«Ci fa stare male attaccare il cimitero»

«Ci fa stare male attaccare il cimitero» 5 MILITARI USA «Ci fa stare male attaccare il cimitero» m BAGHDAD. Gli scontri degli ultimi giorni nel grande cimitero della città santa sciita di Najaf ossessionano alcuni militari statunitensi. Soldati impegnati nei combattimenti hanno raccontato al «Washington Post» come molte delle sepolture più recenti, con le fotografie dei defunti, vengano distrutte durante la demolizione della mura e gli inseguimenti ai miliziani che si rifugiano nel vasto cimitero, «Mogli, figlie, mariti - dice il sergente Hector Guzman -: sai soltanto che stai distruggendo quella tomba. Ogni tanto non ci fa stare bene». «Ci sentiamo male - gli fa eco un altro sergente americano, Thomas Gentiy perché stiamo distruggendo, profanando tombe e non è quello che vorremmo fare». Il dedalo di sentieri e tombe di Najaf è ritenuto da molti il più grande cimitero al mondo ed è conosciuto con il nome dì «Valle della Pace». Il luogo accoglie le salme di molti personaggi venerati dagli sciiti e sorge a poca distanza dal mausoleo dell'Imam Ali, cugino e genero del ProfejaMaomfiMufigura fondante deiri^afflHRpPQPPdurante gli scontri di aprile omàggio scorsi, i milizani del leader sciita Muqtada al Sadr 1 avevano posizionato'le proprie postazione offensive nel cimitero. Come nella scorsa primavera, anche il mausoleo viene usato dai miliziani come rifugio, sapendo che i militari americani hanno l'ordine di evitare danni alla cupola dorata del luogo. [Apcom]

Persone citate: Hector Guzman, Sadr, Thomas Gentiy

Luoghi citati: Baghdad, Usa