile si è consumata. I pronostici su quante medaglie conquisterà l'Italia li confronteremo con i risultati finali. Adesso sono i singoli a cercare il podio per sé e non per il risultato complessivo. E sulle spalle dei cinque ciclisti impegnati oggi nella prova su strada si aggiunge il peso, ma anche la bellissima possibihtà, di entrare nel racconto di questa 28a Olimpiade con la prima medaglia. Che, perché nasconderlo?, in molti sperano di vedere al collo dell' esperto Paolo Bettini, detto il Grillo, oppure del più giovane e spregiudicato Filippo Bozzato, detto il Principe. Il titolo olimpico della strada manca all'Italia da Barcellona 1992, ultima edizione corsa solo dai dilettanti, quando a conquistarlo fu lo sfortunato Fabio Casartelli, il cui destino si sarebbe tragicamente compiuto in una terrìbile caduta il 18 lugho di tre anni dopo nella discesa del Portet d'Aspet, nel corso di una tappa pirenaica del Tour de France. Per questo Franco Ballerini, citi dJ volto sorrìdente e dai modi cortesi, ha preparato questa spedizione con ogni cura, venendo a visionare il percorso ripetutamente, per poter poi megho operare le sue scelte. E se il forfait di Michele Bartoli gh ha tolto una carta in più da giocare per il podio, l'inserimento di Paolini potrebbe risultare decisivo per favorire un affondo finale di Bettini. A Nardello e Moreni, invece, il compito di controllare, e possibilmente neutralizzare, fiighe a lunga gittata, anche se parlare di «gioco di squadra» è senz'altro azzardato in una corsa in linea in cui ci sono, al massimo, cinque corridori per team. «La corsa si snoderà per 222 chilometri - spiega Ballerini -, su un insidioso circuito cittadino da ripetere 17 volte. E' un tracciato mosso, nel quale ci sono più punti invitanti per chi voglia tentare delle sortite: piccole rampe e, soprattutto, quattro curve a 90 gradi che possono rompere l'azione. Il tutto con l'incognita del caldo, perché il sole da queste parti (il via verrà dato alle 12,45 locali, le 11,45 italiane, ndr) picchia davvero secco. Per questo, per evitare sorprese, occorrerà stare davanti, tanto più die con cinque corridori è impossibile sviluppare una tattica vera e propria. Utilizzare due uomini per controllare le fughe vuole in pratica dire saerìficare il 40 per cento della squadra». Onesto e sincero fino quasi a sembrare autolesionista, il citi ammette che «questo percorso, con i cambi di ritmo che propone, sembra disegnato apposta per Bettini, mentre Bozzato è giovane e in una corsa del genere potrebbe giustamente esaltarsi»». Il che significa accettare il pronostico di un italiano protagonista fino in fondo, anche se poi Ballerini sottolinea quanto sia agguerrita la concor¬ renza e come «si debba temere, per esempio, l'esperienza di uno come Zabel». Né Zabel è l'unico tedesco da temere, visto che al via ci sarà anche Ullrìch. Poi, a seconda di come si svilupperà la corsa, possono giocarsi ovviamente le loro chance gente come gh australiani McEwen e O'Grady, il belga Van Petegem, il ceco Svorada, i danesi Hamburger e Soerensen, lo spagnolo Astarloa, il kazako Vinokourov, l'olandese Boogerd, il russo Ekimov e, perché no?, il francese Virenque. «Se temo qualcuno - dice Bettini, deciso a non sottrarsi al pronostico - è Vinokourov. Il caldo e le insidie della corsa e di come governarla non sono poche, ma io sto bene e il percorso mi piace, per cui non vogho tirarmi indietro. Tanto più perché gh ultimi giorni mi. hanno dimostrato come potremo sfruttare anche la grande armo¬ nia che regna nel nostro quintetto». Per non farsi mancare nulla, ieri gh azzurri hanno vissuto anche un piccolo giallo poi fortunatamente risolto senza possibihtà di equivoci. Al villaggio si è infatti presentato un ispettore delTUci con il compito di effettuare dei prelievi antidoping a sorpresa indipendenti da quelli predisposti dal Ciò. E tra i corridori da testare c'era anche Bettini. Ma gli è stato negato l'accesso al villaggio, n motivo, dopo che si erano incrociate le più disparate supposizioni, è stato chiarito: le porte erano chiuse per chiunque non fosse accreditato presso qualche delegazione e questo perché, nella giornata di apertura dei Giochi, si voleva evitare qualsiasi possibile infiltrazione. L'ispettore delTUci ha così dovuto andarsene, senza la possibihtà di effettuare alcun test. Filippo Pezzato è il più giovane dei cinque ciclisti azzurri in gara oggi ad Atene

Luoghi citati: Atene, Barcellona, Italia