L'uomo che donerà gli embrioni umani

L'uomo che donerà gli embrioni umani i i iii.iin jiii ii,,,;...i : in l il, iiii.iii i .,ii . .., ,. .,. .iiiiiiiijiiiiiiiiiiyiii iiinii.ii.Liiiii \ iiii;.,i,, Ji.1 iL DIBATTITO DOPO IL Si' INGLESE ALIA SpERINPENTAZlONÉ L'uomo che donerà gli embrioni umani «Le staminali non hanno la stessa potenzialità, non sono altrettanto preziose» «Cattolici, ebrei e islamici hanno idee diverse sull'inizio della vita. A chi dar retta?» Intervista Stefania Maurizi NEWCASTLE SCELTA disumana, esperimenti di sapore nazista: sono soltanto due delle molte reazioni indignate, in Italia e fuori, dopo l'annuncio della Human Fertilisation and Embryology Autbority (Hfea) di autorizzare un team di ricercatori inglesi a procedere con la clonazione di embrioni umani a fini terapeutici, con obiettivo la cura del diabete. Miograd Stojkovic è il professore all'Università di Newcastle che, con la collega Alison Murdoch, guiderà gli esperimenti. Professor Stojkovic, ora che avete ottenuto l'autorizzazione quale sarà il primo passo? «Prima di tutto cercheremo di ottenere cellule staminali embrionali a partire dagli embrioni umani clonati, poi punteremo a capire qualcosa sul comportamento di queste cellule e dopo ci focalizzeremo sul loro impiego nella cura del diabete». Quindi non è certo che clonando gli embrioni si riesca poi a estrarre da essi staminali embrionali? «Richiede un lungo cammino, ma ora che abbiamo ottenuto l'autorizzazione possiamo cominciare. Un team della Corea del Sud nel febbraio scorso ha dimostrato che la cosa funziona: ha estratto staminali embrionali a partire da embrioni umani clonati e provato che queste cellule hanno la capacità di differenziarsi e produrre molti tipi di cellule». Alcuni scienziati dicono sì alle staminali, ma no alla clonazione, neppure per fini terapeutici. «Le staminali possono essere adulte o embrionali. Le prime non pongono i problemi etici delle seconde, però purtroppo non hanno la stessa le capacità dì differenziarsi delle embrionali. E quindi dal punto di vista medico non sono altrettanto preziose. Le embrionali, invece, si possono ottenere in due modi: o attraverso cellule uovo fecondate o appunto con là clonazione a partire da cellule uovo non fecondate. Ma entrambe le tecniche sono eticamente controverse, perché richiedono di creare un embrione umano e di distruggerlo. Sebbene venga distrutto nelle primissime fasi di sviluppo, gruppi rebgiosi, antiaboristi e altri sostengono che l'embrione, indipendentemente dallo stadio di sviluppo raggiunto, è comunque un essere umano». La controversia sulle staminali non è solo etica, è anche scientifica: secondo alcuni scienziati per le terapie mediche non sono indispensabili le embrionali, bastano le adulte. Perché vuole usare le embrionali e la clonazione? «Ripeto: le adulte non hanno la stessa capacità di differenziarsi delle embrionab. E questo punto è cruciale. La ricerca su tutte le staminali, embrionali e adulte, esiste da pochissimi anni: chi sostiene che bastano le adulte, non può avere gb elementi per dirlo, proprio perché la ricerca è all'inizio e per quello che sappiamo fino ad oggi le adulte non possono fare quello che fanno le embrionab». Però anche lei non può dire questo con certezza, proprio perché gli studi sono all'inizio. E' così? «Sì, però se rinunciamo allo studio delle embrionab in questa fase iniziale della ricerca, in cui di queste cellule sappiamo veramente poco, ci tagbamo fuori possibilità tanto promettenti e rischiamo di fallire. Perseguendo entrambe le vie, invece, chi si occupa delle adulte può imparare da chi studia le embrionali e viceversa, arrivando a capire come funzionano tutte». Oltre a ottenere «materialmente» le cellule embrionali, a che cosa serve esattamente la clonazione? «Innanzitutto a capire come le staminab embrionab si riprogrammano e diventano per esempio cellule nervose o del pancreas, poi serve a fini terapeutici per ottenere staminab embrionab eia impiantare nel paziente senza rischi di rigetto: essendo state ottenute da un paziente attraverso la clonazione, infatti, sono geneticamente identiche alle cebule di quel paziente, che le riconosce come "roba sua"». In seguito alle pressioni di gruppi religiosi, negli Stati Uniti l'amministrazione Bush ha vietato la ricerca pubblica sulle embrionali; la si può fare soltanto con fondi privati. Che cosa ne pensa? «Che non è sensato. Perché l'esperienza insegna che se la ricerca è condotta in laboratori pubbbei, allora i ricercatori possono parlare liberamente e i laboratori sono aperti ai visitatori e alle ispezioni, che garantiscono che nulla è nascosto. Questo noi l'abbiamo toccato con mano proprio in occasione di questa autorizzazione: prima di procedere nella ricerca, abbiamo dovuto chiedere un permesso a un'autorità preposta a vigilare, che prende decisioni in base a regole precise e si consulta con esperti che rappresentano tutta una pluralità di opinioni. Quando invece la ricerca s'inabissa nel privato, diventa molto compbcato capire chi fa cosa e perché: subentrano segreti commerciab, interessi e brevetti che impongono la segretezza». A proposito di interessi, secondo alcuni - tra cui la Federazione dei medici cattolici italiani - la vera molla che spinge l'Inghilterra verso la clonazione terapeutica è la prospettiva che le sue aziende biotech possano fare grossi affari e trovarsi in una posizione dominante nel mercato intemazionale, visto che gli Usa hanno tagliato le gambe alla ricerca sulle embrionali proprio in questa fase promettente. Ma non è interesse delle aziende farmaceutiche far si che i pazienti prendano pillole da pagare appunto per tutta la vita piuttosto che risolvano definitivamente i loro problemi di salute con le staminali? «Sì, però le aziende farmaceutiche hanno grossi interessi a fare esperimenti sugb embrioni per studiare gb effetti dei farmaci su di essi. Comunque, vorrei chiarire che il nostro gruppo non è legato ad alcuna azienda farmaceutica o biotech.» Parliamo ora di problemi eti¬ ci; uno di questi è che la scienza su cui si fonda la clonazione terapeutica è simile a quella della clonazione riproduttiva, ossia per produrre "bambini fotocopia". Come risponde a chi accusa il suo team di rischiale di aprire la strada a quest'ultima? «Tutte le tecniche di clonazione si basano su studi fatti sugli animali; da questo punto di vista la nostra ricerca non aggiunge nulla. Sul web ci sono migliaia di studi sulla clonazione riproduttiva di animab; chiunque vogba perseguire la clonazione riproduttiva umana può usarti e perfezionarti sull'uomo». Come ridurre questo rìschio? «Con controlb seri. Per questo è importante che la ricerca sia trasparente». Come risponde a chi la accusa dì uccidere una vita, quando distrugge un embrione seppure di pochissimi giorni? «La rebgione non è la materia in cui sono più ferrato, comunque, ammesso che ci si debba affidare ad essa per stabilire cos'è la vita e quando comincia, i cattobei dicono che incomincia al momento del concepimento, gb ebrei quaranta giorni dopo, i musulmani centoventi giorni dopo; a chi bisogna dar retta?» IL RESPONSABILE DELL'ISTITUTO DI NEWCASTLE Miograd Stojkovic lo scienziato dell'Università di Newcastle che, con la collega Allson Murdoch guiderà gli esperimenti sulla clonazione umana

Persone citate: Alison Murdoch, Allson Murdoch, Bush, Miograd Stojkovic, Professor Stojkovic, Stefania Maurizi

Luoghi citati: Corea Del Sud, Inghilterra, Italia, Stati Uniti, Usa