Montali: penso al peggio, così vinco

Montali: penso al peggio, così vinco IL CT DEI PALLAVOLISTI CHE SOGNANO DI SPEZZARE IL LORO UNICO TABU SPIEGA IL SUO SEGRETO Montali: penso al peggio, così vinco ATENE Un signore della guerra guida le notti insonni del et del volley Giampaolo Montah: «Tutte le volte che prima di una gara sono andato a letto e mi sono addormentato tranquillo, ho perso. Quando mi tormento, mi arrovello, magari non dormo ma vado in campo che ho fatto le scelte giuste. Penso sempre al peggio, come l'antico condottiero cinese Sun Tzu prima di una battaglia. E così vinco». D libro che questo stratega scrisse oltre 2000 anni, fa, «L'arte della guerra», il più antico trattato militare della storia, oggi molto in voga tra i top manager delle sfide commerciah, ma che ispi¬ rò anche Napoleone e i generali americani e giapponesi durante il secondo conflitto mondiale, è alla base del «Montali-pensiero». Filosofia zen, disciplina, aiti marziali, concentrazione, perfezionismo. Il et che dal 2003 siede sulla panchina che fu di Velaseo e Anastasi, che ha vinto lEuropeo, è arrivato 20nella Coppa del Mondo e 3" alla World League, a differenza dei suoi predecessori viene alla Olimpiade senza l'obbligo di vincere quell'oro che è il solo trofeo che manca ài nostro volley. Oggi il Brasile che da 4 anni vince tutto e la Russia hanno scippato all'Italia il ruolo di favorita numero uno. Meno pressione, un vantaggio? D tecnico spiega che è solo con la cura maniacale dei particolari, la disciplina e lo studio che si può sopperire alla mancanza di eccellenza del momento: «Io sono Montah, e studio, studio, studio e curo i dettagli». Ad esempio, si è riletto i quotidiani che hanno preceduto Barcellona, Atlanta e Sydney, quando l'Italia era condannata a quell'oro che poi non è mai arrivato. E la sua conclusione è disarmante: «Ho capito che in quelle occasioni si sono sprecate tante energie a fare proclami, si scommetteva su chi avrebbe fatto l'ultimo punto per l'oro. Basta sogni: portano emozioni e ansietà. Il sogno legittimo era arrivare ad Atene. Ora che si è qui non bisogna sognare, né parlare, bisogna fare. I giocatori devono dare il meglio di sé, stare concentrati, e non avere mai dubbi. Quelli spettano agli allenatori. Dubbi tecnici, tattici. Tormento i miei collaboratori sulle schede che prepariamo su ognuno degli avversari, specie le riserve, quelle che conosciamo meno. Se non fossero pronte, davvero non potrei dormire. Gli Usa, i nostri primi rivali, li ho studiati al massimo, come tutti gh altri. Abbiamo anche il video dell'amichevole a porte chiuse che hanno fatto ieri con la Grecia. Come l'abbiamo avuto? A certe domande non si risponde». Montali, et azzurro dal 2003

Persone citate: Anastasi, Giampaolo Montah, Montali, Sun Tzu