«Berlusconi, ricordati di Torino 2006» di Marco Ansaldo

«Berlusconi, ricordati di Torino 2006» -^T »- PRESIDENTE PEL COMITATO OLIMPICO A SETTEMBRE INCONTRERÀ IL CAPO PEL GOVERNO «Berlusconi, ricordati di Torino 2006» Rogge rilancia l'allarme: «Le Olimpiadi sono gloria nazionale» retroscena Marco Ansaldo Inviato ad ATENE TORINO viaggia da sola e a fari spenti verso l'Olimpiade del 2006. Probabilmente si esagera in questa immagine che il mondo dello sport sta creando dei prossimi Giochi invernali, tuttavia la preoccupazione che emerge di più dai lavori del Ciò è di ima città che sta lavorando senza avere alle spalle una nazione; e questa, lo ha détto anche Jacques Rogge, è un problema al quale si deve trovare subito una soluzione. «Tornerò a parlare con il capo del governo italiano per chiedenfli che si dia tutto l'appoggio possibile a Torino 2006», ha concluso il presidente del Ciò dopo che Jean Claude Killy lo aveva esplicitamente invitato ad affrettare una visita a Roma. Rogge e Berlusconi si incontraro¬ no nel febbraio del 2003. Era il momento in cui il Toroc si scontrava con le difficoltà burocratiche e subiva l'impasse nell'avvio dei lavori. Dopo quella visita, qualcosa cambiò. Adesso Rogge deve schiodare il governo su altri fronti. Come ha spiegato Castellani nella sua relazione, apprezzatissima nella parte grafica e di immagini (un membro del Ciò ha persino chiesto se poteva avere ima copia del filmato sulla commistione tra Olimpiadi e arte «per farla vedere agli amici»), Torino attende risposte. Manca un venti per cento delle sponsorizzazioni previste e «non si capisce perchè quello che hanno fatto le aziende private per supportarci non possa essere imitato, da qualcuna delle aziende che si definivano a partecipazione statale». C'è da chiarire il nuovo attrito con il Coni, evidenziato dalle parole di Petrucci all'inaugurazione di Casa Italia. E c'è un grave problema di comunicazione che ha portato ai contrasti con la Rai. Castellani ha provato a spiegarlo ai membri del Ciò, quasi più interessati a questo argomento che al completamento dei lavori; qualcuno probabilmente aveva inteso che i Giochi non saranno coperti al cento per cento dalla tv. «Non abbiamo dubbi sulla copertura delle gare - ha spiegato il presidente del Toroc -. Vorremmo però vedere un impegno nel lancio dell'avvenimento. Forse i dirigenti della Rai ragionano come la gente, alla quale il febbraio del 2006 sembra lontano; forse paghiamo la difficoltà di trattare con dirigenti sempre diversi, quando iniziammo a parlarne il presidente era Demattè e se ne sono succeduti altri. Però vorremmo riscontrare qualche passo avanti nelle produzioni televisive con il nostro contributo. Abbiamo in mente alcune manifestazioni che con la copertura della Rai acquistano visibilità, altrimenti perdono impatto. Il sistema deve mettersi in moto. Il 4 novembre comincerà la vendita dei biglie! ti e la gente ha bisogno di essere stimolata a comprarli con tanto anticipo. Lo stesso discorso vale per gli sponsor. Non voghe jarlare dei doveri del servizio pùbjlico, preferisco l'appello all'orgoglio nazionale che hanno avuto ad esempio i greci: queste sono le prime Olimpiadi italiane, ripeto italiane e non torinesi, dal 1960». Anche di questo andrà a parlare Rogge a Berlusconi. Il presidente del Ciò ha a cuore anche sull'avanzamento dei lavori. «Bisogna accelerare - ha detto -. Di Torino sento quello che negli anni scorsi si diceva di Atene. Sembra che sia tutto in ritardo ma, come per Atene, spero che anche a Torino sarà tutto magnificamente pronto». «Lo capisco benissimo - ha replicato Castellani -. Mancano 546 giorni all'inizio dei Giochi, sembrano un'eternità e invece è come se si cominciasse domani». La situazione, ha garantito il presidente del Toroc ai dirigenti dello sport mondiale, non è critica. «Saremo prontissimi per la data di inizio - sostiene Castellani -. Semmai lottiamo per consegnare tutti gli impianti m tempo per i test; l'unico vero ritardo è per la pista di bob che abbiamo dovuto spostare per la storia dell'amianto. Si sono persi sette mesi. Tuttavia non arriveremo in ritardo all'appuntamento e non ci sarà un aumento dei costi». Ad Atene è successo. A Torino garantiscono che non succederà. Il presidente del Toroc Castellani applaudito per la relazione. Restano iproblemi(spohsoreRai) «Come Atene anche noi ci faremo trovare pronti» Il presidente del Ciò Jacques Rogge durante i lavori del comitato olimpico in cui è si affrontato l'argomento Torino 2006