Ll'talìa cala subito i suoi assi da medaglia di Daniela Cotto

Ll'talìa cala subito i suoi assi da medaglia LE FACCE VSftOEftm LA SPERANZA DI FARE CENTRO NELLE PRIME FINALI DOVE I NOSTRI ATLETI SONO PROTAGONISTI ANNUNCIATI Ll'talìa cala subito i suoi assi da medaglia Sciabola, nuoto, bici, judo: gli azzyrò ^no CQ^iigrandi Daniela Cotto Giorgio Viberti Emozionatissimo. Determinato a continuare la tradizione di famiglia: Aldo Montano, uomo di punta della sciabola azzurra, avrà tra il pubblico anche un tifoso speciale, il presidente della Repubbhca Carlo Azegho Ciampi, accompagnato dalla nipote Maria. «Sono sicuro. Il Presidente mi porterà fortuna. La sua presenza è un onore per me. Adesso ho un'altra ragione per battermi come un leone - racconta -. Tutto è cominciato un mese fa. Non sono riuscito ad andare al ricevimento degli azzurri al Quirinale. Mi è dispiaciuto terribilmente e gli ho scritto. Lui mi ha risposto personalmente, dicendo che gli sarebbe piaciuto venire a tifare per me ad Atene». Una storia tutta livornese. Aldo Montano, 26 anni, bello come vm modello, ricco e svogliato, il «cobra» per i compagni, ima parentesi calcistica aperta e subito chiusa, ha ereditato l'abilità e la tattica di gara dal nonno Aldo: «Io tiro come lui. Difendo, sto sulle mie, colpisco. Sono un serpente. Mio padre? Era una tigre. Sempre all'attacco. Io invece non ne ho la forza, non ho tutte quelle energie». Troppo pigro. Il cobra però è pronto: «La sciabola è ima disciplina velocissima: o la va o la spacca». E se la va, Montano sale sul podio con la bandiera del Livorno Calcio. Un omaggio alla sua città. Al suo fianco, ci saranno altri due azzurri: Giampiero Pastore e Luigi Tarantino. Dalla pedana della scherma alla piscina del nuoto, dove oggi potrebbero arrivare altre medaglie. Alessio Boggiatto, torinese della Sisport Worknet che dicono abbia già la valigia pronta per Roma dove potrebbero assicurargli ingaggi d'oro, darà battaglia nei 400 misti. A lui, un Mondiale alle spalle (nel 2001 a Fukuoka) e quattro titoli europei, tocca la sorte di affrontare per primo Michael Phelps, lo squalo più atteso, colui aie punta ad eguagliare il record di Mark Spitz con sette medaglie d'oro che gli frutterebbero un milione di dollari da imo dei suoi sponsor. Boggiatto non si cura del campione a stelle e strisce ma guarda e passa, dopo aver macinato chilometri in allenamento: «L'acqua ti regala sensazioni indescrivili. Quando nuoti elabori, ragioni». Ma deve far dimenticare il pessimo Mondiale 2003 a Barcellona: «Ci arrivai impreparato, come quando a scuola ti interrogano e non sai nulla». In teoria è secondo solo a Phelps, almeno così dicono i tempi stagionali. Ma il nuoto non è matematica. Con lui ci sarà anche Luca Marin, dal quale è stato battuto agli ultimi Europei, lo scorso maggio a Madrid: altro conto da regolare, questa volta in casa azzurra. Boggiatto -Marin non è l'unica coppia del nuoto che oggi potrebbe tenere a galla l'Italia. Nei 400 stile libero ci sono i gemelli del crawl Massimiliano Rosolino ed Emiliano Brembilla. Il primo fu argento a Sydney sulla distanza, il secondo invece è in largo credito con la malasorte, avendo sempre fallito di un soffio il podio olimpico: quattro volte quarto tra Atlanta '96 e Sydney 2000, una sorta di sortilegio. Entrambi gli azzurri, però, proprio come Boggiatto e Marin si troveranno in una della corsie vicine un altro marziano, l'australiano lan Thoipe, praticamente imbattibile sulle otto vasche a stile libero. E pensare che la Thorpedine questa gara ad Atene non doveva nemmeno farla, dopo essere caduto in partenza - come una pera cotta - ai Trials australiani che valevano come test di ammissione olimpica. Lo squalificarono - e dunque esclusero - dalla gara di cui è signore incontrastato, poi con un dietro-front farsa la Fedemuoto australiana lo riammise grazie alla «rinuncia» del suo compagno Craig Stevens, cWàl^onquistat&S^^Pil diritto di partecipare alla prò- va olimpica. Sulla carta Thorpe é inawicinabile, ma nella sua scia i due azzurri possano lottare ed emergere dalla tonnara dei pretendenti al podio. Ancora nel nuoto, suscita curiosità e interesse - almeno nei tifosi italiani - il debutto olimpico nella staffetta 4x100 stile libero della giovanissima e radiosa Federica Pellegrini, la Franziska Van Almsick di casa nostra: le quattro azzurre non accampano velleità di medagha, ma la staffetta può essere il modo mighore (fi rompere la tensione, sognando magari qualche clamoroso exploit individuale per i prossimi giorni. Passando al fatami del judo, nella categoria 48 kg femminile Giuseppina Macrì, 30 anni, ha passato la vigilia a lottare con la bilancia, dividendosi tra corsa, sauna e digiuno: la crotonese ancora ieri aveva 1,2 chili di troppo rispetto al limite e spera di rientrare nel pese entra stamane. Già iridata e leader europea, la Macrì debutta sotto i cinque cerchi. Grandi speranze azzurre accompagnano infine la prova in linea di ciclismo su strada, affidata a Paolo Bettini, Cristian More- WSBlmNardello, LucaPaolT ni e Filippo Pozzato. Il tracciato, 224 km in circuito da ripetere 17 volte, non è difficilissimo ma è molto nervoso, almeno secondo le parole del nostro et Eranco Ballerini. Bettini è il capitano e secondo molti uno dei grandi favoriti, Pozzato potrebbe essere la sua principale alternativa, soprattutto se il leader azzurro sarà marcatissimo dagli avversari. Gli altri tre italiani, ancorché dotati e protagonisti potenziah, dovrebbero svolgere opera di raccordo e sacrificio, buttandosi a turno nelle probabili tante fughe fin dal via della prova. Dopo la gioia della cerimonia d'apertura si tuffano nell'avventura olimpica anche i nostri atleti del tiro a volo, nelle eliminatorie della specialità fossa: Marco Venturini e Giovanni PeUielo. Quest'ultimo, vercellese, cattolico, oltre a preparare la gara fa un appello alla pace nel mondo: «Le parole del Papa - dice - dovrebbero far riflettere tutti e in particolare chi vorrebbe strumentalizzare l'Olimpiade per fomentare l'odio. Che la Madonna ci protegga, perché se davvero ci vogliono colpire riuscirebbero a farlo comunque, nonostante tutte queste misure di sicurezza anche un po' ridicole». Nella scherma Montano sogna di vincere l'oro sotto gli occhi di un tifoso speciale, il presidente Ciampi: «Sono onorato mi porterà fortuna» Boggiatto ci prova nei 400 misti, Brembilla e Rosolino inseguono il podio nei 400 stile libero Attesa per Bettini favorito nel ciclismo m Aldo Montano, detto Aldino il cobra, con la nuova maschera che ha una finestra trasparente, usata nella sciabola Paolino Bettini, detto il Grillo, è il capitano del quintetto azzurro che affronta oggi la prova in linea su strada di ciclismo Massimiliano Rosolino