Due bombe firmate Eta contro il piano Zapatero
Due bombe firmate Eta contro il piano Zapatero IL PREMIER VUOLE RIVEDERE L'AUTONOMIA BASCA Due bombe firmate Eta contro il piano Zapatero MADRID Dopo il falso allarme ieri sono arrivate le bombe vere, rivendicate dall'Età con una telefonata al quotidiano basco «Gara». La prima è esplosa alle 17 nel centro di Santander, in Cantabria, l'altra dieci minuti dopo davanti a un ristorante sulla spiaggia di Gijon, nelle Asturie, dove un anziano è rimasto lievemente ferito. Si è così concluso un crescendo di allarmi a vuoto, forse scherzi di pessimo gusto, forse disseminati ad arte per spargere il pamco, cominciato domenica scorsa e culminato mercoledì quando la Guardia CivU aveva fatto evacuare duemila turisti da cinque spiagge di San Carlos de la Rapita (Tarragona), in Catalogna, dopo essere stata avvertita della presenza di 150 chilogrammi di esplosivo nascosti nella sabbia. A Santander le autorità hanno isolato il centro, a lungo pattugliato da squadre di artificieri, ma dopo il primo allarme non d sono stati altri scoppi. Le bombe utilizzate sarebbero simili a quelle fatte esplodere sabato scorso a San Vicente de la Barquera, in Cantabria, e a Ribadesella nelle Asturie, che non provocarono neppure un ferito. Quella di ieri è stata una giornata «calda», dopo mesi di quiete, anche a San Sebastian, nelle province basche, dove la «kale borroka», la violenza di piazza fiancheggiatrice del separatismo ha gettato nel caos la dttà: 14 i feriti fra cui un bambino. Tutto è cominciato quando decine di incappucciati hanno invaso al grido di «Età, Età» le vie del centro, in festa per la tradizionale «Semana Grande», dando fuoco ai cassonetti e bersagliando polizia e vigili del fuoco con razzi incendiari e bombe molotov. Immediata e ferma la reazione politica della giunta di San Sebastian, in rappresentanza di tutti i partiti, che ha condannato il «terrorismo di piazza» di una «minoranza violenta», chiedendo alla pohzia locale, l'Ertzaitza, di «irrigidire al massimo le misure per garantire la sicurezza dei cittadini». Un moltiplicarsi di episodi violenti che, nel pieno della stagione turistica, vanificano ogni speranza di tregua di fatto. Lunedì scorso Arnaldo Otegi, il portavoce di Batasuna, aveva avvertito il premier spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero che solo l'apertura di un negoziato per l'autodeterminazione potrà mettere fine alla violenza nel Paese basco. Un avvertimento più che significativo nel momento in cui Zapatero ha manifestato la volontà di rivedere gli accordi sull'autonomia basca premettendo tuttavia che ogni piano trova il suo limite nella Costituzione e respingendo quindi a priori la proposta del leader del governo basco, Juan Jose Ibarretxe, di «una libera associazione» alla Spagna. [ere.]
Persone citate: Arnaldo Otegi, Jose Luis Rodriguez, Juan Jose Ibarretxe, Zapatero
Luoghi citati: Catalogna, Madrid, San Sebastian, Santander, Spagna
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