Trent'anni dopo

Trent'anni dopo BUONGIORNO Trent'anni dopo WW^E qualcuno avesse ancora Kjy- dei dubbi sui motivi per mprem gh intellettuali italiani ^non riescono più a comunicare con la società, le polemiche ospitate dai giornali estivi basterebbero a dissiparglieli. Ogni disputa degh ultimi anni, mesi, giorni ruota intorno a carteggi segreti ed eredità politiche, sempre e comunque roba di defunti. Gh immigrati premono alle porte, quelle dell Gnu ci vengono sbattute in faccia dai tedeschi, l'economia langue, ma all'intellettuale nostrano questo mondo urgente e dolente interessa poco. Ad affascinarlo è il passato. Ma non quello che contiene le domande eteme dell'uomo ed entusiasma il pubblico, come testimonia il successo editoriale degh Egìzi e del Graal. A lui interessa la storia italiana recente, pretesto per polemiche spicciole incentrate sul dissidio fra una Sinistra e ima Destra che sopravvivono solo nell'album dei suoi ricordi giovanili. Adesso, per esempio, si discute l'egemonia culturale della Sinistra, che è esistita davvero, ma trent'anni fa, quando proprio perché esisteva non ne parlava nessuno. E poco importa die i mezzi con cui si esercitava quell'egemonia - l'editoria e il n'nPTna d'autore - rappresentino oggi il cibo di una minoranza colta, mentre sono gh spot, con il loro linguaggio e ì loro valori, a condizionare realmente milioni di persone. Tanto, su questo nostro presente, si accapiglieranno gh intellettuali del futuro. Fra 30 anni. di Massimo GramElllni