Enipower, coinvolti altri dirigenti

Enipower, coinvolti altri dirigenti CONTINUA A PARLARE L' EX PROJECT MANAGER LORENZO MARZOCCHI Enipower, coinvolti altri dirigenti L'inchiesta si allarga alle aziende del gruppo Brunella Giovara MILANO «Il sistema delle tangenti riguardava altre società del gruppo Eni, non solo Enipower». Giunto al traguardo del quarto interrogatorio, l'ex «project manager» Lorenzo Marzocchi si pente, diciamo così, e decide di collaborare con la magistratura. Racconta che per vincere gli appalti dell'Eni le aziende dovevano pagare le mazzette, sennò restavano fuori dal giro. Che naturalmente lui si occupava delle tangenti Enipower, ma altri suoi pari grado nelle altre società dell'Eni facevano lo stesso. Aggiunge che la faccenda era risaputa e condivisa anche da alcuni rispettivi superiori, e traccia quindi un quadro catastrofico dell'intero gruppo, con molti manager corrotti che disinvoltamente trattavano consistenti bustarelle, in cambio di informazioni riservate che le aziende aspettavano con ansia, per poter infine confezionare offerte «su misura» e vincere le gare a colpo sicuro. Gran parte degli appalti degli ultimi anni erano insomma pilotati, e i molti che sapevano non se ne scandalizzavano affatto. Anzi, ne beneficiavano tranquillamente, senza complessi di col- I Pay.ljti)i tHUjr- rxiivutini tu un sistema, quindi. A conferma dell'ipotesi formulata fin dall'inizio di questa inchiesta dai pm Greco e Nocerino e dagli esperti della Guardia di Finanza che lavorano con loro. E cioè che le mazzette accertate in Enipower non fossero che la classica punta dell'iceberg, e l'iceberg è il gruppo Eni. Il verbale dell'interrogatorio decisivo di Marzocchi, iniziato alle 16 di ieri è poi proseguito fino a notte, sarà secretato. Lo ha detto il pm Greco in una pausa dell'atto istruttorio pochi minuti prima dell'una. Marzocchi si è fatto accompagnare all'appuntamento dalla moglie - che lo ha aspettato per ore in una saletta della procura - oltre chQ,rdaXi.sno difensore Achille Petriello. Un'ora dopo l'inizio, la prima pausa caffé. In realtà, l'occasione per lasciare l'ex manager Enipower solo, a riflettere sul da farsi. Alla ripresa. Marzocchi ha deciso di svoltare e di raccontare ai magistrati altri episodi di corruzione di cui è stato protagonista (oltre a quelli già ammessi in precedenza, che riguardavano una dozzina di aziende pagatrici), ma anche di tirare in ballo altri colleghi, come ha confermato il difensore in una pausa successiva: «Marzocchi sta coinvolgendo altre persone, ma ciò è inevitabile dal momento che sta chiarendo la propria posizione nel quadro di un ambiente societario». Aggiunge anche che «non si tratta di un coinvolgimento direttamente processuale, ma è qualcosa che sta avvenendo nel quadro di un chiarimento delle proprie responsabilità, in una situazione in cui la stessa società Enipower è indagata e dove ci sono poi le contestazioni alle singole persone». E allora, per quanto riguarda la sua società. Marzocchi ha deciso di fare i nomi dei suoi superiori. Li aveva accennati durante altri interrogatori, ma si era sempre tenuto sul vago, sostenendo di non essere a conoscenza di quanto decidevano e facevano, in realtà. Ma poi era stato superato - in quanto ad ammissioni e collaborazione «leale» con la procura - da uno dei suoi uomini di fiducia, quel Mauro Cartel arrestato la settimana scorsa, che gli faceva da emissario presso le aziende che volevano aggiudicarsi gli appalti, e su sua indicazione trattava con amministratori delegati e altri manager per stabilire tangenti e modalità di pagamento. Cartel aveva infatti raccontato al pm Francesco Greco che «fin dall'inizio della nostra "collaborazione" Marzocchi mi aveva detto e ripetuto che non agiva da solo. Lui non mi ha mai fatto i nomi degh altri, ed io non glieli ho mai chiesti». Ma c'erano «gli altri» e ieri Marzocchi si è deciso a farne i nomi. In - più, ha aggiunto all'elenco delle aziende disposte a pagare altri sette nomi, per altrettanti appalti a proposito dei qu^li fino a ièri non si sospettavano irregolarità. Intanto venerdì sarà interrogato dai pm Luigi Cozzi, arrestato con Mauro Cartel. La sede di Enipower la società dell'Eni coinvolta in un giro di tangenti

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