Gilardino salva l'Italia dalla prima figuraccia di Roberto Beccantini

Gilardino salva l'Italia dalla prima figuraccia AFRICANI IN VANTAGGIO DI DUE RETI. NELLA RIPRESA L'UNDER 21 REPLICA CON PINZI E IL BOMBER Gilardino salva l'Italia dalla prima figuraccia Il centravanti del Parma realizza il pari contro il Ghana lanciato da Appiah Roberto Beccantini inviato a V0L0S Un tempo per uno, due gol ciascuno e un punto a testa: comincia così, in puro stile decoubertiniano, l'Olimpiade dell'Italia. Strana partita: l'avevamo persa (0-2 al 46'), avremmo meritato di vincerla (probabile rigore su De Rossi, occasionissima divorata da Del Nero). Prima Stephen Appiah, lo juventino che in estate parte sempre in quarta, poi Alberto Gilardino, isolato ma prezioso. E così nello stomaco resta un piccolo buco, come lasciavano intendere le, facce di Camoro e Petmcci. Gli-1 ^zzurri hanno sofferto l'impattojtiiid^'j^vversari, ai qùah" hanno finito per regalare metà match: episodi compresi. Meglio nella ripresa, quando Gentile ha ritoccato l'assetto e, piano piano, ci siamo affrancati dall' esclusiva di Pirlo, calamita e ricettacolo di troppe parabole. «Schiaffoni salutari e grande reazione - dichiara il et - Non mi lamento. Il rigore? Fate voi». Il livello tecnico ha risentito dei 30 gradi e dell'umidità. Alla distanza, il Ghana è calato e noi siamo cresciuti: curioso. Bravi, i nostri, a non smarrire la bussola e a non metterla in rissa. In attesa di una manovra più fluida, hanno dimostrato carattere. L'arbitro non ci ha regalato nulla: anzi. Il 4-3 del Paraguay ci costringe a non perdere altri colpi, già domenica con il Giappone. Cominciamo dalla cornice: una pena, ma non un alibi, sudare nel deserto. Secondo i dati diffusi dagli organizzatori, le prime quattro partite del torneo hanno fatto registrare un'affluenza-media di 16.417 spettatori. Al Panthessalico di Volos, ce ne saranno sì e no tremila, altro che i settemila a referto. Le cause della falsa partenza si possono così riassumere: la pedalata più rotonda dei ghanesi, la loro «fisicità» non disgiunta da una tecnica più che lusinghiera (Appiah, Pappoe, Asamoah), la monotonia dei nostri schemi, palla a Pirlo e aspettare. Gilardino gioca spalle alla porta, e questo è uno spreco che non possiamo permetterci. E' un'Italia timida, abulica, che spinge poco sulle fasce (Bonera, Moretti) e fatica, agghindata com'è, ad arrivare al tiro. Quel Barreto sarà pure un bieco ginnasiarca, ma i suoi, se non altro, occupano il campo per tutta la sua ampiezza, e parecchio si agitano senza palla. Primo tiro, all'I 1': Ose!, alto. Primo ammonito, al 23': Barzagli (e a ruota, per simulazione. Sculli). Il 4-5-1 di Gentile consegna Gilardino alle ruvide ante di Mensah (rigore sfiorato al 9'), il 3-5-2 dei rivali ha in Appiah il fulcro creativo, con Osei che funge da perno arretrato e due punte mobili, Asamoah dell'Udinese e Baffour della Dinamo Mosca. De Rossi e Palombo trovano in Chibsah e Tiero valichi impervi. Bonera e Pinzi girano al largo, più coinvolti Moretti e Sculli, al quale dobbiamo un destro a fu di palo in capo all'unica azione decente prodotta. L'intreccio non è niente di che, e il limite resta la carenza di alternative alle traiettorie di Pirlo (pregevole quella per Gilardino al 34'). Non che gli africani siano un'accademia delle belle arti, ma sono più squadra. Appiah è l'esploratore che orienta la sfida. Destra, sinistra, e quasi sempre al posto giusto. Suo, al 35', il cross che sorvola la nostra Maginot e consente a Pappoe (23 anni, esule in Israele) di battere sullo scatto Bonera. E ancora più sua, in pieno recupero, la straordinari sventola che incenerisce Pelizzoli. Vai a raccontare che il 2-0 è esagerato. Gli azzurri provano a ribellarsi. Sembra un'altra Italia, adesso: più sciolta, più determinata, subito a segno. Da Moretti a Pinzi, destro volante e schiacciato, nell'angolino. Del Nero avvicenda Sculli, nel tentativo di lenire la solitudine di Gilardino. Il Ghana non perde certo il sonno e, trascinato da Appiah, agita il contropiede come se fosse un' ascia. Pimpong rileva Baffour, e non è una battuta. Adesso che Pirlo viene cercato di meno, è la precisione a condizionare i sintomi di rimonta. Rimonta nella quale, comun- que, la squadra non smette mai di'credere. Sul contatto Owu-De Rossi i sospetti di rigore sono forti, anche se il romanista avrebbe dovuto calciare prima del cozzo, come imponeva la sponda aerea di Gilardino. Via De Rossi e dentro Donadel: ci può stare. Mai nella vita, però, avrei tolto Appiah: e invece Barreto lo richiama. Peggio per lui. Gilardino, zero conclusioni fin qui, trasforma in due tempi il primo assist che riceve, al 38'. Lancio di Palombo, tacco di Del Nero, tiro-respinta-tirogol. Simone Del Nero: l'emozione - e se non il cuore in tumulto, che cosa? - lo porta due minuti dopo a sperperare un'opportunità colossale, tutto solo davanti a Owu, in virtù di un pisolo generale dei ghanesi (te lo do io il fuorigioco). Il portiere non abbocca al suo dribbling infantile e lo disarma nella maniera più agghiacciante, coricandosi giulivo sulla palla. Sarebbe stata la cieligina su una onesta torta, per metà bruciacchiata e per l'altra metà saporita. (3-5-2) Owu 6,5; Pantsil 6, Mensah 5,5, Pappoe 6; Appiah 8 (34' st Asampong sv), Chibsah 6, Ose! 6, Tiero 6, Coleman 6; Asamoah 6,5 (20' st Poku sv), Baffour 6 (14' st Pimpong 5,5). Ali.: Barreto 6. (4-5-1) Pelizzoli 6; Bonera 6, Ferrari 6, Barzagli 6, Moretti 6; Pinzi 6 (19' st Mesto 6), De Rossi 6 (36' st Donadel sv), Pirlo 6, Palombo 6, Sculli 5,5 (8' st Del Nero 5,5); Guardino?. Ali.: Gentile 6. Arbitro: Horacio Elizondo (Argentina) 6 R«tl: pt 35' Pappoe, 46'Appiah;'« 3' Pinzi, 38'(jilardlno. Ammoniti: Barzagli, Sculli, Pantsil, Pappoe, Mensah. Spettatori 7012. Gilardino ai Giochi di Atene ha realizzato il gol del pareggio nella partita di esordio dell'Italia con il Ghana