«Sì alla federazione, no alle annessioni» di Maria Grazia Bruzzone

«Sì alla federazione, no alle annessioni» IL NEO COMMISSARIO UE RILANCIA L'IDEA DEL GRANDE CENTRO CON FORZA ITALIA, UDC E UDEUR «Sì alla federazione, no alle annessioni» Buttigliene: dare vita al Ppe rispettando i partiti più piccoli Maria Grazia Bruzzone ROMA Una federazione di centro, con Forza Italia, Udo e anche Udeur. Rocco Buttigliene neocomissario europeo ma sempre presidente dell'Udo, si inserisce nel dibattilo sulla riorganizzazione dei poh che anima anche il centrodestra e lancia ufficialmente la sua proposta. Sulla scia di quella «casa itahana del Ppe» già ipotizzata da Sandro Bondi, che includa i partiti della Casa delle Libertà che stanno nel Partito popolare europeo. Una casa che tuttavia, stando a quanto raccontato qualche giorno fa da Francesco Cossiga dopo un colloquio avuto con Sdvio Berlusconi, nelle intenzioni del premier dovrebbe essere aperta in prospettiva anche ad An e Lega. Buttighone non ne fa cenno. Invece, visti i no fioccati al partito unico ventilato da Bondi, propone la tappa intermedia di una federazione. «Sono dieci anni che sostengo che va ricreata una grande forza di centro. Abbiamo unito Ccd e Cdu. Ora va fatta la federazione con Fi, sia pure con grande accortezza» afferma. E spiega: «Serve una forza nuova che ricomprenda Udc, Fi e Udeur. E mi auguro anche che i popolari riconoscano nel nostro progetto la continuità di una forza politica di centro». Quindi avverte: «Vanno evitate strumentalizzazioni di breve periodo e non servono assorbimenti. Se Fi volesse assorbire i partiti più piccoh, verrebbero dispersi importanti patrimoni ideali». Malgrado tale precisazione è gelida la reazione del presidente dei deputati Udc, il felliniano Luca Volente. Che non vorrebbe nemmeno commentare quella che definisce «un'uscita di Butti- gliene». «Avrà avuto le sue ragioni. Ma non vorrei che si creassero dibattiti all'interno dell'Udo su un tema che non è mai state posto all'ordine del giorno nel partito» si limita a dire. E precisa: «Non mi pare che nel consigho nazionale tenuto non più tardi di una settimana fa se ne sia parlato». In quel contesto. Marco Pollini si era limitato a dire che «dar vita al Ppe in Italia è una suggestione che esiste. Ma esiste se è una novità, se è figlia di cambiamenti veri». Il segretario centrista la considerava in¬ somma una cosa prematura, magari legata a quella modifica della legge elettorale in senso proporzionale che gh è cara. Come suggeriva anche Pino Pisicchio. «Per realizzare la Casa del Ppe in Italia occorre ima legge propozionale, altrimenti ogni proposta rappresenterebbe soltanto una tentazione per il salto della quaglia», ragionava l'ex deputato dell'Udeur, oggi nel gruppo misto. Eppure Pisicchio fa parte, con l'azzurro Adornato, il centrista Rotondi e, il consighere Rai Petroni, di una specie di club che porta avanti questa idea, sulla quale si sta organizzando un seminario a settembre. Secondo l'ex democristiano Sandro Fontana, che è tra i promotori, interessati al proget- J.o sarebbero potenzialmente una ventina di deputati e una decina di senatori. Clemente Mastella conferma l'apertura già dichiarata qualche giorno fa. «Ne discuteremo a Telese», vale a dire alla festa dell'Udeur, ripete. Aggiungendo però: «Non vorrei che tutti fossero interessati a noi da una parte e nessuno dall'altra...». Come dire che al momento quel che gli preme è una risposta netta del centrosinistra alle condizioni che ha posto, in primis di Romano Prodi che sarà a Telese già il 3 settembre. Quanto agh alleati della Cdl esclusi dal progetto di Buttighone, Maurizio Gasparri non ci crede. Già prima dell'uscita del presidente dell'Udo riteneva quello del Ppe itahano «un percorso improbabile»: «Folhni non lo vuole. Mastella non vi entrerà», diceva ieri al Riformista. Ritenendo più facile formare una sorta di «Maison des Libertées», sottogruppo europeo composto dall'intero centrodestra italiano. Quanto alla Lega, «da sempre condivido l'idea di non morire democristiani, e quindi non vorrei neanche viverci», tagha corto il coordinatore Roberto Calderoli, rispondendo a una domanda anche solo di un ingresso del suo partito nel Ppe. «Serve una forza nuova e mi auguro che un giorno anche i Popolari facciano parte del progetto» Ironia dalla Lega «Non è nostra ti intenzione né vivere né morire democristiani» Rocco Buttigliene con il segretario dell'Udc Marco Pollini

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