Gay-etero e il calcio è più bello di Giulia Zonca

Gay-etero e il calcio è più bello • ALTA STAGIONE* Gay-etero e il calcio è più bello Giulia Zonca L mondo gay ha scoperto il calcio. I muscoli dei giocatori piacevano anche prima, non si tratta di libidine piuttosto di integrazione o parità, parole grosse che rotolano dietro a un pallone. Di certo c'è il fatto che tra gli omosessuali essere tifosi non era esattamente di moda, probabilmente nemmeno facile. Cori volgari, gente rude, abbigliamento trasandato e atteggiamenti aggressivi. Qualcuno intento a capire o dimostrare di essere diverso da come ci si aspetta non ha tutta 'sta voglia di mescolarsi a ima massa urlante e indefinita e chi ha già fatto outing e vive beato, a prezzo di discussioni e forse litigi, non ha più la forza di mettersi a spiegare anche perché ama passare ancora serate'sugli spalti à" saltell&'e insieme a un branco di potenziali omofobici. Lo stadio era un posto da et ero, i bar durante le partite pure. Fino agh Europei. Sono stati orribili da guardare, però hanno fatto cadere uno stereotipo e abbattuto la sessualità nel tifo. Sono aumentate le spettatrici donne e sono usciti allo scoperto i gay. Perché ora che si sono affermati un po', hanno sfilato per sventolare orgoglio su bandiere arcobaleno e hanno tutta l'intenzione (e i diritti) di riuscire a sposarsi legalmente, possono anche ammettere che questo gioco zozzo e un po' truce è dannatamene divertente. Il sito Gay Football Supporters (www.gfsn.org.uk) ha più contatti di quelli che promettono appuntamenti al buio e scambi dì coppia. Nella frequentatissima chat molti raccontano che fino a qualche anno fa essere gay dichiarati consisteva anche nell'aderire a una precisa identità omo dove il calcio non era compreso. Ora che quell'identità esiste a prescindere, si può tirare fuori la maglietta della squadra preferita e infilarla senza vergogna. La domenica mattina su qualche Campetto invece di giocarsi la coppa scapoli-ammogliati si è passati a quella gay-etero. L'idea sbuca da una puntata di Will e Grece, il primo telefilm misto (lui omosessuale, lei no, condividono un appartamento e mescolano le comunità) ed è stata subito messa in pratica. Non sarà come riconoscere le coppie di fatto ma almeno è riconoscere che non c'è tutta 'sta differenza.