Bonitta senza paura: «Siamo qui per vincere» di Giorgio Barberis

Bonitta senza paura: «Siamo qui per vincere» DOMANI IL DEBUTTO DELLE PALLAVOLISTE CONTRO LA COREA. LA CERTEZZA DEL CT: «SOLO IL BRASILE HA QUALCOSA IN PIÙ» Bonitta senza paura: «Siamo qui per vincere» Giorgio Barberis inviato ad ATENE Campionesse del mondo nel 2002, indubbiamente andando ben oltre le speranze della vigilia, poi a caccia della loro nuova identità nel 2003 e. adesso, squadra non solo ritrovata ma con legittime ambizioni: il volley rosa non si nasconde e, per bocca del suo tecnico Marco Bonitta. racconta la sua vogha di essere protagonista, supportata da una stagione di risultati quanto meno incoraggianti. «Io cerco di non parlarne, ma so che tra di loro le ragazze dicono: "Siamo qui per vincere o almeno per provarci". E allora io aggiungo: se troviamo il magic moment possiamo arrivare lontano. Ce un gruppo di sei squadre che può aspirare al podio: il Brasile se gioca al massimo ha qualcosa m più e comunque quest'anno lo abbiamo affrontato due volte, una vincendo e l'altra perdendo. Poi vedo bene anche gli Stati Uniti, mentre la Russia rappresenta per certi versi un'incognita. E sul piano di queste due squadre metterei l'Italia, poi un po' più sotto Cina e Cuba, che comunque non vanno assolutamente sottovalutate». La metamorfosi dell'Italia in due stagioni è presto detta e suona indubbiamente a merito di Bonitta che ha saputo creare la squadra. «In effetti - racconta il tecnico ravennate - ai Mondiali disponevo di sei giocatrici vahdissime e in particolare stato di grazia, e di sei riserve che potevo utilizzare solo per qualche scambio. Oggi invece ci sono dodici giocatrici che mi permettono di sceghere volta per volta il sestetto da manda- Marco Bon re in campo, sapendo di avere alternative che valgono altrettanto». Indubbiamente una bella trasformazione che legittima le ambizioni azzurre e che spiega alcune scelte sofferte di Bonitta che solo alle due di chi notte, con partenza poche ore dopo, ha operato l'ultimo taglio, preferendo la Paggi alla Anzanello, dimostrando quanto curi il particolare. «Sono due le partite che tempo maggiormente - dice -: l'esordio di domani contro la Corea, perché si tratta della partita in cui devi rompere il ghiaccio, e poi il quarto di finale. Un match, questo, in cui spero di evitare la Russia perché ho anche potuto vederla giocare poco ed è sempre squadra in grado di offrire grosse prestazioni». A decidere l'accoppiamento sarà la classifica dell'altro girone, senz'altro più equilibrato di quello dell'Italia che. dopo la Corea, affronterà nell'ordine Giappone, Brasile, Kenya e Grecia. Nell'altro a qualificarsi saranno, molto probabilmente, Stati Uniti, Russia. Cina e Cuba: dalla loro classifica dipenderà l'abbinamento, probabilmente contro la terza o quarta, se com'è auspicabile le azzurre si giocheranno con il Brasile il primo e secondo del loro raggruppamento. «L'importante - conclude Bonitta - è che per ora vedo l'attesa, la classica tensione pre-partita, in crescita. Anch' io l'ultima notte mi sono svegliato convinto di essere in ritardo per andare in campo. E' buon segno. L'estate è stata difficile, fisicamente faticosa ma di qualità. E adesso siamo pronti a cercare di raccogherne i frutti, tanto più se riusciremo a gestire quei piccoli cab che ogni tanto ancora ci capitano. Ma la base è che siamo una buona squadra, che può ambire ad una medaglia. Il campo ci dirà se la meritiamo e di che colore». Marco Bonitta, et azzurro dal 2001, èal debutto ai Giochi

Persone citate: Anzanello, Bonitta, Marco Bonitta, Paggi